Capitolo 10 - Ash, Sesame Seeds and Incense

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Shade spalancò la bocca in un gran sbadiglio, chiudendo gli occhi e battendo in seguito le palpebre per scacciare le lacrimucce che si erano formate in essi.

Non era abituato a svegliarsi anche prima del sorgere del Sole. A dire la verità non lo aveva mai fatto in vita sua. Poteva sembrare molto strano per un Pokémon di tipo Buio, ma la lancetta interna di Shade funzionava in maniera diversa.

Andava spesso a dormire alle due di notte, a volte pure alle tre, e si svegliava verso le dieci. Sempre, ogni giorno. Certo, tranne quando doveva andare a scuola e si doveva perciò svegliare verso le otto.

Ecco, per definire la sua sensazione in quel momento possiamo tranquillamente dire che si sentiva come se stesse andando a scuola. Un branco di professori pronto a giudicarlo in base alle poche cose che aveva imparato. Il che non era fin troppo lontano dalla realtà.

Essere presentati all'Imperatore Bianco in persona non era cosa che accadeva ogni giorno. In veste di Prescelto della Luce, poi.

Quando avevano iniziato il viaggio, Shade era incredibilmente teso e aveva un bel po' di paura, data probabilmente dall'ansia da prestazioni. Non era probabilmente neanche riuscito a dormire adeguatamente data la sua preoccupazione non infondata.

Era una fortuna che Athos fosse venuto con loro.

In quel momento il Mightyena stava trotterellando accanto a Shade, con la lingua penzoloni dalle mascelle e con il naso per aria. Ogni due per tre si fermava per seguire un odore strano che aveva sentito o per ammirare un sanpietrino particolarmente interessante, prima di essere rimesso in riga da Ozaner, da Varsh o da Wystan.

L'Umbreon era sollevato dal fatto che il nuovo amico fosse lì. Gli trasmetteva una sorta di sicurezza con il suo goffo modo di fare e con l'energia che egli sprizzava da tutti i pori. Inoltre, poco prima del tramonto, il giorno prima, si erano messi a chiacchierare e avevano facilmente fatto amicizia.

Essendo entrambi tipi Buio probabilmente era normale che andassero d'accordo a quel modo.

Il Lucelunare si perse un istante a guardarsi attorno, facendosi un po' più a sinistra quando un Donphan quasi lo calpestò con una delle sue enormi zampe. A Sieria i Pokémon erano davvero tanti, in effetti.

Il sole del mezzogiorno lambiva i tetti delle case e le chiome degli alberi a bordo strada, creando un gioco di luci e ombre sul terreno pavimentato ben fatto.

In quel momento Shade e gli altri stavano camminando per una strada in pavé, gremita di abitanti della città nonostante non fosse neanche la strada principale. Non era eccessivamente stretta, e ai lati di essa, ai piani terra dei palazzi a due o poco più piani che la costeggiavano, sorgevano piccoli negozietti e botteghe.

Un fruttivendolo, un fabbro che vendeva attrezzi per l'affilatura di coltelli, una cartoleria, un grazioso ristorantino, eccetera. Insomma, in quel posto c'era di tutto e di più. Il villaggio di montagna in cui Shade era cresciuto, nel quale si faticava a trovare una borsa nuova, non era lontanamente paragonabile alla Capitale.

I tetti comuni erano alternati a molteplici terrazzi coltivati a orto, e a causa di quello ogni tanto era possibile vedere qualche frutto troppo maturo spiaccicato al suolo. Nonostante ciò le strade erano molto pulite e ordinate.

Anche gli abitanti, così come la città stessa, parevano accoglienti, amichevoli e cortesi.

Una Leavanny stava spazzando tranquillamente il terreno poco avanti al suo negozietto di alimentari, mentre un piuttosto fastidioso Farfetch'd suo collaboratore stava strillando: "Abbiamo le migliori spezie, i migliori ortaggi, il miglior tutto in miglia e miglia! Avvicinatevi, si'ore e si'ori, comprate!"

Pokémon || Stendardo RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora