Capitolo 13 - A Literal Firestorm

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Shade non pensava di aver mai corso così veloce in vita sua. A malapena sentiva il dolore acuto ai muscoli delle zampe o i propri polmoni che bruciavano per la troppa aria inghiottita di fretta, ma il terrore... oh, quello sì che lo sentiva.

Dire che era sul punto di svenire non sarebbe abbastanza per descrivere quanto sentisse le budella strette in un gomitolo informe.

Deglutì a vuoto, a bocca asciutta, con il cuore che batteva a mille e sembrava uscirgli dalla gola. Non si sarebbe mai aspettato che una visita all'Imperatore potesse prendere un risvolto simile.

Rimase vicino a Ozaner il più possibile, anche se ogni tanto perdeva energia e si trovava costretto a rallentare. Puntualmente, quando accadeva, Athos lo spingeva in avanti con un colpo del muso o, più spesso, afferrandolo tra i denti e lanciandolo in avanti. Stavano correndo da almeno una quindicina di minuti, se non di più. Era normale essere stanchi.

Sicuramente Shade aveva meno resistenza nella corsa rispetto ad Athos, il quale si sentiva in dovere di dargli una mano per come poteva.

In quel momento, però, fu il Mightyena a rallentare, con la lingua penzoloni dalle mascelle e il respiro rumoroso.

"Non... Anf, non ce la faccio più! Quando arriviamo?!"

"Usa il fiato per correre e non per fare domande!" ruggì Ozaner da davanti, superando con un agile balzo uno stand di un mercatino piazzato quasi in mezzo alla strada. Athos e Shade optarono per aggirarlo, correndo accanto a diverse bancarelle e facendo lo slalom tra la gente per evitare di colpire qualcuno.

La cosa li rallentò e non poco. Il Mightyena ne approfittò per tirare un po' il fiato, passando dalla corsa a un trotto veloce. Non andava bene.

Shade si affiancò ad Athos, dandogli un colpetto con il muso alla spalla per incitarlo a continuare a correre. L'amico fece un rapidissimo cenno con la testa, accelerando nuovamente ed evitando per un pelo di colpire un Golurk di passaggio.

"Fate passare!" gridò Ozaner a pieni polmoni, scansando con una spallata un povero Ampharos che si stava semplicemente facendo i fatti suoi. "Siamo dell'Esercito! Sgomberate la strada, tutti quanti! È un'emergenza, muoversi!"

Come Mosè col Mar Rosso, Ozaner riuscì ad aprire un corridoio tra la folla con quelle urla terribili, e finalmente i tre poterono aumentare la cadenza della corsa. Non che facesse bene ai loro polmoni, ovviamente.

Sbucarono in una strada in salita molto più larga di quella che avevano preso, ma molto meno piena di cittadini rispetto all'altra. I tre superarono rapidamente l'ombra di una delle cabine della funivia.

Shade alzò lo sguardo sui cavi che si snodavano sopra alle loro teste. Stavano seguendo quel percorso da quando erano partiti, dato che a detta di Ozaner era il più veloce per uscire dalla città. Sicuramente meglio di rischiare di perdersi tra le vie di Sieria, no?

Secondo quanto gli era stato detto, ci sarebbero voluti ancora una ventina di minuti di corsa a quella velocità per raggiungere le mura della città e poter...

Perché stavano andando alle mura della città? Per trovare i rinforzi? Per scapparsene via?

Sicuramente se fossero usciti dal perimetro di Sieria quell'assassino non si sarebbe fermato, mortacci sua. Stavano scappando, ma dove esattamente? C'era un luogo sicuro in cui rifugiarsi?

Ozaner era passato a un piano di completa difesa e fuga. Sparpagliando la scorta per evitare di dare nell'occhio e prendendo la strada più veloce sicuramente avrebbe guadagnato un po' di terreno sull'assassino, anche se Shade temeva che quel piano non fosse di certo il migliore che la mente del Generale potesse progettare.

Pokémon || Stendardo RossoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora