capitolo 13

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Delusione, era l'emozione che provai per prima. Perché se ne era andato? Mi aveva fatto un promessa. E perché mi sento persa? Perché ci sto rimanendo male? Ho bisogno della sua presenza vicino a me, però perché? Non capisco più nulla.
Decisi di uscire dalla camera e appena aprí la porta, lo vidi.

-"ma buongiorno"

Aveva un vassoio in mano, con tutta la colazione pronta.

-"ero a preparare la colazione per farti una sorpresa ma ti sei già svegliata"

Posò il vassoio sulla scrivania.

-"ehy tutto bene?" mi domandò dopo tutto il mio silenzio.

Lo abbracciai, mi fiondai nelle sue braccia.

-"pensavo te ne fossi andato"

-"ti ho fatto una promessa non me ne sarei andato"

Le sue braccia erano intorno alla mia vita e la sua mano sulla mia testa che accarezzava dolcemente i miei capelli. Ora sto bene, sono felice. Grazie a lui sto trovando la serenità. Quella che solo dylan era riuscito a darmi, avevo mille domande in testa ma non volevo rovinare quel momento.

-"dai ora mangiamo" disse prendendo il vassoio.

-"wow ti sei impegnato" dissi ridendo.

-"guarda che sono bravissimo a cucinare"

-"certo certo" dissi con un tono ironico.

Finito di fare colazione ci sdraiamo entrambi sul letto. C'era silenzio, ma non un silenzio d'imbarazzo era più un silenzio di bisogno, come quando hai bisogno di staccare la spina, niente più rumori, urla solo....il.silenzio.

-"parlami di te"

-"di me?" chiesi.

-"si, voglio sapere di più per esempio i tuoi genitori"

-"loro no."

-"ok, allora dylan cos'è per te?"

Apprezzai molto il fatto che non insistette sull'argomento 'genitori'.

-"che domanda è?" lo guardai e scoppiai in una risata.

-"non è una domanda banale, non sottovalutarla"

Presi un respiro profondo e iniziai a parlare del minimo indispensabile.

-"Dylan è tutto. Mi ha fatto da padre, da madre, da fidanzato, da amico, nemico e soprattutto da fratello. Ogni volta che mi facevo male era sempre pronto a disinfettarmi le ferite e a mettermi un cerotto. Mi ricordo che ad ogni ferita mi dava un bacio dicendo 'ora passerà più velocemente' "

Sorrisi nel raccontare queste cose e senza accorgermene iniziai a piangere. Dylan è la cosa più bella e importante che ho.

-" molte volte facevo finta di farmi male solo per farmi dare quei piccoli e teneri bacini"

Vidi thomas sorridere a quello che ho appena raccontato.

-"Ogni volta che piangevo, era lì. Ogni volta che stavo male, era lì. Ogni volta che ero felice, lui era sempre lì. È sempre stato al mio fianco, anche da lontano e non potrò mai smettere di ringraziarlo"

Mi asciugò le lacrime.

-"in che senso è stato al tuo fianco anche da lontano?" mi chiese.

Un'altra cosa di cui non volevo parlare. Non mi piace parlare dei miei problemi perché potrei risultare un peso, possono pensare che voglio attirare l'attenzione e ho paura di non essere capita, perché ormai le persone fanno finta di interessarsi a te, fanno finta di capirti quando invece non gli interessa nulla a nessuno. Però thomas sta avendo pazienza con me, potrei provare.

perché proprio tu?// Thomas brodie-sangster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora