capitolo 29

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vedo che thomas si alza lentamente dalla sedia per venire verso di me.

-"cosa vuoi fare?" chiesi.

-"capire se sto sognando"

Si piazzó davanti a me, vorrei abbracciarlo e stringerlo forte a me, ma non posso.
Vedo lui allungare la mano verso la mia guancia.
Si avvicina sempre di più finché non sentii un calore così rassicurante e tranqullo e subito capii che era quello di thomas.
Ciò che è successo non ha cambiato i miei sentimenti, ma non è facile.

-"po-posso toccarti..." disse lui continuando ad accarezzarmi la guancia.

-"credo di sì.."

Non appena poggió la mano sulla mia guancia riuscii a sentire la sua pelle dopo così tanto tempo dall'ultimo tocco.

-"non ci credo" disse con la voce spezzata precipitando su di me.

Ora siamo abbracciati, vorrei che durasse per ore, giorni, mesi, per sempre.
I suoi abbracci mi aggiustano ogni volta, sentire il suo corpo attaccato al mio, l'odore della sua pelle, il suo tocco, la sua voce, mi fanno innamore ogni secondo di più.

Questo è l'amore, l'amore è innamorarsi sempre come fosse il primo giorno, mettere quella persona davanti a sé stessi, amare l'anima di quella persona e non solo l'aspetto fisico, l'amore è non sapere effettivamente il motivo per il quale amiamo quella persona, però l'amore allo stesso tempo è lealtà, se una persona ama non tradisce.

Nella mia testa continuo a giustificarlo ripetendomi che era ubriaco, ma questo non alleggeriva la situazione.

-"non volevo, non volevo lo sai quanto io ti amo,lo sai che mi hai migliorato clarissa, ero solo oscurità e tu mi hai fatto splendere dopo tanto tempo" disse continuando a stringermi forte a sé.

-"perché l'hai fatto, perché hai bevuto?" iniziai ad avere gli occhi lucidi.

-"non volevo ubriacarmi, non me ne rendevo conto di quanto stessi bevendo e di quello che è successo con Isabelle non mi ricordo nulla, non è significato nulla ci sei solo tu nella mia fottuta testa, perfavore perdonami.." disse col fiato rotto.

-"credimi voglio farlo, ma è difficile" cercai di trattenere le lacrime.

Era molto difficile, ogni volta nella mia mente c'erano quelle immagini fisse, di loro due che sono come indelebili.

-"perché proprio tu?" disse mettendomi due mani sulle guance e poggiando la fronte sulla mia.

-"cosa intendi?" chiesi.

-"perché proprio tu devi stare su quel lettino? Dovevo esserci io li"

-"non fare il coglione, la colpa è anche mia perché sono stata irresponsabile" gli accarezzai la guancia.

Questo non poteva essere reale, io non potevo essere ne vista ne sentita.
Qualcosa non andava,cera per forza qualcosa di strano, ma cosa?
D'improvviso vidi del sangue che fuorosciva dal suo naso.
Io non sono viva, sono in una specie di limbo mentre thomas è completamente vivo. Iniziai a pensare al motivo del suo sangue che colava dal naso e subito dopo capii cosa stava succedendo.
Siccome lui sta parlando con me si sta sforzando, perché non sono del tutto lì, ecco perché gli sta colando il sangue, il suo corpo è come se rifiutasse questo "sforzo".

-"devo andare ora" dissi allontanandomi guardandolo.

-"no, resta" disse lui prendendomi le mani.

-"non posso,ti fai del male"

-"fammelo, uccidimi me lo merito"

-"thomas.."

-"no clarissa fammi parlare.
Non puoi andare, te lo impedisco, devi aprire quei cazzo di occhi e tornare ad essere la mia ragazza, ne ho bisogno.
Ho bisogno di te qui, al mio fianco quindi torna in vita e anche subito" disse cacciando qualche lacrima.

perché proprio tu?// Thomas brodie-sangster Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora