Cap 12

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Ed ecco che già il sole è alto nel cielo, una bellissima giornata, ci sono 2 gradi ma non fa poi così freddo. La neve bianca che brilla al sole, noi ancora sul divano e le persone, che già vedo dalla finestra , camminano sulla neve pronti per andare a scegliere il posto in cui potersi divertire al meglio con la propria famiglia. Roberto ancora dorme beato, sotto le coperte io invece decido di alzarmi e andarmi a fare una bella tazza di caffè fumante, penso a quanto posso essere fortunata, ad avere persone accanto come Roberto, a poter inseguire il mio sogno e contemporaneamente studiare. Di solito chi frequenta università dice di non avere più tempo per lo sport ma alla fine basta seguire certi ritmi e si può fare tutto, certo ti spacchi la schiena ma se è veramente il tuo sogno ne vale la pena no?
"Miao miao"
" buongiorno anche a te piccolina, hai fame ?"
" miaooo"
" lo prendo per un si ahahah"
No, non sono pazza. Io amo gli animali, alla follia e ci parlo pure. Bisogna parlargli, loro capiscono, peccato solo non sappiano parlare veramente come facciamo noi, loro sono i compagni di vita perfetti
Prendo il mio caffè e mi dirigo verso la finestra, a fissare il vuoto fino a quando sento avvolgermi da dietro
" ehi già sveglia "
" non avevo più sonno, tu invece dormiglione? Ben svegliato eh "
" ehm si ero stanco, sai com'è la vita di un medico, notte e giorno e sveglio "
" seee ciao vah. Montato "
" ma non è vero. E tu micio micio, già a rompere le palle "
" oh Calmo eh, lascia stare il mio cucciolo"
" da quando è tuo "
" mmm da ora "
Si mise a rincorrermi per tutta la casa, scalzi, con ancora il camino poco accesso. Proprio come una famiglia o quasi.
" signorina guarda che pomeriggio abbiamo allenmanto, anche se è domenica. Ma Matteo ha deciso di fare un'allenamento extra"
" dai che palle"
" vuoi arrivare o no alle olimpiadi? Ecco allora muovi quel culo "

La mattinata era già partita male, volevo andare a sciare di nuovo ma quel cretino di Matteo deve sempre decidere tutto lui. Mo gli faccio vedere io appena arriviamo.
Rob stava già facendo le valigie mentre io sistemavo Nala nella sua cuccetta pronta per metterla in macchina. E così ci avviammo sulla strada del ritorno. Dopo quel bacio sinceramente non saprei cosa siamo, fidanzati ? Amici ? Boh

" senti Anna, per ieri ecco.. io sono stato bene e mi piaci tanto ma credo sia meglio non dire nulla agli altri ecco."
" tranquillo"
Decisi di mettere un po' di musica, quella di Moro. Lo amo alla follia, il suono della sua voce così potente mi fa stare proprio bene, tanto che mi fa addormentare appoggiata al finestrino.

Siamo già arrivati a casa, posiamo le cose, ci cambiano e siamo andati in palestra dove c'erano già tutte e tutti. La cosa strana è che le ragazze non mi avevano salutato neanche.
" ragazzi ora che Anna ci ha raggiunti, vi dirò che faremo oggi! Oggi ci alleneremo di fiato"
" che? Come ? Cosa ? Ma sei pazzo ?" Risposero tutte in coro
" avete qualche problema ? No perché qua sono io che decido e se non vi va bene sapete già dove sta la porta. E cosa più importante sarete affianchiate ai maschi, loro sono più veloci di voi e dovete cercare di stare ai loro ritmi "
Adesso capisco perché le lamentele. A vedere quei ragazzini un po' ti metteva pure eh
" sarete legati tra voi sulla vita in modo tale da avere una corsia ciascuno, i 25m loro li fanno in 13 secondi, voi in 18 di conseguenza loro fanno i 50m in 26 secondi voi in 31 . E se volete puntare in alto dovete essere più veloci, anche più  di loro  e questo è tutto. Sceglietevi vostro partner "
Mi si avvicinò un tipo, più o meno della mia altezza ma con tanti bei addominali che già Roberto mi guardava male
" ciao bionda "
" non sono bionda "
" ciao mora "
" senti, mi chiamo Anna, ce la fai a dire CIAO ANNA "
" CIAO ANNA "
" ciao anche a te..."
" Michele, mi chiamo Michele "
" bene"
" ti farò mangiare polvere ragazzina "
" che paura "
" ragazzi partirete a coppie, sia nei 25 che nei 50 poi farete a cambio "

