Gli anelli della Luna saranno da guida.
La Verità saprà trovare la salvezza
Dal Buio eterno.
Una menzogna di vitale importanza,
Finalmente accende un lume.
Mentre gli scissi si fanno la guerra,
Disperati,
Tutti saranno riuniti in uno.
Come un tempo un lignaggio spezzato
Porta un guerriero nuovo.
Il suo sacrificio accenderà la fiamma
Che scaccerà il male da questo mondo terreno._ _ _
1015 d.G.S., 4 settembre.
Villaggio di Tramontea.Ore 10:32.
Dieci anni dopo...
Shade spalancò le mascelle in uno sbadiglio rumoroso, mentre stiracchiava le zampe nere verso l'alto, sguainando gli artigli e ritirandoli pochi istanti dopo. L'Umbreon guardò con gli occhi impastati di sonno fuori dalla finestra: il sole settembrino era già alto.
Cacciò la testa dentro al cuscino ed emise un cupo brontolio, capendo che non avrebbe potuto dormire ancora molto, ma tanto valeva tentare. Iniziava a fare decisamente caldo, perciò iniziò a scalciare convulsamente, buttando di lato le coperte con l'aiuto delle zampe posteriori.
Ciononostante non si alzò, rimanendo a fissare il cuscino che si era premuto sulla faccia. Sentì una voce che lo chiamava, ma la ignorò. Poteva aspettare.
Fu una ciabatta volata dal piano di sotto a svegliarlo del tutto, colpendolo in pieno sulla tempia dopo essere rimbalzata sull'armadio.
"E VA BENE, E VA BENE" ringhiò, massaggiandosi la testa e imprecando contro i Magikarp. "MI SVEGLIO, NONNA!".
Al pensare ai modi dolci e teneri con cui la vecchia Pokémon lo svegliava solitamente, quasi si sentì tradito; era semplicemente orribile essere destati da un piacevole sonno da un inaspettato colpo di ciabatta.
Si immaginava qualcosa di più bello, come una lieve scrollata alla spalla, oppure un profumo di un buon pasto appena sfornato... Che gola.
Si alzò di malavoglia, passando in rassegna tutti gli oggetti nella sua stanza, pensando che il sonno avesse potuto scombussolare qualcosa. Scrivania incasinata, libreria piena di fumetti, poster di lottatori attaccati al muro. Tutto normale.
Ciondolò fuori dalla stanza, aprendo la porta scorrevole di quel tanto che bastava per infilarci la testa, spingendola poi di lato prima con la spalla e poi con la zampa posteriore destra. Percorse il corridoio tappezzato di fotografie e scese le scale di legno, che cigolarono sotto le sue zampe scure.
Sbadigliò, facendo un passo troppo lungo e perciò piazzando male una zampa, troppo a bordo del gradino. Essa non fece presa ed il giovane Umbreon si ritrovò a gambe all'aria, rotolando giù.
All'ultimo gradino pestò una craniata colossale e si capottò sulla schiena, emettendo un grugnito stanco. I suoi occhi arancioni erano impastati di sonno ed i suoi sensi ancora mezzi offuscati.
Improvvisamente, però, un dolce odore inondò le sue narici, stuzzicando le sue papille gustative e facendolo sbavare un po' più del dovuto.
"Pancakes!" esclamò, girandosi sul fianco in fretta e furia. La mattina era come uno zombie, ma una buona colazione riesce a mettere il sorriso un po' a tutti.
Si mise in piedi sulle zampe, correndo verso la cucina con tale foga che i suoi artigli non riuscirono a fare presa sul pavimento cerato di fresco, facendo però slittare e quasi cascare a terra il poveretto. La nonna faceva i migliori dolci del mondo, e i pancakes con lo sciroppo d'acero erano addirittura più buoni delle sue malasade leggendarie.
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Pokémon || Stendardo Rosso
Fanfiction[FF POKÉMON] ||| In un mondo ormai dimenticato, la pace ha sempre scandito l'andare della vita. Una sanguinosa guerra imperversa da anni in questo mondo, sconvolgendone l'equilibrio. Una visione di molto tempo fa ha rivelato che una stirpe di potent...