CAPITOLO 3: Attacco

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Delfina pov's.
In quei giorni io e i miei amici comunicavamo tramite i braccialetti.
Non potevo dire niente a nessuno e Harry stava diventando distante cosa che mi fece sentire più sola di quanto mi sentivo normalmente.
A luglio i Weasley si trasferirono a Grimmauld Place, tutti apparte Parcy che aveva mancato di rispetto a tutta la sua famiglia, credendo a qualunque cosa dicesse il ministero.
- Inizia la riunione.- urlò la signora Weasley chiamandomi.
Stavo per uscire quando i ragazzi mi richiamarono.
- Dove vai?- chiese Ron.
- Riunione.- dissi alzando le spalle.
- Non puoi, sei minorenne e non hai finito la scuola.- dissero i gemelli.
- Si invece, sono un membro dell'ordine a tutti gli effetti, adesso scusatemi ma non possono aspettare me per iniziare la riunione.- e così me ne andai dalla stanza.
Qualche settimana dopo arrivò anche Hermione, neanche lei era felice di sapermi nell'ordine e tutti i ragazzi erano "gelosi" perché io potevo sapere tutto, quindi si aspettavano che poi lo dicessi a loro ma per loro sfortuna non gli dissi mai niente, non ero mica una sprovveduta!
- Delfina mi raccomando non devi fare parola di quello che si dice alle riunioni a nessuno, neanche ai tuoi amici.- mi disse Silente.
- Non lo avrei fatto, non sono una sprovveduta. Non sarò d'accordo con il fatto di tenere Harry all'oscuro, ma se lei dice che è meglio allora mi fido. Comunque non glielo avrei detto per diversi motivi: se i gemelli anche se sono maggiorenni non sono nell'ordine di sarà un motivo, se Molly e Arthur non gli vogliono dire niente io non sono nessuno per dirgli di farlo, sono loro i genitori loro decidono, poi secondo, sapendo dell'ordine li metteremo in pericolo e sappiamo tutti che nessuno di loro è pronto per un confronto con dei Mangiamorte, i Mangiamorte anche i più stupidi hanno molta resistenza e pochi sentimenti, anche se sei una ragazza di 15 anni loro ti torturano, e ti uccidono, quindi per far parte dell'ordine non sono ancora pronti, terza cosa, è una cosa più grande di loro, come è una cosa più grande di me, il problema è che Voldemort in un modo o nell'altro mi troverà e mi vuole con sé più di qualsiasi altra cosa mentre nessuno di loro è per forza in pericolo. Quindi beh non uscirà alcuna parola dalla mia bocca.- fini il discorso.
- La ragazza ha ragione.- disse Moody.
- Grazie Malocchio.- e lui mi fece l'occhiolino.
Mi aveva aiutato a migliorare la resistenza e ci stava riuscendo molto bene.
Stavamo per concludere la riunione quando qualcosa richiamò la mia attenzione.
- Delfina perché il tuo braccialetto brilla?- mi chiese Emmeline Vance con la quale avevo legato molto dato che era molto amica di mia mamma e mi raccontava sempre di lei.
Mi accorgo che la lettera illuminata è quella di Harry.
- Cazzo, cazzo, cazzo.- iniziai a dire mentre mi sfilavo il braccialetto.
- Attacco dei dissenatori ho dovuto fare un incantesimo.- lessi.
- Che cazzo significa che è stato attaccato e che ha dovuto fare un incantesimo, adesso mi dite cosa cazzo lo abbiamo messo a fare Mundungus?- iniziai a parlare sotto gli occhi di tutti.
- Come lo hai fatto a sapere?- chiese Kingsley
- Li ho inventato io per poter parlare con Hermione Harry e Ron e avvisarli quando sono o qualcuno di loro è in pericolo.- dissi.
- Tornando a noi, Harry va portato via di li oggi stesso.- dissi.
Dopo uno sguardo di silente che mi diceva di continuare, continuai.
- Allora, Privet Drive non è più un posto sicuro, sapendo che Harry può essere pericoloso gli zii lo vorranno cacciare di casa, e così andrebbe dritto nelle grinfie dei Mangiamorte, quindi qui entra in gioco lei professore che dovrà scrivere una lettera a Petunia solo così si convincerà. Poi tu Tonks attirerai i Dursley fuori da Privet Drive.-
- Come?-
- Una lettera, si credono i migliori di tutti quindi inventato un qualche concorso dove loro hanno vinto il primo premio. Dopo esserci assicurati che non ci sono salveremo Harry e lo porteremo qui e poi inizieremo un altra riunione per fare in modo che non venga espulso.-
- Come sai che gli avranno fatto un udienza?- chiese papà.
