XXI. Déjà vu

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Spesso la gente o qualsiasi essere umano che si mette in contatto con me, dopo sempre un tot di tempo mi chiede sempre "ma perché sei sempre cosi apatica?" Alle volte ci rimango male perché
ci metto tutta me stessa a esprimermi con le persone che mi circondano. È alle volte le guardo disgustata rispondendo con una frase non da tanto meno.

Persino un giorno la mia terapista del istituto mi disse che; Non siamo apatici abbiamo solo creato scudi più grandi degli altri. Ci abbiamo creduto più degli altri. Abbiamo avuto più speranza degli altri e poi semplicemente ci siamo spenti. Abbiamo lasciato la presa. Abbiamo steso sul cuore mille coperte che coprono quello che siamo davvero. E cosa siamo, chi siamo, non importa, non meritano di saperlo. Non ci meritano. Siamo diventati quello perché le persone feriscono, i graffi rimangono, le cicatrici restano,
i ricordi, il buio. Puntano il dito contro di noi, ma non sapete che se siamo diventati questo è soltanto colpa loro.

- Smettila di seguirmi. - Sussurro in un tremolio non appena l'uomo grigio si incammina verso la mia figura.

Le mani iniziano a sudare, il cuore a battere più del dovuto non riesco più a sentire il sangue nelle vene scorrere come a una semplice adolescente. Forse quei mostri non avevano del tutto torto, io non sono umana.

«Sei sempre così bella Angelo mio.» La voce scura del uomo grigio si fa sempre più vicina mentre il cuore aumenta a ogni suo passo.

- Voglio vederti. -

Mormoro coraggiosa nonostante il nodo stretto alla gola che sembra implorarmi di stare zitta, smetto di respirare non appena la mano fumante del strano essere davanti a me si poggia sulle mie goti bollente del mio viso riuscendo a fermarmi il cuore nel esatto momento in cui gli suoi occhi verdi accecati penetrano i miei.

«Sai Angelo sarebbe troppo facile, il mio fascino ti farebbe innamorare.»

Mi lascio andare a un sospiro sofferente, infondo è sempre stato lui a starmi accanto. Nei momenti più bui la sua ombra mi è stata seduta accanto cercando nel vago tentativo di strapparmi un sorriso.

- Non potrò mai innamorarmi di qualcuno dopo Megan. I miei sentimenti sono spenti Uomo Grigio. -

Il cattivo della storia non è lui.

«Angelo per te sono solo Blake.»

- Oh okay Blake ma... Perché diamine me lo dici solo ora il tuo nome dopo anni che mi tormenti? -

Domando infastidita non appena noto che il suo nome mi provoca un senso di voragine infondo allo stomaco. Credo proprio che mi dovrò tenere la voglia di vedere sul serio la sua figura non penso proprio che un Demone come lui sia un normalissimo cittadino di NewYork... Che cazzo lui è una creatura sopra naturale potrebbe piacermi sul serio.

«La mia indennità segreta ai tuoi occhi non è scelta mia ma dei miei superiori... Pensi sul serio che avrei nascosto il mio fascino con questa stupida nuvola grigia fatta di fumo?» Dice con tono arrogante guardandosi allo specchio della scrivania.

Tutti a me devono capitare con tutto questo grande ego?

- Non ho mai preteso niente da te Blake... - Mormoro appoggiando la schiena contro la porta chiusa - Ma io voglio vederti, sei il mio angelo custode. -

Quando lo vedo nel angolo più remoto è buio della stanza certe volte un senso di sollievo mi pervade il corpo, la sua presenza non mi dà poi così tanto fastidio come invece li faccio vedere.

«Angelo mio c'è solo un unico modo che tu mi possa vedere. »

- Perfetto che aspetti?! - Domando euforica non appena i suoi occhi terribilmente accecanti mi guardano.

FIRSTLOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora