Baci sulla pelle

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Durante tutto il tragitto in taxi per tornare in hotel, io e Damiano non abbiamo fatto altro che lanciarci occhiate di soppiatto, cercando di non farci notare dagli altri. Ogni volta che i suoi occhi incontravano i miei, pregavo di poter arrivare al più presto in hotel.

Una volta arrivati in albergo, Thomas si è subito diretto verso la camera che condivide con Ethan, per cercare di riprendersi dalla sbronza con una bella dormita.
Io e Damiano invece siamo rimasti un po' con Ethan e Vic, ma devo ammettere che mantenere la concentrazione sulle conversazioni non è stato molto semplice, visto che Damiano approfittava di ogni singola distrazione degli altri due ragazzi con noi per provocarmi.
Così, quando Damiano, cercando di non farsi notare dagli altri, mi sfiora delicatamente la schiena, lasciandomi una scia di brividi di piacere lungo tutta la colonna vertebrale al suo tocco, decido di accampare la scusa della stanchezza per potermi dirigere verso la nostra camera.
Damiano coglie al balzo la scusa che ho improvvisato, per seguirmi "così da non lasciarmi sola" ripetendo quello che ha detto lui.
Quando ci siamo augurate la buonanotte Vic mi ha lanciato uno sguardo tra il malizioso ed il compiaciuto, come se volesse dirmi che sa già tutto, facendomi arrossire.

Dopo aver preso le chiavi della nostra stanza dalla ragazza alla hall, che come ogni volta ha fatto gli occhi dolci a Damiano, ci dirigiamo verso l'ascensore.
Dal display vedo la discesa lenta dell'ascensore, ed ogni piano che lo porta verso di noi è un piano in meno all'attesa che mi sta facendo morire dentro.
Quando finalmente le porte si aprono, mi sembra di tornare a respirare.

«Prima le signore» dice Damiano abbozzando un leggero inchino.

«Allora tocca prima a te» rispondo scherzosamente prima di entrare in ascensore, seguita a ruota da quel ragazzo dai capelli lunghi.

Damiano preme il tasto del terzo piano, dove si trova la nostra camera. Appena le porte si chiudono ed inizia la nostra breve salita, mi sento sbattere contro la parete. Damiano è davanti a me, così vicino che sento il suo fiato caldo sul viso.

«Vediamo se me darai ancora della signora tra poco» mi sussurra all'orecchio, facendomi avvampare.

Quando il suo viso è di nuovo davanti al mio, il mio sguardo cade sulle sue labbra per poi risalire di nuovo verso i suoi occhi. La tensione sessuale in quell'ascensore è talmente alta che, da un lato, vorrei che questa salita non finisse mai, ma, dall'altro lato, vorrei durasse il meno possibile...
Quella minima distanza che separa i nostri visi viene finalmente annullata da Damiano, che con gran foga si avventa sulle mie labbra. Basta quel semplice contatto per farmi fremere e desiderare di avere di più... molto di più. La mia testa è completamente svuotata, in questo momento esiste solo lui che mi spinge contro la parete, le nostre lingue che si rincorrono e quella passione che ci avvolge.

Il suono delle porte dell'ascensore che si aprono una volta arrivati al terzo piano ci riporta alla realtà, obbligandoci a fermare quel contatto tra le nostre labbra.

Una volta davanti alla nostra camera, prendo la chiave elettronica e la infilo nella serratura, maledicendo la tecnologia quando la porta decide di non aprirsi. Mentre combatto con quella serratura, le mani di Damiano si posano sui miei fianchi e sento la sua bocca sul mio collo, che mi lascia una scia di baci bagnati, mandandomi ancora più in confusione.

"APRITI MALEDETTA PORTA!" continuo a pensare nella mia testa, mentre le mani di Damiano viaggiano sul mio corpo.

Finalmente riesco nell'impresa, la serratura scatta e apro di corsa la porta. Mi volto di scatto verso Damiano, e le nostre labbra si incontrano di nuovo, mentre la porta si chiude alle nostre spalle.
D'istinto le mie dita affondano tra i suoi capelli sciolti, stringendoli forte e quando mi prende per i fianchi sollevandomi, io avvolgo il suo bacino con le gambe.
Lo sento imprecare, tra un bacio e l'altro, a quel contatto tra i nostri corpi, che ormai hanno come unica barriera i vestiti che indossiamo. Damiano mi spinge con forza contro la porta, mentre le nostre bocche fameliche non accennano a volersi staccare.

Quando sento una superfice morbida sotto di me, realizzando che siamo finiti sul letto. Damiano, da sopra di me, inizia a spogliarmi, togliendomi velocemente gli shorts, che finiscono sul pavimento, seguiti a ruota dal body nero che indossavo. Ho solo l'intimo addosso e lo sguardo di Damiano correre sul il mio corpo, come per fissare quel ricordo nella sua mente. Approfitto del suo momento di distrazione e, con una mossa veloce, mi posiziono sopra di lui. Afferro l'orlo della sua maglietta e gliela sfilo, portando la mia bocca sul suo petto ed iniziando a baciare ogni centimetro della sua pelle a mia disposizione. Sento le mani di Damiano che viaggiano sui miei fianchi, fino ad arrivare sul mio fondoschiena stringendolo, facendomi gemere.
In risposta, la mia mano scivola sui suoi jeans, sbottonandoli, tirandoli velocemente giù, in modo che raggiungano al più preso il resto dei nostri vestiti sul pavimento.
Quando inizio a dondolare leggermente i miei fianchi sulla sua intimità eccitata, Damiano si solleva dal letto per venirmi incontro. Le nostre labbra tornano a toccarsi, le nostre lingue ricominciano a giocare e le nostre mani a viaggiare sui corpi separati solo da quei pochi indumenti intimi. Con un gesto esperto, Damiano mi slaccia il reggiseno di pizzo nero. Senza staccare le sue labbra dalle mie, le sue dita stuzzicano uno dei miei capezzoli e poi la sua mano stringe con forza il mio seno, facendomi gemere sotto il suo tocco. Sento la sua mano posarsi sulla mia schiena, ed in un secondo mi ritrovo di nuovo sotto di lui.

«Comando io oggi» mi sussurra all'orecchio, mandandomi in estasi.

La sua bocca inizia a baciare il mio collo, scendere sul seno e poi ancora più giù sulla mia pancia, avvicinandosi pericolosamente all'unica parte del mio corpo ancora coperta dall'intimo.
La sua mano scende fino alle mie cosce e poi con un dito accarezza prima delicatamente e poi applicando più pressione la mia intimità, per poi sfilarmi velocemente le mutandine. Quando senza preavviso la sua lingua si posa sul mio punto più sensibile, gemo per il piacere e la mia schiena si inarca. Stringo forte la coperta sotto di me, mentre la sua lingua continua ad accarezzarmi e le sue braccia mi stringono più forte in modo da tenermi ferma.

«Dam...» sussurro tra un gemito e l'altro, per fargli capire che sto per arrivare al limite.

In un secondo lui interrompe il contatto tra la sua lingua e la mia intimità, per tornare velocemente verso il mio viso, lasciandosi sfuggire un sorrisetto soddisfatto. Le mie dita tornano ad immergersi nei suoi capelli, stringendoli e portando di nuovo le sue labbra sulle mie.
Con una mossa decisa entra in me, facendomi sospirare quando inizia a muoversi dentro e fuori ritmicamente.
Geme sulle mie labbra quando le mie dita affondano sulla sua schiena, in conseguenza del cambio di ritmo delle sue spinte, che si sono fatte più veloci e decise.
Siamo entrambi vicini al culmine, sento le mie gambe irrigidirsi e mi lascio sfuggire un altro gemito, mentre la mia testa si posiziona nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla.
Poco dopo raggiungiamo entrambi l'apice, e Damiano appoggia la testa sul mio petto, mentre i nostri respiri affannati si placano.

«Me sei mancata» mi dice, ancora ansimante... ed io mi sciolgo a sentire quelle parole.

Gli poso un bacio sulle labbra, e lui si posiziona vicino a me, abbracciandomi stretta.
Ci addormentiamo poco dopo, stretti l'uno all'altro, e con i cuori che quasi battono all'unisono.

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