Capitolo 4 - Allarme rosso

831 41 13
                                    



Alexandra Woods's  P. O. V.

Con delicatezza feci scivolare il batuffolo di cotone sul mio viso, togliendo qualsiasi traccia di trucco che avevo usato quella sera. Christopher, invece, si stava facendo una doccia calda, facendo si che il vapore si formasse sullo specchio davanti a me. Sbuffai arrabbiata, ma continuai col mio lavoro. Sentì un brivido percorrere tutto il mio corpo quando una folata d'aria fredda entrò in contatto con me, che indossavo solo una maglietta di seta bianca che mi arrivava alle cosce. 

"Perché non me l'hai detto?"  Chiesi pulendomi gli occhi. 

Sentì la doccia chiudersi, e dallo specchio potei vedere mio marito passarsi una mano tra i capelli, togliendo l'eccesso d'acqua.  "Cosa?"  Il suo tono di voce roco rimbombò sulle pareti di vetro della doccia. 

"Del furto, Christopher."

Rimase in silenzio qualche istante, fino a quando non aprì la porta di vetro.  "Non volevo farti preoccupare. Puoi passarmi un asciugamano?"

Presi uno degli asciugamani sul mobile, per poi darglielo.  "Sono tua moglie, devi condividere le cose con me."

L'uomo prese l'asciugamano, passandolo sul suo corpo.

Christopher era padrone di un corpo invidiabile per qualunque uomo. I suoi muscoli definiti, accompagnati dalla sua altezza giusta, con i suoi occhi nocciola che ti sfidavano, tutto ciò lo caratterizzava come un uomo estremamente bello e attraente. Sono stata fortunata, vero? 

"Lo so, Lexa. Non ne ho semplicemente visto il bisogno."  Disse quando avvolse il suo bacino con l'asciugamano, coprendo tutta la sua nudità. 

"È solo che mi preoccupo."

Sorrise e si avvicinò, unendo il suo corpo al mio da dietro. Il profumo fresco del bagnoschiuma si espanse rapidamente. Christopher piantò un bacio sul mio collo, facendomi alzare le spalle quando sentì un brivido percorrere la mia spina dorsale. 

"So che ti preoccupi. Sarebbe strano che non ti importasse del tuo patrimonio. Dopotutto, tutto quello che è mio, è anche tuo."

"Esattamente! Voglio che tutto sia in ordine, come sempre."

L'uomo mi avvolse i fianchi con le braccia, mentre poggiava il mento sulla mia spalla. Potevo sentire le gocce d'acqua inumidirmi la faccia, mentre mi guardava dallo specchio. Per molti il mio matrimonio con Christopher era perfetto, degno di una telenovela, ma come tutti quanti, abbiamo avuto anche noi i nostri momenti di crisi. 

"Andiamo a dormire?"  Chiesi. 

Lui sorrise e mi diede un bacio sulla guancia, per poi far girare il mio corpo davanti al suo. Sentì il mio corpo entrare in contatto col marmo freddo del lavandino appena mi tenne dai fianchi.  "Potremmo fare qualcosa di meglio."  Disse guardandomi negli occhi. 

Gli occhi nocciola di Christopher erano pieni di lussuria. Chiusi gli occhi appena sentì le morbide labbra dell'uomo sulla mia pelle, le sue mani erano chiuse sui miei fianchi con una forte presa. 

"O possiamo farlo più tardi."  Sussurrai. 

"No, amore. Dai, adesso è perfetto."  Insistette prima di prendere la mia bocca in un bacio. 

Le sue labbra si mossero prima lente sulle mie, come una lunga carezza. Accompagnai i suoi movimenti, fino a sentire la punta della sua lingua tracciare le mie labbra. Aprii un po' la bocca, sentendo la lingua di Christopher invaderla con maestria. 

"Chris..."  Sussurrai tra le sue labbra. 

"Shh... andiamo in camera."  Mi guidò lentamente in camera nostra, senza far smettere ai nostri corpi di toccarsi. Retrocessi di qualche passo fino a sentire le gambe toccare il letto fatto. L'uomo sorrise tra le mie labbra, per poi portare una mano sulla mia maglietta, la quale mi tolse lentamente. 

Checkmate Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora