V. You missed Snow White?

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Rimango a guardare le braccia snelle di Letizia sollevare ha fatica la mia valigia rossa l'ho sempre tenuta preparata per eventuali occasioni come evidentemente questa.

Ricordo che passavo nottate in bianco ha immaginare l'emozione che si provava quando si è appena stati scelti, proprio davanti hai tuoi occhi la tua valigia si sta infilando nella macchina del tuo futuro genitore.

Pensavo che si provasse un sentimento nuovo, indescrivibile del tipo non vedere l'ora di innamorarsi del mondo fuori dalle quattro mura.

Ma invece non è così, affatto. Personalmente in questo momento sto provando solo rancore tanto rancore mentre guardo la scena che mi si presenta davanti.

Sta facendo una sceneggiata per alzare una semplice valigia.

Dovrei chiederle se vuole aiuto?

- Vuoi una mano? - sbotto infastidita non appena mi sorride.

- Credo di riuscirci... Per santi numi quanto pesa. -
esclama lasciandola di peso nel bagaglio per poi chiuderlo con un tonfo.

- Ci sono solo cose essenziali sai quelle che servono a una addolescente come me... Sempre che tu sappia quanti anni io abbia. -

- Certo che so quanti anni tu abbia quest'anno ne compierai... Sedi... Diciassette! -

- Non mi dire... -

Sposto l'attenzione sulla finestra di Teresa coperta da una semplice tenda bianca.
Mi sono fatta condizionare dal fatto che Letizia sia mia madre non ho nemmeno salutato Teresa e Juliette come si deve, nemmeno un "A presto."

Sono una pessima amica.

- Sul serio Tess è J potranno venire da noi? -

Il volto di lei si alza mentre mi osserva per un paio di minuti buoni per poi rispondere con un'enorme sorriso.

- Certo! -

Esclama con tono sicuro prima di salire in macchina con un sbuffo sulle labbra la seguo infilandomi la cintura, e come già immaginavo un silenzio assordante cala lasciando spazio al rombo del motore.

Di solito cosa si dice tra madre e figlia?

- Ti sono cresciuti i capelli?! Ti stanno così bene Ari. - Dice accarezzandomi la coda di cavallo.

Ari? Che razza di nomignolo di merda è?

- Okay Ari scommetto che ti starai chiedendo dove sia tuo padre. - parla con tono basso mentre continua ha stare attenta alla strada che scorre sotto di noi.

Resto zitta perché e così. Voglio sapere dove sia mio padre, perché sono stata abbandonata, perché e spuntata nella mia vita così all'improvviso.

- Avevo solo la tua età quando sono rimasta incinta, lui se ne andò non appena lo scorpi.
Ovviamente una ragazzina non poteva crescere un bambino tutto da sola così ti ho data in addozione per il tuo bene.-

Sospiro abbandonando subito dopo il capo sul finestrino, lei invece scoppia in lacrime.

Dovrei abbracciarla?

- Stronzate perché ci hai messo tutto questo tempo eh? Mi hai lasciata vivere quel inferno tutti questi anni, tu non hai la minima ciò che c'era e tutt'ora c'è nella mia anima non appena vedo una madre e un padre insieme alla propria figlia scherzare e ridere. Io ti odio da morire. -

Le urlo contro disperata come non mai, ho un nodo saldo al altezza della gola è un groppone
di quello forti che ti fanno venire voglia di morire

- Aprila. - Continua ha guidare senza mai staccare gli occhi dalla strada che riflette un tramonto da mozzare il fiato.

FIRSTLOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora