Sei come una droga

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I raggi del sole filtrano dalle persiane della mia camera da letto, obbligandomi a svegliarmi. Con gli occhi ancora chiusi, allungo una mano verso il comodino per controllare l'orario sul telefono, sperando che sia ancora presto e che possa rimettermi a dormire. Sbuffo vedendo che sono le 8 di mattina e rifiondo la testa sul cuscino, contemplando la poca voglia che ho di alzarmi.
Quando allungo una mano verso il lato sinistro del mio letto e sento che non c'è nessuno accanto a me, ricordo che Damiano non ha dormito vicino a me. È davvero una strana sensazione non averlo qui accanto, ma sono contenta che nonostante la sua assenza questa notte sia trascorsa tranquilla e senza incubi. È già un buon traguardo!
Con molta calma mi metto a sedere sul letto e mi do una bella stiracchiata, temporeggiando sul fatto di dovermi alzare.
Quando trovo la forza di mettermi in piedi e ancora assonata tiro su la tapparella e aprendo la finestra per far cambiare l'aria. Nonostante sia una bellissima giornata, l'aria è già più fresca rispetto a qualche giorno fa e tira un piacevole venticello.
Mi trascino verso la cucina camminando lenta come uno zombie.
Mentre faccio colazione sorseggiando il caffè e addentando qualche biscotto, decido di approfittare dell'assenza di Damiano per mettermi a studiare.               Finita la colazione, prendo i libri che mi serviranno e torno in salone, poso tutto sul tavolo ed infilo le cuffiette, scelgo la musica e sono pronta per iniziare la mia sessione di studio.

È ormai ora di pranzo quando sono costretta ad alzare gli occhi dai libri a causa dello stomaco che brontola per la fame. Le ore sono volate, ma devo ammettere di essere abbastanza soddisfatta di come sta andando questa giornata, in una mattinata sono quasi riuscita a recuperare tutte le pagine che avevo lasciato indietro durante il weekend a Milano.                   
Non c'è molto nel frigo, così vedendo del guanciale mi viene l'idea di fare una bella amatriciana. Metto il sugo in una padella e poi riempio la pentola di acqua e la metto sul fuoco, approfittando di questo tempo per scorrere un po' instagram e rispondere a qualche messaggio su whatsapp.
Mentre aspetto con ansia che l'acqua bolla, sento la porta di casa aprirsi.

«Chia!» mi chiama la voce di Damiano dall'ingresso.

Mi affaccio dalla porta della cucina ed il mio cuore salta un battito quando lo vedo. Possibile che diventi sempre più bello?

«Eccote qui» dice lui, vedendomi sulla soglia della cucina, con un sorriso che mi lascia senza fiato.

Gli vado incontro, mentre sento il cuore battere veloce. Quando siamo finalmente vicini, gli getto le braccia al collo, mentre le sue mani si posano sui miei fianchi. Resto per un secondo a guardarlo, poi le nostre labbra si uniscono, dandomi una scossa elettrica mentre le nostre lingue si muovono all'unisono.

«Te so mancato sta notte?» mi chiede ironico quando le nostre labbra si staccano.

«No... per niente proprio...» rispondo, scoppiando a ridere quando vedo la sua faccia imbronciata per quello che ho detto. «Sto preparando il pranzo, tu hai già mangiato?» chiedo dopo avergli stampato un altro bacio sulle labbra.

«Ancora no» risponde lui.

Il broncio sul suo viso si è trasformato in un sorrisetto ammiccante, che ormai conosco fin troppo bene. Mi stacco da lui, prima che le sue intenzioni possano diventare realtà, e ritorno verso la cucina, voltandomi solo per un secondo per fargli un occhiolino, lasciandolo lì impalato. Quando mi rimetto ai fornelli, prendendo il sale dallo scaffale, in modo da tenerlo pronto per aggiungerlo all'acqua quando inizierà a bollire.
Per poco non mi prende un colpo quando sento le mani di Damiano posarsi sui miei fianchi per abbracciarmi da dietro. Non appena la mia schiena si posa al suo petto, le sue labbra iniziano a lasciarmi dei baci sulla guancia, poi sul collo, una scossa percorre tutto il mio corpo, come una scarica elettrica.

