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Il resto della settimana andò particolarmente bene per Donghyuck. Era novembre inoltrato, e i professori avevano cominciato a fissare alcune delle verifiche più importanti del primo quadrimestre, e nonostante il ragazzo fosse tutt'altro che appassionato di studio, le superò tutte con voti più che decenti. Si giustificava dicendo che avesse un buon intuito e una buona memoria, ma dentro di sé sapeva che c'era in qualche modo l'influenza di Kang Jiyoon. Proprio come lo punzecchiavano i suoi amici, d'altronde.

"Ma vi rendete conto? Donghyuck non ha mai preso un sette in grammatica! MAI!"
"Vogliamo parlare di quell'otto in storia?"
"Ragazzi... Non può essere la stessa persona che due settimane fa diceva che studiare storia fosse inutile perché ormai sono tutti morti..."
"Io ancora non riesco a capacitarmi di come abbia fatto ad uscire fuori sano e salvo dall'aula di chimica..."

Donghyuck poteva sentirli. Eccome se poteva.
Erano a qualche centimetro da lui, seduti sul loro albero a confabulare sui suoi voti scolastici. Come sempre.
Ma quella volta non era infastidito, anzi. Poteva dire di essere piuttosto soddisfatto e fiero. Nella sua memoria era stampata perfettamente l'espressione della professoressa Choi quando gli aveva riconsegnato il suo compito di storia. Un momento indimenticabile per la sua carriera scolastica.

Così, con il libro di scienze aperto sulle gambe, Donghyuck stava ripensando con un piccolo sorriso alle memorabili memorie di quella settimana. Finché Renjun non si intromise.

"Donghyuck, tutto bene?"

"Sì, Renjun. Perché?"

Il cinese si girò verso il resto del gruppo che stava guardando stupito la loro interazione.

"Mi ha chiamato Renjun. Secondo me ha la febbre."
"No, Gege. Per me ha qualcosa di più grave..."
"Ma lo avete notato il libro di scienze?"

L'abbronzato sospirò pensantemente, appoggiando la testa sul ruvido tronco dell'albero. "Sapete, vero, che posso sentirvi?"

"Sì, e rende tutto più problematico sapendo che non ci hai ancora urlato contro." Rispose Jeno, con gli occhi spalancati per la preoccupazione e lo sconcerto di vedere un Donghyuck così calmo e rilassato. "Forse dovremmo chiamare sua madr-"

"Ragazzi. Tranquilli. Sto benissimo."

"Il 98% delle persone con queste constatazioni intende il contrario."

Alle parole di Renjun il ragazzo alzò gli occhi al cielo. Ma in quei giorni non aveva per niente voglia di dibattere o litigare con qualcuno, specialmente i suoi amici.
Era come se tutta la sua rabbia e la sua energia negativa fossero completamente scomparse dal suo organismo. E forse in quello stato riusciva ad apprezzare meglio le persone accanto a lui.

"Jeno, comunque ho deciso di venire alla partita di sabato." Disse Donghyuck ignorando completamente i commenti dei suoi amici sul suo comportamento anomalo. Al che i ragazzi esplosero in un coro di esclamazioni sbalordite.

"Ma, Hyuck... Non hai paura che gli Hyung trovino un pretesto per picchiarti come l'anno scorso...?" Fece Mark, con tono preoccupato, attirando l'attenzione degli altri.

"Sai... Ormai ci ho preso l'abitudine. Eh già..." Rispose Donghyuck annuendo casualmente, sperando che i suoi amici ci credessero.
Ma l'unico a lanciargli uno sguardo titubante fu Renjun.

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"Benissimo. Per oggi la lezione è finita. Spero passiate un buon fine settimana."

I tre studenti misero a posto il loro materiale scolastico negli zaini, per poi essere sul punto di uscire dall'aula per tornare a casa.

"Non te, Donghyuck. Vorrei un attimo parlarti."

Il cuore del ragazzo si fermò assieme ai suoi movimenti. Mark e Chenle gli lanciarono degli sguardi confusi e leggermente invidiosi, ma lo salutarono comunque prima di andare via. Girandosi lentamente, Donghyuck si ritrovò a guardare Kang Jiyoon che lo stava raggiungendo alla porta.

"Hai qualche impegno con il club oggi?" Chiese la maggiore, osservando l'orario sul suo orologio da polso. Il ragazzo scosse la testa negativamente, e si ritrovò subito dopo lo sguardo felice di Jiyoon. "Perfetto. Facciamo insieme la strada per l'uscita."

Non sapeva come si fosse ritrovato in quella situazione, ma per la prima volta in quindici anni di vita Lee Donghyuck non sapeva cosa dire. Era sempre stato un bambino particolarmente loquace, forse con la lingua troppo lunga, ma con lui non ci si annoiava mai. Eppure, dopo quel giorno agli allenamenti di calcio, aveva cominciato a sentirsi diverso. Con uno schiocco di dita la sua media si era magicamente alzata, era meno irritabile, e la compagnia di Kang Jiyoon gli dava un certo senso di disagio. Ma non quel normale disagio che ti fa passare la voglia di vivere, no. Era un disagio piacevole. O, perlomeno, così lo definiva Donghyuck.
Non sapeva cosa dire in sua presenza, come se avesse paura di non intrattenerla o divertirla, e il tutto accompagnato da un costante calore al petto. Era strano, e nuovo per lui, ma anche gradevole.

"Donghyuck, ho saputo che negli ultimi compiti in classe hai avuto dei bei voti." Parlò Jiyoon dopo aver fatto un tratto del corridoio in completo silenzio. Donghyuck, girò leggermente il capo per osservarla, ma lei continuava a guardare davanti a sé. "Sai, sono molto fiera di te. Non so cosa ti sia accaduto, ma ne sono felice." Disse per poi girarsi ad incontrare il suo sguardo.

Tu sei accaduta, ebbe l'impulso di dire, ma si trattenne capendo quanto stupido sarebbe apparso.

"Non avevo nient'altro da fare." Rispose il ragazzo, nonostante quella di Jiyoon non fosse stata una domanda. Ma lui si sentiva comunque in dovere di giustificarsi, in qualche modo.

"E per studiare scienze eri impegnato?"

Quella sì che era una domanda. Ma Donghyuck non riuscì a risponderle.
Odiava la scuola, odiava le materie, odiava i professori e i secchioni, ma niente poteva superare il suo odio per la scienza. In nove anni di scuola non era ancora riuscito a trovarne l'utilità; a cosa serviva sapere le leggi dei gas perfetti se poi lui sarebbe finito per avere una carriera totalmente diversa?

"So che non ti piace studiare ciò che non ti interessa, in particolare le materie scientifiche, ma ti chiedo di fare uno sforzo. La professoressa Kim vorrebbe chiamarti interrogato nella settimana prima delle vacanze, per recuperare." Lo informò la ragazza fermandosi e girandosi verso di lui, osservandolo supplichevole e speranzosa.

Donghyuck non si sarebbe mai messo a studiare scienze. Ma allo stesso tempo non avrebbe voluto deludere Kang Jiyoon.

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My First and Last - [L.DH]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora