Jessica’s povs
Vado al banco a servire qualche cappuccino e dei croissant, aspettando che la famiglia Styles si sistemi e decida quello che vogliono mangiare. Nel frattempo un ragazzo avente più o meno la mià si avvicina. Sorrido educatamente, “Le serve qualcosa? “ Gli chiedo.
Mi sorride in un modo strano e poi sussurra in modo che solo io possa sentire: “Lo sai cosa voglio..” E ride istericamente e le mie narici si riempono di odori sgradevoli di alcool e altre sostante che non so identificare. “Signore sta bene?” Chiedo preoccupata dal suo atteggiamento. “Mi sentirei meglio se…” E alza un sopracciglio. “Forse sta esagerando, mi dica cosa vuole o se ne vada.” Dico un po’ troppo duramente, ma cosa posso fare?
“Forse lei non ha capito cosa voglio?” Si mette ad urlare e sta quasi per scavalcare il bancone. Vedo Harry notare la scena e alzarsi per venirmi in soccorso così come gli altri ragazzi.
“Che cazzo fai?” Lo aggredisce in risposta il ragazzo quando Harry lo spinge giù dalla sedia per fermare il suo assalto.
Non so cosa fare, mi sento una pietra, sono spaventata, ma c’è Harry, mi sta aiutando, ma quando il ragazzo salta addosso a lui, il panico mi prende alla sprovvista e supero il bancone per raggiungerli.
“Stai indietro Jess!” Mi urla Niall, cercando di aiutare Harry con gli altri.
“Chiama la polizia!” Mi urla a sua volta Liam.
Faccio subito quello che mi dicono e intanto nessuno riesce a domare il ragazzo sconosciuto piombato all’improvviso, continua ad urlare e a picchiare tutti quelli che li si avvicinano.
Questa stanza è un fottuto putiferio e non sono in grado di gestirlo; finalmente in lontananza vedo arrivare Alice e Gian mezzi svampiti, il casino devo averli svegliati.
Intanto arrivano anche una pattuglia e io in pochi minuti cerco di spiegare a loro e ai miei amici quello che è successo, fortunatamente gli agenti riescono a prendere il ragazzo e in pochi minuti riescono a portarlo fuori di lì urlando un veloce: “Vi facciamo sapere al più presto!”
La mia attenzione si dirige tutto ad Harry, ma purtroppo non posso vederlo, perché tutte le persone sono radunate intorno a lui e io cerco di farmi spazio tra di loro.
Trovo un Harry svenuto, non so cos’abbia, ma vedo solo sangue sul suo viso, i suoi occhi chiusi e il suo corpo disteso a terra.
“Ho chiamato la polizia!” Ci avvisa Louis.
I miei occhi cominciano a bagnarsi e mi sento debole, come se tutta la mia forza si stesse concentrando su di Harry, perché vuole aiutarlo; è come se io non fossi più nulla. Paura.
Delle sirene si sentono nel cortile e dei dottori lo caricano direttamente in barelle come se sapessero già tutto. “Qualcuno vuole salire in ambulanza?” Chiede un medico, io voglio andare, ma prima che possa dire qualcosa, una voce si fa sentire. “Meglio che venga io!” Annuncia severamente Anne rivolgendomi uno sguardo poco bello come se avesse capito la mia intenzione o come se ce l’avesse con me per quello accaduto.
Ritorno alla realtà e sono già andati via: lui è andato, senza di me.
Corro velocemente nella mia camera piangendo rumorosamente e appena la raggiungo, chiudo a chiave la porta e mi butto a peso morto sul letto, soffocando i singhiozzi nel cuscino come se potesse capire tutto il mio dolore che mi sta divorando.
‘Perché non può mai andare tutto bene per due giorni? Perché? Mi sembrava già troppo stranno che stesse andando tutto per il meglio: prima la pace con Harry, il bacio, i suoi gesti dolci e ancor prima averlo conosciuto insieme a tutti gli altri, per non parlare del fatto che ho assistito alle prove generali della band al San Siro. Tutto questo per poi? Cosa succederà? Questi pensieri mi torturano una volta di più e per colpa di essi ho già avuto argomento di litigio con Harry, ma non posso farne a meno, conosco un mio punto debole: mi affezione troppo in fretta alle persone, e adesso che lo so bene, come faccio a restare con le mani in mano? Chi non lo farebbe al posto mio? Il problema è che sto davvero male per quello che è successo ad Harry, questo pensiero mi sta torturando, forse avrei dovuto assecondare il ragazzo in modo che nessun’altro sarebbe stato tirato in causa, però se l’avessi fatto avrei anche fatto un torto ad Harry, perché noi…cosa siamo? Noi ci siamo baciati, ma cosa siamo?’
Sento qualcuno bussare alla porta, ma chi sarà? Ma cavolo perché nessuno vuole capire che se qualcuno scappa dagli altri è perché vuole stare da solo e non ha una cazzo di voglia di parlare o avere della compagnia, ma dato che tutti lo fanno mi sa che non siamo così tanto intelligenti noi umani.
“Dai Jess, apri..” Alice mi sta praticamente pregando e sembra davvero avere una voce preoccupata per me. Forse lei merita una spiegazione.
“Arrivo..” Mi alzo camminando come se dovessi trasportare un carino di merci sul mio corpo o meglio sul mio cuore.
“Hey piccolina mia, cos’è questa faccia? Cosa ti sta succedendo?” Domanda.
“Io..io..” Come una bambina di quattro anni scoppio a piangere e lei mi stringe tra le sue braccia, massaggiandomi la schiena per calmarmi, ma le parole mi si bloccano in gola e nessuna frase viene fuori dalla mia bocca a parte dei singhiozzi strozzati.
“Stai tranquilla, ci sono io con te..” Mi continua a rassicurare contro di se e lentamente mi fa sedere accanto a lei sul letto.
“Quando vuoi, ci sono io, racconta..”
“Io mi sento terribilmente in colpa, è soltanto colpa mia se Harry si trova in quel fottuto ospedale.. io non posso pensare a lui in brutte condizioni, io davvero non ci riesco, non so come dire, ma è come se avessi un peso al cuore che mi riempe fino a farmi uscire le lacrime, sento il forte bisogno di lui. Non ce la faccio senza..” E di nuovo vengo interrotta da un pianto.
“Jess tu ti stai innamorando.”
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Salve a tutti! Scusate per la luuunga assenza, scusatemi! Forse riesco a fare il dobbio aggiornamento, così che voi possiate perdonarmi :) Intanto andate a leggere Green Eyes e la mia nuova storia Let Me Love You per dirmi cosa ne pensate! Bacioni xx
Zx
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Change my life || Harry Styles
Fanfiction“Cambiare non sta solo nel posto, ma nella mente e nello spirito. Per questo non si finisce mai di cambiare.” –Cit. Me