Torna con me

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«Quindi tu non mi ti scoperesti?»

«NO»

«Dimostralo...» dice mentre le sue labbra perfette sono sempre più vicine alle mie. L'attesa delle nostre bocche a contatto mi sta facendo impazzire. Voglio sentire di nuovo quella scossa elettrica che solo lui fino ad ora è stato in grado di darmi, mentre le nostre lingue si rincorrevano... è sempre più vicino e finalmente le nostre bocche si sfiorano.

DRIIIIIIIN..... DRIIIIIII..... DIIIIIIIN.....

Il suono della sveglia mi fa sussultare. Mi giro per prendere il telefono dal comodino e spegnere quella maledettissima sveglia che ha interrotto quelle immagini nella mia mente.
Non posso credere di aver sognato proprio lui...
Prendendo il telefono vedo che ci sono vari messaggi, mi soffermo per un attimo a leggere quelli dei miei amici che parlano della serata trascorsa ieri. Poi nelle chat vedo che c'è in nuovo messaggio di Andrea dove mi dà appuntamento verso le 16 al bar dove andavamo sempre. Dopo la nostra rottura non sono più tornata in quel posto, mi ricordava troppe cose, troppi momenti, alcuni belli ed altri decisamente orribili.
Dalla schermata del telefono vedo che sono quasi le 12. Avrei dovuto svegliarmi verso le 10 per studiare, ma alla fine ho rimandato la sveglia per dormire di più visto che alla fine ieri notte mi sarò riuscita a prendere sonno verso le 4:30-5 di mattina.
Tra la preparazione del pranzo, il mio mangiare in modo lento e svogliato e il lavaggio dei piatti si sono fatte circa le 14:30 ed è ora di iniziare a prepararsi per l'incontro che mi aspetta.
Dopo una bella doccia calda che mi distende i nervi, indosso un paio di jeans chiari e una maglietta a maniche corte color lillà. Dopo un po' di indecisione opto per lasciare i capelli sciolti, visto che hanno ancora qualche boccolo da ieri sera e soffermandomi sul mio riflesso nello specchio capisco che è il caso di applicare del correttore sulle occhiaie scure, segno del mio poco dormire della notte precedente, giusto un filo di blush e del mascara.
Cerco le chiavi della macchina per tutto l'appartamento, spostando di qua e di là pile di roba, devo assolutamente smettere di rimandare il mettere in ordine casa. Quando finalmente trovo le chiavi vicino ai fornelli della cucina è il momento di uscire, così una volta chiusa la porta di casa mi avvio al Garage. Una volta in macchina mi scappa un gran sospiro... non ho assolutamente voglia di affrontare una conversazione con Andrea oggi, ma ormai è troppo tardi per disdire. Infilo le chiavi nel quadro e metto in moto la mia 500 blu di seconda mano.

Ho trovato un parcheggio non molto distante dal bar dell'appuntamento, il che è un miracolo visto che in zona Prati è davvero un' impresa trovare anche solo un buco di posto per mettere la macchina.
Mentre mi dirigo al bar faccio davvero fatica a trovare la concentrazione per non farmi investire. La mia mente è da un'altra parte, perda dei ricordi malinconici.
Quando chiedo al cameriere un tavolo per due, resto stupita dal fatto che si ricordi ancora di me, così restiamo a fare delle conversazioni di circostanza mentre attendo Andrea.
Quando lo vedo l'ansia mi sale, non è cambiato per niente dal nostro ultimo incontro di qualche mese fa, mentre io mi sento completamente diversa. I suoi occhi grandi e verdi mi fanno ancora effetto, ma forse non lo stesso di quando stavamo insieme.

«Ciao bellissima» mi dice sorridente mentre si siede al tavolo. Io ricambio il saluto con uno molto più freddo, ed iniziamo a chiacchierare.
Per me è sempre stato facile parlare con lui, ma oggi faccio fatica a tenere una conversazione. Dal modo in cui si scrocchia le mani capisco subito che è nervoso. So già che toccherà a me parlare per prima della questione che ci ha portati qui oggi, quindi tanto vale togliersi il dente il prima possibile.

«Senti Andrea... io sono venuta qui solo per ascoltare quello che avevi da dirmi» taglio in questo modo le conversazioni di circostanza che stavano andando avanti da un po' troppo tempo, rendendomi nervosa. I suoi occhi verdi mi scrutano cercando di capire la mia espressione, ma la verità è che io l'ho sempre conosciuto meglio di quanto lui conoscesse me.
Fa scorrere la sedia in modo da starmi più vicino, poi prende le mie mani tra le sue. Con quel semplice gesto è riuscito a farmi sentire a disagio, una parte di me vorrebbe allontanarsi, ma alla fine resto ferma lì.

«Io ti amo Chia... ti ho sempre amata! È quello che è successo tra me e Giulia è stato solo uno stupido errore dettato dal momento... ma io voglio te! Lei è stata solo una cosa di una notte, non significa niente» mi dice guardandomi con quegli occhi verdi, languidi. Sembra sincero, ma lo sembra sempre vista la sua bravura nel mentire... non posso stare in silenzio davanti a quello che ha detto. Così prendo un lungo respiro e cerco le parole giuste per rispondere a quello che ha detto.

«Mi hai ferita! hai avuto il coraggio di tradirmi con quella che era una mia amica da anni... e hai anche il coraggio di chiamarlo "errore"?!?» vorrei mantenere la calma, ma la rabbia prende il sopravvento «È questo il tuo problema Andrea! Tu non pensi di poter far male a qualcuno, ti credi il più furbo, fai le cose e poi con una marcia indietro speri di rimettere tutto apposto. Ma non funziona così» ho il fiato corto, la tristezza prende il posto della rabbia e sento gli occhi lucidi, ma non voglio piangere ancora per lui.

«Cosa devo fare per farmi perdonare e farti capire che ti amo?» dice con un tono alto e arrabbiato mentre le sue mani stringono ancora più forti le mie.

Non posso farcela, non posso sopportare questa situazione, di scatto sciolgo le mani dalla presa e mi alzo dalla sedia per allontanarmi.
Non voglio dire niente di cui potrei pentirmi in questo momento, non voglio essere cattiva con lui, ridurmi ai suoi livelli non mi porterebbe da nessuna parte. Voglio solo andarmene lontano.
Continuo a camminare finché una stretta forte al polso che cerca di trattenermi, costringendomi a fermare l'avanzata verso la macchina. Quando mi obbliga a girarmi verso di lui, trovo di nuovo quegli occhi verdi che ho tanto amato.
Mi prende il viso tra le sue mani, la sua presa dolce avvolge le mie guance e poggia le sue labbra sulle mie.
Non ho il cuore che batte forte a quel tocco, non mi tremano le gambe... non sento passione, non sento nulla... se non affetto per questo ragazzo, nonostante mi abbia fatto soffrire tanto... Mi tornano in mente solo ricordi che sembrano troppo lontani e poi la mia mente riporta a galla quegli occhi scuri che mi tormentano da ieri sera.

«Torna con me» dice Andrea quando si stacca dalle mie labbra.

«Io non mi fido di te» rispondo in un sussurro

«Dammi questa possibilità, ti dimostrerò tutto... sono cambiato, te lo giuro»

Non so che rispondere, non dovrei prendere decisioni in questo momento...
Lui si fionda di nuovo sulle mie labbra e ricomincia quel bacio. Sto sbagliando, non doveva andare così...
Forse però questa volta sarà diverso, forse potrei anche ricominciare a fidarmi di lui, ricominciare ad amarlo...
Restiamo lì a baciarci, ma la mia mente non è con lui. È persa tra i dubbi, le preoccupazioni e quegli occhi scuri.

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