«Te me sei mancata sta notte...» sussurra, per poi ricominciare a lasciare una scia di baci bagnati sul mio collo.

Mi volto verso di lui ed in un secondo la sua bocca si fonda sulla mia, lasciandomi senza fiato. Le sue labbra che sanno di fumo, la sua lingua che scorre sulla mia, le sue mani che mi stringo forte a sé... Incredibile come non riesca proprio a resistergli, come bastino pochi suoi gesti o parole per farmi fare tutto quello che vuole... tutto questo è come una droga per me; lui è una calamita che mi attrae senza che possa fare nulla per evitarlo.
Quando si stacca da me, lo guardo stranita... ma quando lo vedo sporgersi per spegnere il gas sotto la pentola dell'acqua non posso fare a meno di sorridere.

«Meglio che lo spegniamo... ne avremo per un po'» dice lui, con quel tono ammiccante che mi fa perdere la testa.

Un secondo dopo le sue labbra solo di nuovo sulle mie, con un gesto veloce mi solleva da terra, mentre le mie gambe si avvolgono introno ai suoi fianchi, ed istintivamente affondo le dita tra i suoi capelli lunghi.                                  
Quando sento Damiano sedersi con me ancora avvinghiata su di lui, apro gli occhi per un secondo, ritrovandomi in camera da letto.
Mentre le nostre lingue si rincorrono, stringo con più forza i suoi capelli tra le mie dita, iniziando a strusciarmi su di lui. Geme sotto i miei movimenti, ed il mio corpo si incendia sentendo quel suono. Prendo l'orlo della sua maglietta nera, sfilandogliela velocemente. La mano di Damiano si posiziona dietro la mia nuca, come per portare i nostri volti ancora più vicini. Sospira sulle mie labbra quando faccio scivolare la mano dal suo petto fino ai suoi jeans neri per sbottonarli. Il suo sguardo diventa compiaciuto quando mi stacco dalle sue labbra e con una leggera spinta lo faccio sdraiare sul letto, tirando poi giù i pantaloni ed i boxer subito dopo. Mi rifiondo sulle sue labbra, lasciando che il sapore così familiare della sua lingua torni ad invadere la mia bocca. La mia mano scivola piano sul suo petto nudo, fino ad arrivare alla sua intimità, che in mano, per poi iniziare a fare dei movimenti su e giù. Quando aumento il ritmo, Damiano geme sulle mie labbra.

«Chia... Se continui così finiremo prima de inizià» dice con tono profondo e provocante.

Velocemente mi sfila la maglietta del pigiama, poi in un attimo mi posiziona sotto di lui.
Le sue dita scorrono lente sul mio petto nudo, dandomi i brividi quando inizia a disegnare dei leggeri cerchi sul mio inguine. È una tortura lenta, ed io non posso più aspettare. Lo voglio troppo.

«Dam... ti prego...» dico con tono supplicante.

Il suo sguardo malizioso passa su tutto il mio corpo prima di riportare le sue labbra sulle mie. Sento finalmente le sue dita scendere sotto i pantaloncini del mio pigiama, finché non mi scosta delicatamente le mutandine e mi accarezza delicatamente e quando le sue dita mi penetrano mi lascio sfuggire un mugolio. Le nostre lingue continuano a rincorrersi, mentre le sue dita entrano ed escono lentamente da me, dandomi un piacere immenso.
In un secondo mi sfila i pantaloncini e la biancheria e con una spinta decisa entra in me, facendomi gemere mentre si muove ritmicamente dentro e fuori.
Affondo le dita tra i capelli di Damiano quando le sue spinte si fanno più decise e veloci. I nostri sospiri e gemiti riempiono il silenzio della camera da letto, come una melodia meravigliosa.

«Dam...» mi lascio sfuggire tra un bacio e l'altro quando sento le gambe irrigidirsi.

Damiano accelera ancora le spinte, poggia la sua fronte sulla mia, lasciandosi sfuggire un gemito di piacere. Pochi secondi dopo arriviamo al culmine entrambi.

Mi posa un leggero bacio sulle labbra e poi si posiziona al mio fianco sul letto, accarezzandomi delicatamente la spalla, mentre entrambi cerchiamo di riprendere fiato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 11, 2021 ⏰

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