My First and Last - [L.DH]

❣︎ III ❣︎

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"Donghyuk, grazie mille."

"Ah, non fare il timido, Raimonda. Se non fosse stato per te non sarebbe mai successo niente."

"No, seriamente. Perché cavolo il preside ha messo tutti noi in punizione!?" Esclamò Chenle indignato, mentre con gli altri si stava dirigendo verso l'aula nella quale avrebbero speso l'intero pomeriggio a servire la professoressa di storia.

"E se avesse scoperto che ho aperto io l'armadiett-"

"TU COSA?!" Urlarono Mark, Jeno e Renjun fermandosi e girandosi ad osservare il più piccolo con sguardi sorpresi e delusi.

"Che c'è? Donghyuk-hyung mi ha obbligato!" Cercò di difendersi il piccolo Jisung mentre Chenle ridacchiava per le sue guance rosse.

"Jisungie, è ora che tu ti prenda le tue responsabilità." Fece Donghyuk, circondandogli le spalle con un braccio, mentre con l'altra mano teneva stretto a sé il suo vero diario.
Ma il ragazzino lo spinse via, in quel momento arrabbiato con il maggiore.

"Forse è meglio se andiamo, o ci prolungano la punizione."

Così, in una decina di secondi, si ritrovarono tutti e sei nell'aula adibita alla loro punizione. Ma dentro non vi trovarono solamente la vecchia e rugosa professoressa Choi di storia; c'era un'altra studentessa, che sembrava intenta a chiacchierare con l'insegnante più odiata dell'istituto.

"Oh, i ragazzini cattivi. Sedetevi in prima fila." Disse la professoressa con un ghigno sulle labbra, appena si rese conto della loro presenza.
Con lei si girò anche la studentessa, e il gruppo di ragazzini giurò di aver perso un battito di cuore: quella davanti a loro era la fanciulla più famosa di tutta la scuola. Non era nota solo per la sua bellezza mozzafiato, ma specialmente per la sua media scolastica. In cinque anni, nessuno era mai riuscito a smuoverla dal primo posto della classifica.

"Mh... Jong Jinrak-"

"Può chiamarmi Zhong Chenle, professoressa." Asserì il primino alzando la mano, con un dolce sorriso sulle labbra che nascondeva il reale fastidio.

"Non gli è ancora andata giù la faccenda del nome, Renata?" Sussurrò Donghyuk avvicinandosi a Renjun, continuando ad addocchiare l'altro cinese.

"A quanto pare no."

"Stavo dicendo..." Riprese la professoressa Choi con voce dura, scoccando un'occhiataccia a Chenle che continuava a sorridere. "Jong Jinrak e Park Jisung, non pensavo vi sareste uniti alla piccola gang combina guai del signor Lee qua presente."

"Quale dei tanti?" Chiese Donghyuk con finta innocenza, guardando la donna negli occhi come per sfidarla.

Era noto in tutta la scuola che la professoressa Choi non andasse d'accordo con la gran parte dei suoi alunni, ma con il famoso Lee Donghyuk, burlone e imbroglione del suo anno, quello era puro disprezzo. Che sicuramente veniva ricambiato.

"Sappiamo tutti di chi sto parlando, signorino Lee."

Detto ciò, la professoressa Choi prese dalla cattedra un cumulo di fogli e li sbatté violentemente sul banco dove sedeva il ragazzo abbronzato, che saltò sulla sedia per lo spavento.

"Adesso, se non le dispiace, mi piacerebbe che riordinasse questi documenti in ordine alfabetico e di datazione. Mi aspetto che alla fine dell'ora siano tutti in ordine, o mi vedrò costretta a trattenerla fin quando non avrà finito."

Donghyuk sbuffò infastidito, dando un'occhiata alla massa di fogli sul suo banco che non gli permettevano nemmeno di vedere la lavagna davanti a sé. Diede poco ascolto alla voce della professoressa che impartiva ai suoi amici le loro punizioni, ben più semplici e veloci.
Poi, sentendo uno sguardo bruciargli il viso, si girò verso la studentessa dell'ultimo anno, che lo stava osservando con un cipiglio dispiaciuto.
Non che al ragazzo importasse; non voleva essere compatito, benché meno da una secchiona.

Sarebbe anche potuta essere la creatura più splendida della Corea, ma Donghyuk, di lei, si sarebbe sempre ricordato il modo in cui parlava e dava ragione alla professoressa più ingiusta di quella scuola.

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