Capitolo 26 - A Ghost and His Mistress

149 14 19
                                    

"Come sarebbe a dire CHE BAT È STATA CATTURATA?!"

Il tonante tono di Rhith, risuonando anche oltre il portone della sala del trono, fece rabbrividire Azza dal midollo delle ossa fino alla punta del proprio bastone. L'Imperatore era decisamente furioso.

Nonostante lo Zoroark stesse ascoltando la riunione tra Eroan e Rhith da oltre il legno massiccio e non fosse perciò presente nella stanza, era come se dalla fessura tra le due ante colasse quell'atmosfera di rabbia funesta che proveniva dall'altra parte.

"SOLO UNA COSA DOVEVA FARE, QUELLA CRETINA! GIURO CHE APPENA DI RITORNO QUI LA FARÒ FARE A DADINI E CON QUELLI CI CONDIRÒ IL RISO!"

"Ho una sensazione di déjà-vu." commentò la voce morbida e calda di Zoàr, appostato dietro al portone assieme ad Azza per ascoltare.

"È un'espressione che usa molto, quella del fare a dadini." gli rispose lo Zoroark, prima di tornare ad appoggiare l'orecchio destro all'anta dell'ingresso, ascoltando attentamente. Il Blaziken lo imitò, battendo le ciglia.

"Penso che riuscirà a evadere facilmente, mio Imperatore." disse la voce di Eroan, che era fortunatamente riuscito a mantenere un tono tranquillo nonostante fosse palesemente provato quando era entrato nella sala qualche minuto prima. "In compenso, abbiamo appurato che la Megaevoluzione funziona bene."

"E allora sbrigati a farla funzionare anche con gli altri!" esclamò Rhith, esasperato. "Già quel cretino di Evindal è impazzito... hai capito perché, alla fine?"

"Penso sia stato un effetto collaterale della Megaevoluzione, signore. Ma si sta riprendendo." replicò Eroan, e a quelle parole Azza rabbrividì. La Megaevoluzione ora aveva anche effetti collaterali? Magnifico.

Per un po' non si sentì nessuna parola provenire dalla sala, e lo Zoroark si schiacciò un po' di più contro il portone per sentire se fosse il suo udito a stargli giocando un brutto scherzo.

"Con Thalerion come va?" investigò Rhith dopo una lunga pausa; Azza poté quindi tornare ad ascoltare.

"Thalerion è già esperto, Altezza. La sa usare molto bene, forse perché ha fatto in tempo a sperimentarla anche prima della Grande Scissione."

"E con Zoàr?"

"Non abbiamo ancora iniziato."

"Allora inizia!" ribatté il Grimmsnarl, seccato, dopo aver evidentemente tirato un colpo a qualcosa, che si sentì anche da lontano. "Ora, subito, sedutastante! Non voglio che tu perda un singolo secondo! Ogni minuto che passiamo qui a cincischiare, i nemici possono usarlo per vincere! E vedi di non farla finire come l'ultima volta, per piacere!"

Istintivamente Azza strinse il manico del proprio bastone, stringendosi nelle spalle. Certo che quando era arrabbiato Rhith era proprio intrattabile.

Era passata poco più di un'ora da quando Eroan era tornato dai Monti Toccacielo col morale sotto i piedi, e l'Imperatore con quella sua strigliata non faceva altro che peggiorare di molto il suo umore.

Il Gallade doveva essere stanchissimo e provato, eppure Rhith continuava a pretendere e pretendere da lui, come se giusto un giorno prima non fosse stato a scannarsi contro gli uomini dell'Esercito Bianco.

"Cosa state facendo?"

Sia Azza che Zoàr sobbalzarono con forza non appena una terza voce, più calma e tranquilla, si intromise nella conversazione. Stavolta, però, dalla loro parte di portone.

Lo Zoroark si voltò solo per vedere un lungo muso blu e dorato, caratterizzato da due grandi occhi a mandorla dalla pupilla a X.

"So-Sommo Xerneas-" balbettò il Mutevolpe, prendendo con la mano libera il polso di Zoàr, come se per reggersi il bastone non gli bastasse.

Pokémon || Stendardo RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora