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P.O.V Tom
Quella mattina, era più silenziosa del solito, non aveva detto nulla e i suoi occhi erano puntati al pavimento e la testa era altrove. Non si era neanche accorta della mia presenza e a nulla era servito passare la mano davanti ai suoi occhi, come facevano in molti, per attirare l'attenzione.
Per sapere cosa fosse successo, chiese tramite messaggio alla madre di Evelyn, ma la donna non sapeva nulla, provò con il padre, ma anche l'uomo diede la stessa risposta del moglie.

Nella stanza entrò Andrea, il fisioterapista che salutò Evelyn e in quel momento la sua fidanzata si riprese. L'uomo diede un bigliettino con su il suo numero, Evelyn avrebbe dovuto chiamarlo per qualsiasi emergenza o informazione, dopo l'ospedale i due non si sarebbe visti, quindi Andrea decise di farsi avanti.
La salutò e quando si girò, Evelyn notò il suo fidanzato, che geloso guardò male Andrea e lo salutò in maniera fredda, facendo ridere la sua fidanzata.

"Perché ridi?" Chiese arrabbiato Tom.
"Non dirmi che sei geloso di Andrea?" Continuò a ridere.
"Sono qui da dieci minuti e non ti sei accorto minimamente della mia presenza, lui è entrato ed è stato qui qualche secondo e non gli hai tolto gli occhi di dosso".

Lei sorrise, per poi avvicinarsi a Tom, prese per il colletto il suo fidanzato e lo baciò, facendogli capire che amava solo lui. Si sedette sul letto, affianco alla sua fidanzata, continuando a baciarla, volendo sentire il sapore delle sue labbra.
Evelyn si staccò per mancanza di fiato e Tom scese a baciarle il collo, accarezzando la sua coscia.

"Puzzi di tristezza". Le fece notare Tom, scherzosamente.
"Scusa". Lo guardò per poi toccarsi la gamba destra.
"Cos'è successo?"
"Oggi ho fatto fisioterapia, Andrea mi ha spiegato gli esercizi, all'inizio mi aiutò a farli e poi mi lasciò da sola".
"Dov'è il problema?"
"Sono caduta cinque volte e se non ci fosse stato Andrea, sarei rimasta lì. Io non ce la faccio, sono debole!"
"Tu debole? Stai scherzando?" Urlò Tom arrabbiato per la scelta delle parole di Evelyn.
"Piccola, hai lottato da sola contro un tumore che voleva divorarti, senza l'aiuto di un medico, senza le medicine e questa cosa accadeva ad una persona su un milione. Tu sei forte e non mi riferisco ad avere i muscoli, hai sfidato il destino e la morte e ne sei uscita vincitrice per l'età che ti ritrovi". Si fermò appoggiando la mano sulla guancia della sua fidanzata.
"Il risveglio poteva essere più bello, senza queste macchie, con il tuo peso normale e la gamba paralizzata, ma va bene così. Cadrai dieci volte e altre undici ti alzerai".
"È la classica frase fatta". Rispose Evelyn.
"Ma in altre situazioni è solo una frase metaforica, invece qui vale parecchio".
"Grazie amore".

Abbracciò il suo fidanzato, pensando a quanto fosse fortunata ad averlo con lei.

Buonasera💞
Sto lavorando a due progetti e dopo questa storia ne vedrete prima uno e poi l'altro, ed è per questo che posto due capitoli di questa storia, così finisce prima e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate. Spero che il capitolo vi sia piaciuto🥰

Vi amo 3000❤

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