Clarke Griffin's P. O. V.Dopo una doccia veloce e un cambio di vestiti, andai al commissariato il più velocemente possibile. La notizia che le ragazze avevano scoperto il numero del conto dov'erano stati trasferiti i soldi rubati mi rallegrò la giornata, che difatti, era già molto più tranquilla grazie a Lexa. Non saprei come spiegarlo, qualcosa durante quella serata fu diverso. La australiana non solo mi aveva dato un incredibile e soddisfacente notte di sesso, ma mi fece anche rilassare e di conseguenza, dimenticarmi dei miei problemi. Quella cena deliziosa mi fece calmare un po'. Confesso che quel lato della australiana era diverso, ma tuttavia, bello.
"Buongiorno, agente." Uno dei poliziotti disse appena entrai al commissariato.
"Buongiorno."
Attraversai rapidamente la reception, andando verso gli ascensori. La mia testa cominciò a lavorare più velocemente, facendomi sentire in ansia. Premetti due volte il bottone del piano dove c'era il mio ufficio, cercando di velocizzare i tempi. Appena le porte di metallo si aprirono, andai verso il mio ufficio. Una volta entrata, andai da Raven, Echo e Octavia.
"Finalmente!" Esclamò Octavia alzandosi dalla sua sedia girevole.
"Mi dispiace, ho dovuto fare un salto a casa mia per farmi una doccia."
Ricevetti alcuni sguardi maliziosi che cercai di ignorare. Mi avvicinai alla mia scrivania, dove c'era una pila di fogli ammucchiati vicino al computer portatile che avevamo preso dal deposito.
"Informatemi, per favore."
Echo guardò Raven, la quale annuì.
"Okay, Clarke... Siccome sono stata uno dei grandi motivi per la mancanza di supervisione, ho chiesto alle ragazze di restare qui con me stanotte." Disse Raven con gli occhi fissi nei miei.
"E insieme abbiamo rimontato il computer."
"È stato un po' difficile e complicato, aveva un buon sistema di sicurezza." Disse Echo con un'espressione abbastanza stanca.
"Ma l'importante è che ci siamo riuscite. E abbiamo la cronologia dell'operazione. Conosciamo i numeri introdotti nel processo, ma solo questo." Octavia completò dandomi il foglio con i numeri.
"Con questi numeri possiamo sapere qual è la banca e dove si trova, giusto?" Chiesi guardando la sequenza di numeri.
"Sì. Abbiamo fatto anche una ricerca veloce con il sistema della polizia. Il conto è in Svizzera." Disse Raven dandomi un altro foglio.
"Merda."
Le banche svizzere e il loro modo di proteggere le informazioni avrebbero reso le cose più difficili. Non è un caso che i criminali mettessero tutti i loro soldi in salvo in un conto in Svizzera. Lì, la riservatezza di ogni tipo di transazione o dato è seguita alla lettera, a meno che non si chieda al proprietario del conto.
"Abbiamo un mandato di polizia, possiamo ottenere quell'informazione e loro dovranno darcela." Disse Echo.
"Però dovremmo contattare il dipartimento dei grandi casi che c'è lì." Mormorai insoddisfatta.
"Io ho dei contatti lì." Esclamò Octavia.
"Potresti contattarli e mandare una squadra in banca." Disse Raven tranquillamente.
"No..." Mi spostai dalla scrivania, mentre la mia testa sembrava ragionare più velocemente del normale. "Non lo diremo ancora a nessuno."
Le tre donne mi guardarono confuse, cercando di capire cosa mi stava passando per la testa. Non potevo prendere nessuna decisione precipitata, tutto doveva essere completamente pensato e calcolato bene.
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Checkmate
RomantizmUn gioco pericoloso, pieno di trappole. Una disputa di potere, soldi e desiderio. Da un lato della scacchiera, l'Ufficiale Clarke Griffin, dall'altro, la moglie di un magnate, Alexandra Woods. In questo gioco, solo una persona cadrà. Chi avrà la mig...