I. A girl like everyone else.

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Come un'orfana, ero arrivata qui senza vestiti. Come un'orfana, ero stata avvolta in un lenzuolo e lasciata sul prato innevato del istituto di Manhattan sotto un nevischio gelato, con il sangue che filtrava dal lenzuolo a fiori.

Mia madre mi aveva abbandonata lì.

Ma io di quella notte mi ricordo le stelle. Sembravano granelli di sale sparsi nel cielo, come se qualcuno li avesse rovesciati su un pezzo di velluto scuro. Non Ecco cosa contava per me, la loro bellezza accidentale. Che era l'ultima cosa che avrei visto, così ho pensato, prima di morire sull'erba fredda e bagnata.

I. ARIA

- Oggi pulirai te è incoerente tutta questa faccenda di merda.- sbraito contro la figura snella di Jasmin, le sue labbra si storcono lasciandomi un occhiata di pena.

Non ne posso più.

- Mi senti quando parlo stupida Strega?!- le mani di Jasmine si avventano sul mio dolcevita spintonandomi così forte fino ha farmi barcollare di vari passi.

- Pensi davvero che ascolti le parole di una nulla facente? Cioè voglio dire... Guardati. - squadro da capo a piedi la figura di Jasmine che si muove agitata sotto i miei occhi.

- Sei sempre stata tu la serva di tutte quante, cosa ti cambia se pulisci le stanze di tutte per un'altro mese?... Tanto non sei utile ad altro.-

Ribatte quest'ultima giocherellando con una delle sue treccie rosse, direi che a tutte le sembianze di essere una carota appassita non una ragazza dai capelli rossi.

Abbasso gli occhi sulle mie mani che si stringono in un pugno saldo, le unghie affilate sprofondano nella carne provocandomi un stato di pace.

Devo smetterla.

- Sei solo un ingorda maleducata! -

Ebbene sì... Dopo 346 giorni finalmente sono riuscita ha darle ciò che si merita.

La pelle del palmo comincia ha punzecchiare poco dopo bruciare un bell po', la cosa più bella è quella che potrei usare mille scuse per giustificarmi per l'impronta rossa che si ritrova in faccia Jasmin potrei anche mentire tanto non...

- Ommioddio la Strega ha appena tirato un ceffone a Jasmin! -

Come non detto... Le quattro ochette non mancano mai, sono delle fottute stalker pazze.

- Come... Come hai osato a colpire, me!? - Jasmine si guarda intorno con fare terrorizzato oserei dire imbarazzato e non dopo poco esser diventata rossa del tutto in volto, se la dà a gambe.

Sorrido vittoriosa.
E stato forte, vorrei rifarlo altre duecentomila volte.

- Signora Direttrice, Signora Direttrice! -

Sono sicura che il sorisetto che avevo pochi secondi fa abbia fatto spazio alla espressione
in preda al panico.

Merda, merda, merda dirà tutto alla direttrice per poi farmi mettere in punizione.

- Jasmin, Jasmin, aspetta io...- Cerco di rincorrerla usando le mie gambe che a differenza delle sue lunghe è slanciate le mie sono solo tozze è corte...

FIRSTLOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora