VI. The new bedroom.

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Rieccomi...🍉

- Mamma per favore smettila con le domande, non mi sono persa!-

Il mio tono di voce e chiaramente troppo calmo
però mia madre smette immediatamente di farmi domande e si allontana, ci e rimasta male ma poco mi importa.

- Asher dove stai andando? Porta in camera
Aria. -

James richiama suo figlio con tono serio, completamente diverso da quello che sta usando con me, nemmeno il tempo di iniziare a contare che il ragazzo spunta dalle scale lasciandomi un occhiataccia prima di scenderle, il suo volto non trapela nessuna emozione.

- Certo James. -

Si sistema il maglioncino di lana color crema, osservo di sfuggita la sua figura non appena lo raggiungo in punta di piedi.

- Sei per caso una bambola a comando?- Domando irritata appena mi lancia un occhiataccia.

- Ragazzina non mi far spazientare. -

Rimango sconcertata dal suo tono rude ma allo stesso tempo calmo, non faccio in tempo nemmeno a ribattere che mi riversa parole contro.

- Tesoro dove sono le tue valige non penserai mica che te le porti io? - sbuffa in una risata guardandomi sconcertato.

Alzo gli occhi al cielo facendo un giro su me stessa prima di afferrare la valigia rossa affianco al mucchio di scatoloni.

- Grazie per l'aiuto! - esclamo trascinandola ha fatica.

- E già tanto se ti mostro il posto dove dormirai. - sussurra irritato grattandosi il collo bianco facendomi rimanere per qualche secondo di sasso.

Osservo il suo volto è oserei dire che sono affascinata del modo in cui non esprime nessuna emozione da quei tratti dannatamente troppo perfetti, i suoi occhi sono dannatamente affilati.
La sua chioma corvina è tirata dietro la testa mentre ciuffi corvini cadono sulla sua fronte.

Non lo so sarà che sono esagerata, ma mai... davvero mai ho visto ragazzo così bello come lui, sarà perché non ho avuto l'opportunità di vederne molti ma quelli del istituto non avevano
i connotati del viso così dannatamente perfetti.
Credo sia un metro è novanta, è posso intuirlo perché io sono un metro è sessanta e gli giungo solamente al petto è la cosa più strana è che per poterlo guardare sul serio negli occhi dovrei alzare il capo.

- Oh ne sono onorata. - c'è del puro sarcasmo nel mio tono e ad Asher sembra dare fastidio, sbuffo non appena salgo la prima scala con la valigia che mi tira affondo.

Caspita è davvero pesante.

- Nella valigia ti sei messa dei mattoni così in tal caso qualcuno ti aggredisca usi direttamente la valigia con le coccinelle come arma letale? - dice prendendomi in giro.

Alquanto pare la sua bellezza sicuraente non è pari al suo affetto.

-Sei solo un Cretino aiutami. -



Non sono passate nemmeno 24 ore ma già non ci sopportiamo più, ho una terribile voglia di prenderlo ha pugni.



- Alza quella dannata valigia è muoviti. -

Lo odio.

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