Eroan scese gli scalini a due a due, sudando freddo e guardando la rampa di scale granitica che stava percorrendo, con occhi spalancati e colmi fino a qui di preoccupazione.
La luce della ormai bassa Luna, entrando nel palazzo attraverso le finestre, illuminava il Gallade di fredde sfumature azzurrine e nascondeva i contorni del suo corpo, come se il Pokémon Lama fosse stato soltanto una figura eterea senza peso.
Lo Psico/Lotta si allacciò la tunica alle spalle alla bell'e meglio mentre saltava giù dagli ultimi scalini, sistemando la propria fibbia mentre con una rapida corsa si dirigeva verso il portone d'ingresso.
Che ore erano, forse le quattro e mezza del mattino? Non aveva avuto tempo di controllare quando era stato svegliato, ma a giudicare dalla luce all'esterno doveva mancare a malapena un'oretta all'alba.
Era stato l'intuito innato nella sua specie, che gli permetteva anche di predire alcune mosse avversarie, a gridargli di alzarsi in piedi e correre verso l'ingresso. E pensare che stava pure dormendo così bene, accasciato sui libri.
Che cosa sentisse esattamente per avere il bisogno così urgente di alzarsi e uscire non lo sapeva nemmeno lui.
Non si era nemmeno curato di svegliare Azza o l'Imperatore, anche perché di mattina presto sicuramente gli avrebbero tutti tirato un cuscino in faccia ringhiandogli di tornarsene a dormire. Eppure era importante, se lo sentiva. Non di vitale importanza, non pericoloso, ma sapeva che era importante essere lì in quel momento.
Finalmente, eccolo lì: il massiccio e decisamente altissimo portone a due ante che portava al giardino esterno del palazzo. Era immenso, alto almeno cinque metri e largo sette, e ben sorvegliato. Otto guardie, quattro armate di lance e quattro di lunghe sciabole, subito si misero in posizione di combattimento nel vederlo palesarsi in cima all'ultima scalinata che doveva portarlo alla porta.
"Sono io." disse il Gallade, scendendo i gradini a piccoli e rapidi passetti e parlando per non farsi impalare a vista nel caso lo avessero scambiato per un qualche nemico. Alle sue parole, i soldati si misero sull'attenti.
"Sommo Eroan, cosa ci fate qui? È ancora notte." domandò uno di loro, cercando di fermarlo, ma il Pokémon Lama fece loro segno di aprire il portone mentre percorreva velocemente lo spazio tra la scalinata e loro.
"Apritemi per favore, devo uscire."
Senza questionare ulteriormente le sue parole due delle guardie si aggrapparono ai battenti delle pesanti porte, tirando rapidamente le ante per permettere al Gallade di passare, il quale per la velocità della loro reazione non dovette nemmeno fermarsi per attendere che il portone fosse aperto.
Si fermò, però, solo quando una delle guardie disse qualcosa.
"Sommo Eroan."
Il Gallade si guardò alle spalle, notando che il soldato in questione, un Seismitoad sulla cinquantina, aveva teso verso di lui un giavellotto che fino a poco prima era rimasto appoggiato al muro.
Serissimo, guardò negli occhi il Sommo Sacerdote.
"Volete?"
Eroan si scompose in un sorrisetto, rilassando i muscoli del volto. Evidentemente doveva sembrare così teso che il soldato temeva che stesse succedendo qualcosa di terribile. Tutte le altre guardie stavano fissando il Seismitoad con aria interrogativa e gli occhi strabuzzati.
Per precauzione, Eroan tese le mani e prese il giavellotto con entrambe.
"Ti ringrazio. Spero vivamente che non ce ne sarà bisogno." disse, senza far svanire il proprio sorriso. Si voltò per uscire, e nel farlo proseguì a parlare con un: "Voi chiudete il portone. Sto solo uscendo a controllare una cosa, non allarmatevi."
![](https://img.wattpad.com/cover/144093256-288-k403124.jpg)
STAI LEGGENDO
Pokémon || Stendardo Rosso
Fiksi Penggemar[FF POKÉMON] ||| In un mondo ormai dimenticato, la pace ha sempre scandito l'andare della vita. Una sanguinosa guerra imperversa da anni in questo mondo, sconvolgendone l'equilibrio. Una visione di molto tempo fa ha rivelato che una stirpe di potent...