❣︎ XXXIII ❣︎

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"Tu... Tu hai la foto!"

Quell'esclamazione fece saltare Mark, che quasi non perse il cellulare di mano. Quando si fu ristabilito sulle gambe, si rivolse a Donghyuck con un gestaccio per fargli abbassare la sua voce squillante.

"Mi dici che diavolo succede? Cos'è questa foto?!" Esclamò sussurrando, guardando ansiosamente verso la porta nella speranza di non aver attratto l'attenzione di nessuno.

"Vuoi spiegazioni sulla foto, ma perché me lo chiedi dopo un intero fine settimana?!"

"Mi ero dimenticato della tua notifica, okay?!"

Una volta che i due si furono chiariti sulla questione di Mark che non leggeva mai i messaggi in tempo, si calmarono un attimo per potere parlare della foto e di tutti i dilemmi attorno ad essa.

"Quindi... Mi stai dicendo che Dongmin sta veramente tradendo Jiyoon-noona?!"

"Mark! La foto parla da sé, cosa c'è da capire?!"

"Ma... Perché non glielo hai ancora detto?" Chiese a quel punto Mark, aggrottando le sopracciglia vedendo come l'amico si fosse ammutolito tutto d'un tratto.

"Vedi... Non ce la faccio."

"Che significa 'non ce la faccio'?! Hyuck, stiamo parlando della sua felicità!"

"Ma lei è felice! Adesso, con lui! Se lo venisse a sapere, da me per giunta, cadrebbe in un baratro di tristezza! O alla meglio, non crederebbe minimamente alle mie parole."

Mark scosse la testa con disappunto e delusione dipinti in viso; sapeva che il testardo Lee Donghyuck non si sarebbe smosso facilmente dal proprio pensiero, in particolar modo se vi erano coinvolte le due persone più pericolose della sua vita, dopo sua madre. Ma ci doveva comunque provare. Almeno, se la situazione fosse degenerata, non si sarebbe sentito in colpa.

"Donghyuck, non puoi levarle il diritto di sapere la verità. Non quando non sei nessuno per lei."

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"Non sono nessuno per lei..."

Renjun sbuffò rumorosamente accanto a lui e chiuse con un gran tonfo il suo enorme dizionario coreano, guadagnandosi le occhiatacce degli studenti nella biblioteca.

"Smettila con questa buffonata, Lee Donghyuck. Ti ha portato a casa tua!"

"Ma non basta. Non posso comunque decidere se-..." Ma si fermò in tempo prima di poter sputare fuori tutti i suoi problemi; si era quasi dimenticato che Renjun non sapesse del tradimento.

"'Se' cosa?" Chiese quest'ultimo, e quando Donghyuck non rispose si insospettì. "Cosa mi stai nascondendo?"

"Nulla! Niente di importante!" Esclamò per poi alzarsi e afferrare malamente i suoi libri, rifilandogli la prima scusa che gli venne in mente. "Devo incontrarmi con Mark!"

Fortunatamente per lui, Mark Lee aveva appena finito la sua ultima lezione della giornata e stava camminando tranquillamente per il corridoio con l'intenzione di uscire da scuola, tornare a casa e buttarsi sul letto per addormentarsi istantaneamente.
Ma i suoi piani andarono in fumo quando si scontrò con Lee Donghyuck.

Libri e matite volarono in aria, come anche i due ragazzini che un attimo dopo si ritrovarono doloranti a terra.

"Uh... Santo cielo! Donghyuck!" Esclamò Mark tra il sorpreso e l'irritato, mettendosi a sedere e raccogliendo il proprio materiale sparso accanto a sé.

"Non mi urlare contro, Marcolino. Ci sono questioni più importanti di qualche cianfrusaglia a terra!"

"Tipo?"

"Per esempio il-..." Mark vide Donghyuck sbiancare fino a diventare bianco come un lenzuolo, e con le labbra tremanti bisbigliò. "K-kang Jiyoon!"

"Mark, Donghyuck, siete ancora a scuola?"

Mark urlò dallo spavento e si girò per ritrovarsi in alto Kang Jiyoon, una visuale piuttosto insolita dovuta alla sua bassa statura. La ragazza aveva un'espressione confusa e vagamente preoccupata, e il suo sguardo viaggiava tra i due ragazzi, soffermandosi maggiormente sulla figura di Donghyuck. "Tutto bene...?"

"Oh, sì! Tutto va benissimo!" Esclamò Mark alzandosi in piedi e raccogliendo velocemente la maggior parte del suo materiale sparso a terra. "Infatti, adesso vado a casa. Sono stanchissimo!" Simulò con troppa energia uno sbadiglio e scappò via a gambe levate.

Donghyuck rimase a guardare orrificato il punto in cui Mark era scomparso, realizzando poco a poco che il suo amico fedele l'aveva abbandonato in compagnia della sua cotta, dalla quale stava tenendo nascosto un segreto potenzialmente pericoloso. Mark Lee sapeva bene come agire, anche senza pensarci.

"O-oh, che peccato! Si è lasciato dei libri!" Esclamò Donghyuck prendendo i restanti oggetti lasciati dal ragazzo e fece per scappare a sua volta, ma Jiyoon lo fermò per una spalla. "Donghyuck, volevo chiederti una cosa."

Il ragazzino cominciò a sudare freddo e ingoiò la saliva per l'ansia, immaginando i peggiori scenari esistenti e non. E lo sguardo serio e sfuggente di Jiyoon sicuramente non aiutava.

"Pensavo che, magari... Potessimo andare al ballo assieme...?"

"I-il ballo...?!"

"Sì. Quello a maggio."

Si sentì sollevato, solo per ricadere nell'ansia l'attimo seguente. Kang Jiyoon lo aveva appena invitato al ballo?!

"Voglio dire... Entrambi non abbiamo un accompagnatore e i tuoi amici sono già occupati, credo..."

"O-oh... Va bene"

"Veramente?"

"Sì, se va bene a te."

"Bene."

I due si sorrisero imbarazzati, i loro cuori che battevano in sincronia.
Per la seconda volta dall'inizio dei suoi problemi, Donghyuck non riuscì a dirle la verità perché era troppo innamorato.

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