- Ogni scusa è buona per buttare fango su Harry e Silente, cacciarlo da scuola e spezzargli la bacchetta per loro sarebbe il massimo, e non si lasceranno scapare quest'occasione soprattutto perché loro pensano che li intorno ci siano solo babbani.- dissi dando voce al mio raggionamento.
- Per me non arriverebbero a tanto.- disse Sirius.
- Ok, scommettiamo, se vinco io tu mi farai fare un tatuaggio e un piercing, se vinci tu farò le faccende domestiche al posto tuo.- anche se titubante accettò.
- Adesso muoviamoci.- dissi.
- Fai de ragionamenti da adulti.-
- Semplicemente sono stata costretta a crescere troppo in fretta.- risposi alzando le spalle.
- Dovresti fare l'Auror.- disse Moody
- Non so cosa farò da grande anche se punto a diventare ministro ma almeno per il momento voglio fare qualcosa di buono per tutti.- dissi.
La sera era tutto pronto ed entrammo a casa di Harry.
Mi avvicinai a lui ma lui si scansò.
- mi hai risposto a monosillabi per due mesi e poi pretendi di fare tutto come se niente fosse?- chiese.
- Se non te ne fossi accorto ti sto salvando, anzi ti stiamo salvando, ti spiegheremo tutto da un altra parte.- dopo aver scritto una lettera agli zii di Harry partimmo.
Arrivammo a Grimmauld Place Harry lesse il biglietto scritto da Silente e entrammo.
Dato che non si dava una mossa lo spinsi di lato e prosegui verso la cucina trovandomi di fronte Molly.
- La riunione inizia adesso.- dissi.
Tutti mi superarono e io rimasi con Molly, Harry voleva passare ma non glielo permettemmo.
- Non puoi partecipare alla riunione.- disse Molly.
- Perché lei può?- chiese Harry guardandomi storto.
Prima pugnalata.
- Perché io posso.-
- Ma hai la mia stessa età!- esclama arrabbiato.
- Non possiamo perdere più tempo, la riunione è iniziata. Ne parliamo dopo.- ed Harry venne mandato in camera dai ragazzi.
- Pa, il giorno prima di partire vado a tatuarmi.- dissi sedendomi e lui mi guardò scioccato.
Parlammo della protezione di Harry, la riunione si sciolse e chiamammo i ragazzi.
La cena non iniziò nel migliore dei modi.
Tutti i ragazzi mi guardavano male, io parlavo con Moony per l'udienza.
I ragazzi parlavano ma non con me.
Finita la cena Harry iniziò lo show.
- Perché lei può partecipare alle riunioni e noi no?- chiese
- Semplice.- iniziò Moody, tutto l'ordine quella sera era rimasto a cena apparte Silente.
- È bravissima con qualsiasi tipo di incantesimo, si sa smaterializzare, è un Animagus ed è anche legiliments, tutte cose che voi non sapete fare, voi siete minorenni, anche lei lo è ma il padre ha acconsentito e anche Silente, è pronta a correre il rischio,  molto probabilmente non ne uscirebbe gravemente ferita da un attacco di Mangiamorte mentre di voi resterebbe solo polvere. Vi basta?- chiese Emmeline.
- Non è giusto! Io ho quasi visto morire Cedric! Io ho visto Voldemort tornare.-
- Davvero? Io ho salvato Cedric! Io sono stata torturata fin quasi alla pazzia da Voldemort, io sono stata torturata un anno sano senza mai lamentarmi, io sono stata quasi uccisa da Minus, io ho visto morire mia madre per colpa mia, sono oggettivamente molto più brava di voi e faccio cose che nessuno dell'ordine apparte Silente riuscirebbe a fare.- dissi infuriandomi.
- Mi fai schifo, non ti voglio più!- urlò tutta la sala calata nel silenzio.
- E non capisci che fai schifo a tutti.- continuò a dire
- Sei al primo posto delle cose che odio.- continuò ad urlare.
Nel frattempo Molly che era uscita a prendere il dolce era tornata.
- Tutto apposto?- chiede dato le urla.
- Mica tanto.- dissi io alzando le spalle indossando la mia maschera di freddezza.
- Non che te ne importa a quanto pare.- dissi ancora più arrabbiato.
- Io non piango, ma perdo l'equilibrio e cado. Mi rialzo, è tutto apposto. Non mi servi tu, non mi serve il parere vostro, in nome del quale mi state con gli occhi addosso, e penso che dentro me c'è qualcosa di rotto. Ed eri tu a farmi sentire un mostro a farmi sentire sporca a farmi sentire in colpa. Quella che ero una volta oramai è morta, tanto a nessuno importa. Tanto nessuno ascolta.- gli urlai contro eme ne andai correndo su per le scale sotto lo sguardo di tutti.

LA FIGLIA PERDUTA: IL RITORNO DEL LORDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora