Capitolo 13 - Ansimi 🦋🛑

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Hello guys!💖
Come promesso anche oggi un nuovo capitolo per farmi perdonare.
E ovviamente bollino rosso 🛑🛑
Per chi è debole di cuore non la legga sono presenti riferimenti sessuali e avvenimenti espliciti . Detto questo buona lettura 💖

Buongiorno così 💖

Avevo la sua presa che continuava a stringermi in segno di ribellione

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Avevo la sua presa che continuava a stringermi in segno di ribellione.

" sei mia Riddle"

Io non appartenevo a nessuno.
Tantomeno a una persona presuntuosa come lui.

E< non s-ono tua >

La sua presa si staccó facendomi appoggiare di nuovo i piedi a terra.
Avvicinò le sue labbra sul mio collo lasciando dolci baci umidi.

Ma cosa stava succedendo?

E< io non appartengo a te>
D< sei così ingenua Eveline.  A volte la convinzione inganna troppo le persone>
E< con questo cosa vorresti dire?>
D< pensavo di essere stato chiaro con te>

Si avvicinò lentamente a me prendendomi le guance e stringermele con prepotenza.

D< di che cosa parlava Pucey ? Cosa devi fare alle 19>

E< non ti deve interessare Malfoy>
Dissi scandendo le parole .

D< tu dici? Io non penso .  Sai se c'è una cosa che odio è quando qualcuno mi contraddice >

E< chiedimi se mi importa qualcosa?
Mi scappó un sorriso.

Staccó la presa e fece per andarsene quando si fermò e mi guardò fisso con uno sguardo di sfida.

D< staremo a vedere Riddle >
E< non vedo l'ora Malfoy>

Mi sistemai il colletto e feci un grande respiro.
La vita ad Hogwarts stava iniziando a dare i suoi frutti di pesantezza.
Avevo la mente contorta da pensieri cupi e tormentosi.
Dovevo ringraziare le lezioni, almeno potevo concentrarmi sullo studio e non ricadevo nel limbo dei pensieri oscuri.
Da quando Draco mi aveva dato quella notizia, le mie emozioni erano cambiate.
Avevo sempre avuto un controllo su quello, ma era come se tutto mi stava sfuggendo di mano.

Nelle vacanze natalizie avrei parlato con mia madre, o Bellatrix, se la questione fosse risultata veritiera.

Ritornai nella mia ampia stanza.
Posai i libri sulla scrivania e guardai l'orologio.
17 in punto.
Avrei voluto passare il resto della giornata a leggere qualche libro in biblioteca , fare una passeggiata vicino al lago nero , sistemare la stanza; ma dovevo incontrarmi con Dylan.
Non sapevo il motivo per cui avevo accettato l'invito ma sapevo che mi avrebbe aiutata a tirarmi su il morale per qualche ora.
In questo momento una distrazione mi sarebbe stata utile.
Oltretutto era un bravo ragazzo. Non lo si poteva dire lo stesso a James Carrow.
Una persona alquanto strana ma sicuramente con qualche sfaccettatura di arroganza.

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