Roberto era negli  spalti che osservava tutto e segnava tutto, i tempi i ritmi.

"Tocca a noi bambolina"
Ed ecco che ci tuffammo, già dalla sua spinta mi fece volare di non so quanto ma riuscii comunque a rimettermi, erano veramente veloci loro tanto che bevvi pure un po' d'acqua ma non mi davo sotto e spinsi sempre più forte e poi forte e riuscii a raggiungerlo ma ero proprio sfinita. Mi misi appoggiata a bordo piscina con la testa fra le braccia
" Anna, sei stata brava" mi disse Matteo
" già, mi hai tenuto testa bambolina "
" la polvere te la farò mangiare io tesoro "

Finalmente quella tortura era finita e si va a fare le docce negli spogliatoi. Neanche entro dalla porta che una ragazza mi prese con forza e mi deve sbattere contro gli armadietti
" ehi ma che"
" sta zitta " e mi sbatte un'altra volta, con forza le presi il braccio e l'allontanai da me
" ma che cazzo fai "
" tu che intenzione hai di fare "
" ma di cosa "
" ti credi che non sappiamo che ti scopi il coach ? Eh ? Brutta stronza "
" ma che stai dicendo"
Ed ecco che mi sbatte di nuvo ma contro il muro facendomi anche male alla schiena
" devi lasciare Matteo hai capito ?"
" Matteo ? Ahahaahah ma non farmi ridere"
" tutte noi abbiamo visto come ti guarda, ti ha dato pure il ragazzo più scarso ecco perché gli hai saputo tenere testa "
" o magari perché a differenza di frignare come te mi sono impegnata davvero riuscendo a tenergli testa"
" stronza che non sei altro "
Ed ecco che mi arriva una ginocchiata sul nervo della coscia, fatto apposta ovviamente, facendomi inginocchiare, ma non mi do per vinta e le do un bel pugno sulla faccia facendola allontanare  di nuovo per cercare quanto meno di rialzarmi ma finalmente arriva Matteo
" ma che cazzo succede qui, ma che avete in quella cazzo di testa andatevene tutte a casa e subito "
" denise fammi vedere quella faccia, e tu perché sei a terra ?"
" chiedilo a chi mi ha toccato il nervo con una bella ginocchiata "
" ma come il nervo ? O madonna"
Si mise una mano sul viso.. dalla disperazione
" siete proprio delle bambine, poi mi spiegate il motivo della rissa. Denise viene con me a mettere il ghiaccio! Tu resta lì che ti mando Roberto e tutte voi fila a lavarvi a casa "

Tutto ciò mi ricorda una scena di bullismo che ho subito alle medie. Dal nulla quella che era la mia migliore amica si era rivelata la peggior nemica. Un giorno eravamo amiche e un altro giorno nemiche, prese in giro, non venivo considerata, siamo arrivate pure alle mani che non riuscivano a separarci neanche i prof. E io tornavo a casa distrutta, perché ci stavo male, perché io non avevo fatto nulla di sbagliato ma comunque la colpa era sempre mia.
In tutto ciò mi ero già alzata e stavo preparando il borsone per andare già in macchina ad aspettare Roberto.
" tutto bene ?"
" tutto bene un cazzo "
Me ne andai di corsa in macchina chiudendo forte lo sportello e lui dietro che si apprestava a chiudere i cancelli e a raggiungermi
" che è successo ?"
" niente, non farmi domande e portami a casa che puzzo di cloro "
Lui accese la macchina senza fare domande e partimmo"

Lui, noi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora