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Maria e Kristian entrarono nella sala, seguito da Tom che mi teneva la mano. Entrai nella sala e ci sedemmo ai posti scelti, partirono le pubblicità mentre tutti i presenti spegnevano il cellulare, aprivano le merendine che si erano comprati, così che dopo non disturbassero.
Io giocavo con i miei bracciali, pensando ancora alla trama del film, sono sicura che non farò altro che urlare, spaventando Tom e perderò ogni possibile occasione, ammesso che c'è ne sia una.
Apparve il titolo, tra qualche secondo sarebbe iniziato il film. Guardai la mia migliore amica, ma i suoi occhi erano incollati alle labbra del suo fidanzato.
Per calmarmi, con la coda dell'occhio guardai Tom. Era seduto e tra le mani aveva il cellulare, controllava le email, alla ricerca di una risposta. Caricò il sistema, ma niente, non c'era niente. Mise il telefono in tasca, per poi guardarmi e sorrise, cavolo mi aveva beccata. Diventai rossa in viso, mentre mi facevo piccola piccola sul sedile.

Guardai davanti a me, per poi maledirmi per questo, l'assassino apparve con una mantellina scura, il volto coperto da una maschera e il coltello sporco di sangue, della vittima precedente. La ragazza provò a scappare, ma l'assassino riuscì a prenderla, la colpì in pieno petto diverse volte. Il sangue schizzò ovunque e io mi coprii gli occhi con le mani, le gambe così come il resto del mio corpo, tremava.
Le mani di Tom, si strinsero in pugno attorno ai miei polsi, trascinandomi verso di lui. Ritrovai la mia faccia, sul petto di Tom e le sue braccia, intorno al mio corpo. Lo guardai, non capendo.

"Stringimi ogni volta che ti spaventi". Disse per poi guardare lo schermo, godendosi il film. Io preferii, guardare il suo viso perfetto e ascoltare il battito del suo cuore. Si ero cotta di lui, che potrebbe essere mio padre, ma non potevo più separarmi da lui, mi auguro ciò che provo sia lo stesso per Tom.
Alla fine del film, ci alzammo e senza separarci l'un dall'altro, uscimmo dal cinema ma anche dal centro commerciale. Il telefono di Tom, suonò per la seconda volta, rispose velocemente, stando zitto per qualche secondo, poi sorrise annuendo.

"Sono lì tra cinque minuti". Chiuse la chiamata e salì in moto.
"Piccola, io devo andare, ci vediamo domani". Mi diede un bacio sulla guancia, per poi indossare il casco e partire.
"Mi devi raccontare tante cose". Disse Maria e io sorrisi.
"Va bene, facciamo domani a casa mia con un gelato e un film?"
"Certo".

Salimmo in macchina di Maria, un giorno comune agli altri, mi sarei chiesta quando avesse trovato il momento di chiamare il padre, ma nella mia testa c'era ancora l'immagine di Tom che mi abbracciava.

Buonasera💞
Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

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