Capitolo 37 - Castigo

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Narratore Esterno 

Fuori dal tribunale Thurgood Marshall, c'era una folla assetata di informazioni riguardanti la sentenza del caso Collins. Lexa venne attaccata da un mare di flash appena mise i piedi fuori da quel posto, ricevendo l'attenzione di tutti i giornalisti e gli inviati lì presenti. 

"Cosa succederà adesso che suo marito è stato dichiarato colpevole? Sarà lei a capo della sua impresa?"

"Signora Collins, è vero che il vostro matrimonio è finito?"

"Suo marito è colpevole di quello che è successo?"

"Spostatevi tutti!"  Esclamò una guardia di sicurezza. "Lasciatela passare!"

La australiana venne condotta tra la folla di persone che litigavano per l'angolazione migliore. Volevano registrare ogni dettaglio del tema che si era impossessato dei telegiornali di New York. Abbastanza difficilmente, riuscì a riunirsi con Anya, con la quale continuò a camminare verso la Rolls Royce parcheggiata lì davanti. 

"Signora Collins, sarà lei la presidente di Collins Enterprise?"

"Non ha niente da dichiarare per il momento, rispettatela"  Anya rispose decisa. 

Entrambe entrarono nella macchina di lusso, lasciando il selvaggismo dei fotografi. 

"Dio! Sei famosa e non lo sapevo?"  Esclamò senza fiato. 

Lexa rise un po' nervosa.  "Famosa per essere la moglie di un criminale! Finalmente, usciamo di qua Carlos, per favore."

L'uomo annuì con la testa brevemente e allora cominciò a guidare fuori dal tribunale. 

"Non sono riuscita a vedere Clarke dopo essere uscita dalla sala. Sono preoccupata."

Anya, che guardava il paesaggio esterno, si limitò a sorridere. La bionda aveva accettato che l'agente non fosse niente male nella vita di Lexa, al contrario, aveva già avuto le prove della fedeltà di Clarke con i suoi sentimenti verso la latina e questo le faceva molto piacere. 

"C'era il detective davanti. Non vorresti che vi vedessero insieme, no?"  Sussurrò Anya. 

"No, certo che no."  Rispose un tanto pensierosa. 

"Cos'è successo?"  Chiese la bionda con uno sguardo curioso. 

"Non posso credere che sia davvero successo tutto questo, mi capisci?"

"Però è successo ed è andato tutto bene, Lex."  Rispose la giovane intrecciando le dita con quelle di Lexa. "Ce l'abbiamo fatta."

Dopo un tragitto tranquillo, entrambe arrivarono alla mansione Collins. Carlos parcheggiò davanti all'entrata principale, scendendo dall'auto per aprire la portiera alle due donne che subito dopo uscirono dal veicolo. 

"Sei libero per tutto il resto della settimana, Carlos. "

"Ma signora..."  Insistette l'uomo non capendo. 

"Divertiti! Siete tutti liberi! Ho un viaggio in programma quindi non ho bisogno di avere qui dei dipendenti."

L'uomo annuì e sorrise brevemente.  "Mi dispiace per quello che è successo, signora. Spero vada tutto bene."  Disse gentilmente. 

"Non preoccuparti, sto bene."

"D'accordo, con permesso."

Appena l'uomo si allontanò, Anya e Lexa entrarono dentro la mansione. Adesso quella casa le sembrava troppo grande, forse era l'assenza di dipendenti che circolavano ovunque, o perfino lo stesso Christopher che non sarebbe mai più tornato lì. 

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