Capitolo 8 - Castigo

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Alexandra Woods's  P. O. V.

Camminai a passi lenti insieme a Christopher verso l'entrata di Collins Enterprise. Lui mi guardò con la coda dell'occhio e sorrise. La notte prima lo facemmo giusto dopo che ritornai a casa dallo Sky Room. Mio marito era già a casa, sdraiato sul nostro letto mentre guardava i commenti della partita che era andato a vedere. E io, come una brava moglie, gli diedi l'affetto che tanto chiese la notte prima, che lo rese un uomo di buon umore il giorno dopo, fino al punto da realizzare una mia piccola richiesta. 

"Sei sicura che non vuoi che chieda a qualcuno delle Risorse Umane di farlo?"  Chiese salutando alcuni impiegati. 

"Sì, amore mio."

Passammo per l'identificazione biometrica dell'entrata, ricevendo alcuni sguardi indiscreti. In C.E. i dipendenti mantenevano sempre una postura seria, senza mostrare alcun tipo di distrazione. Tutto grazie ai severi supervisori, controllati da Christopher.

Attraversammo l'entrata principale, andando verso gli ascensori dall'altra parte. Due dei tre ascensori erano occupati, lasciando libero quello a sinistra. Non molto tempo dopo eravamo già all'ultimo piano, dove c'era l'ufficio di mio marito. Quella zona era riservata solo al suo ufficio, diviso solo dalla scrivania della sua segretaria, che adesso era completamente vuota. 

Tardi, che meraviglia. 

"E poi dici che non ho ragione."  Parlai passando la punta delle dita sulla scrivania di legno fredda di Clarice. 

Christopher mi guardò con lo sguardo da "stai esagerando". Ma si girò subito verso la porta, entrando nel suo ufficio. Camminai rapidamente con i miei tacchi a spillo, giusto dietro di lui. Mio maritò lasciò la sua valigietta di pelle marrone sulla sua scrivania e dopo si sbottonò gli ultimi tre bottoni della sua giacca blu mare. Si sedette sulla sua sedia e prestò attenzione ai fogli sulla scrivania. Io mi avvicinai a lui, mettendogli le mani sulle spalle dove strinsi lentamente. 

"Non resterò molto, okay? Devo andare alla galleria con Anya."  Dissi dandogli un bacio sul collo. 

"Va bene, tesoro. Anch'io ho qualche riunione oggi."

Christopher guardò fuori dalla stanza, cercando probabilmente qualche segno di Clarice. Alzò leggermente il braccio per guardare l'ora sul suo orologio d'oro, erano già passate le otto di mattina e non c'era nessun segno di lei. 

"Non arriva mai tardi."

"Anya mi ha detto che ieri l'ha vista allo Sky Room. Deve avere i postumi di una sbornia."

Prima che potessi dire altro, sentimmo il suono dell'ascensore. Lasciando spazio a una Clarice frettolosa, e un po' goffa. La donna aveva ancora qualche segno sul viso che indicava che si era appena svegliata. La sua uniforme aveva alcune pieghe stropicciate per non essere attenta. 

"Mi dispiace per il ritardo, signor Collins."  Disse lei appena mise piede nell'ufficio. 

Christopher guardò la donna per un paio di secondi, come me. Feci scivolare le mie dita sottili sulle spalle di mio marito, mentre analizzavo la postura di Clarice davanti a noi. L'immagine di Clarke insieme a quella donna era perfettamente disegnata nella mia mente, facendomi espellere qualunque tipo di compassione. 

"Clarice, vada alle Risorse Umane. Non abbiamo più bisogno dei suoi servizi."

La donna aprì la bocca per la sorpresa, non si aspettava quel tipo di notizia a quell'ora. Respirai profondamente, alzando la testa con una postura decisa.

"Cosa?"

"Proprio quello che ha sentito."

"Ma signore, so di essere arrivata tardi e mi dispiace."

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