capitolo 25

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-"buongiorno piccola" sento pronunciare da thomas intento a preparare la colazione.

-"buongiorno" dico strofinandomi gli occhi.

Mi ero appena svegliata e dovevo ancora connettermi con il mondo reale.

-"è pronta la colazione" dice dandomi un bacio sulla fronte.

-"wow potrei abbituarmi a queste lusinghe" dissi ridendo.

-"non ti conviene" disse divertito anche lui.

Suonò il campanello di casa proprio mentre stavamo iniziando a mangiare così andai a vedere chi fosse e non mi stupii di vedere Isabelle.

-"izi"

-"clary"

Mi corse incontro abbracciandomi e scoppiando in lacrime, pensai subito fosse successo qualcosa di grave e mi allarmai.

-"ei ei cosa succede?"

-"mi manca.."

-"perfetto" sento sbuffare dalla cucina.

-"tu non puoi capire, sei totalmente apatico" disse asciugandosi le lacrime.

-"non credo sia il momento di ligare" cercai di sdrammatizzare.

-"che ne dite se lo chiamiamo?" continuai ottenendo l'approvazione di tutti.

Purtroppo non rispose.

-"forse starà lavorando" disse izi.

-"ieri sera è arrivato in appartamento distrutto forse sta dormendo, ci riproveremo dopo" dissi abbracciandola.

Stammo tutta la giornata insieme, così verso il pomeriggio lo richiamammo.

-"ehy ragazze" rispose.

-"dyl" dissi.

Finalmente risentii la sua voce, certo dietro a un computer ma mi accontententai lo stesso.

-"allora? come sta andando lì?" chiesi.

Inizió a raccontarci tutto ciò che fece, era così entusiasta di raccontarci tutto, anche una cosa semplicissima come andare ad un bar lo rendeva felicissimo.

Vederlo così, vederlo e avere la certezza che sta bene mi fa stare tranquilla in un certo senso, vedere che come inizia a parlare di Los Angeles gli brillano gli occhi è una sensazione bellissima.

-"sono così contenta per te amore" dice izi.

-"anche io amico" continua Thomas.

-"grazie ragazzi, clary tutto bene?" chiese.

-"certo, vado un attimo in bagno" sorrido.

Ero felice per lui, questo si, ma totalmente a pezzi per me stessa, ma devo essere forte e soprattutto non posso pensare egoisticamente, non l'ho mai fatto e mai lo farò.

-"piccola" entra thomas.

-"che succede?" continua.

Corro fra le sue braccia.

-"mi manca"

-"lo so ma hai visto come è contento"

-"si e sono più tranquilla"

-"bene, allora andiamo di là va bene?"

-"mh mh" annuisco.

Mi rimetto composta, facendo finta di nulla, come se non fossi stata sul punto di avere un crollo 2 minuti fa.

Continuammo a parlare per altre interminabili ore fin quando non si fece sera e dovettimo chiudere.

-"piccola" mi chiamò thomas.

perché proprio tu?// Thomas brodie-sangster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora