Capitolo 7.

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Buonasera, sono tornata.
Vi ringrazio come sempre per le amorevoli minacce di morte che avete mandato a me e a Nick ahaha vi vogliamo bene.
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Consiglio alle Larry shipper e alle Ziam shipper di leggere sedute, o sdraiate. Consiglio inoltre di non perdere la speranza e di continuare a credermi quando dico che sono tendenzialmente per i lieto fine.

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"Calmati, Louis per piacere" stava tentando Zayn. Erano a pochi passi dalla biglietteria della stazione. Nick aveva preso il proprio cappotto dalla sedia del bar, si era sistemato la camicia ed era uscito invitato dal barista che non ne poteva più di tutto quell'urlare.
Liam e Harry parlavano seduti su una panchina accanto al binario tre. A voler essere pignoli era Liam a parlare. Harry ogni secondo scattava in piedi e veniva tirato per la felpa e messo di nuovo composto, sulla seduta. Louis era spalle al muro con Zayn davanti. Cercava di inspirare ed espirare come era scritto nei manuali per le donne in gravidanza. Cercava di prendere aria e ossigenare il cervello, cercava di pensare e riordinare le idee.
"Ecco bravo, respira" sorrideva Zayn incoraggiante "Non so cosa sia successo ma si sistema tutto. Abbiamo vissuto di peggio dai".
"Voglio picchiarlo" disse Louis guardando il soffitto nel disperato tentativo che quel desiderio restasse tale e non un fatto: "Voglio picchiarlo, voglio vederlo sanguinare e voglio che mi chieda scusa per tutto questo".
"Lo picchieremo. Ti giuro quanto è vero dio che Nick Grimshaw morirà a breve".
Louis guardò Zayn:" Parlavo di Harry. Voglio prenderlo a pugni in faccia e sono assolutamente serio" poi ci pensò un attimo come considerasse un dettaglio minimo che ogni secondo pareva ingigantirsi. Spalancò gli occhi: "Perché cazzo sai come si chiama quel tipo?"
"Appunto. Dobbiamo parlare..." disse Zayn "Perché ti ripeto non so esattamente cosa sia successo in quel bar ma dobbiamo parlare".
"Io e te dobbiamo parlare di tante cose Zayn. Davvero tante" rispose Louis allontanandolo con una leggera spinta "Ma ora voglio solo andarmene a casa" poi prese fiato "CASA MIA" urlò per farsi sentire da Harry.
"Come ad esempio? Di cosa dobbiamo parlare?"
"Di quando hai conosciuto Harry" sorrise Louis per niente divertito dalla cosa "Dobbiamo parlare del perché non me lo hai detto e dobbiamo parlare del perché continuo a fidarmi di voi".
Zayn dischiuse le labbra nella speranza di riuscire a dire qualcosa, nella speranza di trovare le parole giuste per commentare quello che Louis aveva appena detto.
"Sì, Zayn... Harry mi ha raccontato del vostro primo incontro. È davvero pazzesca la facilità con la quale chiunque di voi mi mente. Davvero pazzesco".
"Non è così Lou... possiamo parlare per favore. Con calma".
"No" concluse Louis incamminandosi verso l'uscita della stazione. Zayn lo seguì scuotendo la testa.
"Invece io voglio parlarti, sono preoccupato e voglio chiarire tutto questo. Stai ingigantendo una cosa minima".
"Sei preoccupato? Per cosa? Non mi ammazzo, non sono Harry. Tranquillo. E anche se mi ammazzassi..." disse Louis alzando le spalle.
Zayn lo fermò per un polso: "Non dire stronzate".
Louis sorrise e si avvicinò. Si mise leggermente in punta di piedi per poter sussurrare all'orecchio di Zayn: "Sono stanco di tutto".
Annuì mentre Zayn lo guardava. Poi Louis prese fiato e aggiunse: "Harry quando voleva morire mi ha lasciato una lettera. Io ora non saprei nemmeno a chi scrivere... pensavo che con il suo ritorno sarebbe andato tutto a posto invece sono solo più triste e più solo... lo Zayn quanto è brutto sapere che non solo si vuole morire "
"Non è vero"
"Invece sì. Sto finendo per odiarlo, per volerlo picchiare, figurati... figurati cosa mi ha portato a pensare. Sono davvero stanco di tutti voi e delle vostre stronzate".
Zayn si morse un labbro, voleva parlare, voleva aggiungere qualcosa. Liam e Harry si avvicinavano. Louis guardò Harry e gli sembrò di essere tornato indietro nel tempo, a quel giorno in stazione dove aveva sentito alla tele della morte di Gemma. Il giorno in cui Harry gli sembrò piccolo, minuscolo, poco più che un bambino. Scosse la testa.
"Bene io vado" disse Louis.
Zayn annuì e si avvicinò: "...è me che devi chiamare se hai bisogno, è a me che devi scrivere lettere e... non permetterò ti accada qualcosa".
Louis lo guardò un attimo mentre anche Liam e Harry li raggiungevano.
"Lou... lou ti prego, parliamo" tentò il più piccolo allungando un braccio. Lo fermò Zayn mentre Louis già usciva dalla stazione.




"In che senso?" domandò Greg sedendosi nell'ufficio di Nick.
"Cosa in che senso?"
"Tu hai detto che è più difficile di quanto pensassimo avere lo scoop che cerchiamo, giusto?"
"Esatto. Assolutamente".
"Mi domandavo appunto in che senso... cosa ci sarebbe di diverso dai nostri piani?"
"Che non sono dei fottuti ragazzini. Che tu non hai visto Louis Tomlinson e nemmeno quel coglione di Zayn... leggendo i verbali del 2009 si parlo di loro come drogati sprovveduti. Quelli mi ammazzano se mi avvicino ad Harry nel modo sbagliato. Te lo dico io".
Greg rise: "Avanti Nick... sono ragazzi..."
"NO" scosse la testa Nick "No davvero. C'è qualcosa di davvero inquietante nel loro gruppetto. C'è qualcosa di morboso, qualcosa di strano... parlare con Harry era quasi totalmente impossibile. Dicevo qualcosa e Louis mi fissava come stesse decidendo come uccidermi. E dovevi vedere quando ho menzionato Gemma. Dio santissimo... e Zayn Malik? Quello mi ucciderà a mani nude. Davvero Greg... credo il piano vada rivisto..."
"Allora..." disse Greg prendendo fiato "Cerchiamo di ragionare. Tu che cosa hai cercato di fare?"
"Di far credere a Louis che io e Harry ci conoscessimo da tempo... è questo che serve. Ci serve che Harry sia slegato dagli altri. Senza Louis e Zayn probabilmente è più facile parlargli. MA, come ti dicevo, c'è qualcosa di morboso tra tutti loro..."
"Che mi dici di Payne?"
"Liam? Boh lui sembra tranquillo".
"Ottimo... è lui che dobbiamo usare. È lui l'anello debole. E leggendo i verbali del 2009 mi sembra di capire sia molto amico di Harry, no?"
"Sì... forse. Peccato che viva con Zayn Malik o qualcosa di simile".
"Il ragazzetto irlandese invece? Quello che era stato rapito... lui com'è?"
"Non l'ho visto... lui e l'altro non li ho visti".
"L'altro chi?" domandò Greg sfogliando i fogli dei verbali "Ah, Stanley Lucas?"
"Esatto... loro due non li ho visti" rispose Nick. Poi assottigliò lo sguardo congiungendo le mani sulle gambe. Si appoggiò meglio sullo schienale e prese fiato: "Greg, stavo pensando.." disse "E se entrassi in gioco anche tu?"
"Io?" disse Greg spalancando gli occhi.
"Certo. È da me che si aspettano un nuovo tentativo. Credo Louis non abbia granché voglia di parlare con Harry al momento... se litiga anche con Zayn e Liam siamo a cavallo. A quel punto non so come entri in gioco tu... sarà solo..."
"C'è Niall Horan... e anche Stan... andrà da loro".
"Può essere ma il pericolo non è Horan. Bisogna stare attenti a Louis e Zayn. Sono loro quelli che rendono impossibile avvicinarsi a Harry" disse Nick "Sì, credo che con Harry debba fare tu. Con Stanley e Niall posso provarci io... dopo tutto loro non mi hanno mai visto. Proverò a farmi raccontare qualcosa da loro. Questo non ci farà avere una dichiarazione da un membro della famiglia Styles ma è pur sempre qualcosa".
Greg annuì pensieroso: "Si può fare... solo che non ho capito una cosa. Dunque: Harry sta con Louis?"
"Sì. Si sono messi insieme nel 2009, ai tempi di tutto il casino di Gemma e Max hanno iniziato a frequentarsi".
"E ora stanno insieme?"
"Non credo. Non dopo quello che ho raccontato nel bar almeno..."
"E Zayn Malik?"
"Lui, ammesso che sia gay, non l'ho ancora capito... sta con Payne credo. Perché?"
"Così" disse Greg alzandosi e stiracchiandosi "Perché mi era venuto un dubbio".
"Che tipo di dubbio".
"Pensavo" disse Greg guardandosi intorno con fare casuale "Se ipoteticamente Zayn fosse gay e stesse con Payne, sarebbe davvero sconveniente si scoprisse che tra lui e Tomlinson c'è qualcosa, non credi? Se per esempio ci fosse la prova tangibile di un ipotetico tradimento di Zayn... Payne si allontanerebbe, non pensi?"
Nick si mise a ridere: "Che stai dicendo? Non sappiamo nemmeno se Malik è gay. Come possiamo ipotizzare abbia addirittura una tresca con Tomlinson?"
"Non lo so, appunto. Ipotizzavo. Diciamo che sarebbe un gran punto per noi. Louis e Zayn si staccherebbero definitivamente da Harry e Liam che sarebbero a quel punto più esposti, no?"
"Beh... sì, probabilmente".
"Eh, infatti. Ma era giusto un'ipotesi, niente di che... comunque, io devo andare. Se hai qualche novità scrivimi. Ci vediamo domani e cerchiamo di arrivare al dunque. Ci serve lo scoop, ci serve una dichiarazione di qualche membro della famiglia Styles, chiaro?"
"Chiarissimo purtroppo".
"Ottimo. Ci sentiamo domani allora"




Liam Payne guardava il soffitto. Era in piedi nel bagno della casa di Harry e guardava il soffitto. Niall bestemmiava e urlava insulti in direzione di un uomo che non aveva nemmeno mai visto.
"Che Dio fulmini Nick Grimshaw" era una delle frasi più gettonate che accompagnava i conati di vomito di Harry.
Niall gli teneva la testa e i capelli mentre a mezz'aria sopra la tazza del cesso, Harry vomitava l'anima.
"Cioè io mi domando perché cazzo stiate con due punk ex drogati" disse Niall guardando Liam "Voglio dire, è proprio in queste situazioni che serve avere come fidanzati due bulli" spiegò per la centesima volta "Non capisco invece perché cazzo non abbiano picchiato a sangue questo Nick. Invece no, no... hanno iniziato oggi a fare i bravi bambini".
"Non è proprio così che è andata" disse Liam ancora con gli occhi al soffitto. C'erano poche cose al mondo che non riusciva a reggere, vedere uno che vomita era tra queste "Louis era fuori di sé e lo avrebbe picchiato volentieri. Zayn invece è meglio che stia tranquillo se no lo picchio io dopo".
"Louis... Louis voleva... voleva picchiare me" disse Harry poco prima dell'ennesimo conato.
"Stai zitto tu" ordinò Niall tenendogli meglio la fronte "Guarda come cazzo ti sei ridotto".
"Sì Harry, Niall ha ragione" disse Liam "Quale persona sana di mente piange tanto da farsi venire il vomito? Solo tu in tutto l'universo".
"Chiamate... chiamate Louis" provò a dire Harry cercando di alzarsi. Niall lo tenne fermo "Devo... parlare con lui..."
"Ci parli domani, ok?" disse Niall "Ora se di grazia hai finito ti alzi e andiamo in camera tua, ti fai una bella dormita..."
"Esatto" si intromise Liam "Poi ne riparliamo con calma e chiamiamo Louis. Parliamo tutti insieme, anche con Zayn".
Harry scosse la testa: "Adesso..." disse.
"No, ora Louis deve sbollire la rabbia. Lo sai com'è fatto... lascialo stare" disse Liam.
"Ma dov'è?" domandò Harry alzandosi a fatica, aiutato da Niall.
"È a casa sua, con Zayn".
"È NOSTRA, È CASA NOSTRA CAZZO" urlò Harry barcollando appena "... è anche mia, l'ha comprata per noi. Non è solo sua, ok?"
Niall e Liam annuirono.
"Ora andiamo a nanna per un po' Harry, va bene? Andrà tutto a posto e potrai tornare a casa vostra, tua e di Louis. Fidati" sorrise incoraggiante Liam "Te lo prometto".
Harry annuì muovendo un passo. Pensò a Louis in casa loro, lo pensò accanto a Zayn, lo pensò arrabbiato, lo pensò mentre urlava insulti verso di lui e... e la nausea tornò anche più forte di prima.
Scosse la testa: "Devo vomitare" disse prima di rimettersi a terra ancora con le mani di Niall a reggergli la fronte.




Louis era certo di una cosa: stava sbagliando. Ne era certo ma provava anche una strana forma di felicità e soddisfazione. Aveva subito un torto? Ne avrebbe fatto uno a sua volta.
Era stato tradito? Avrebbe tradito a sua volta.
Mentre Zayn gli preparava un tè e gli diceva cose tipo: "... ma si sistemerà tutto, vedrai" o anche "Sono certo ci sia una spiegazione", lui pensava invece a tutt'altro. Pensava a tutt'altro torto, pensava a tutt'altro sbaglio. Non pensava più al torto che aveva subito, pensava invece a quello che voleva far subire.
"Zayn vuoi fare sesso con me?" aveva domandato.
Zayn aveva smesso di muovere la bustina di tè nella tazza con l'acqua calda. Si era fermato per un paio di secondi e poi aveva ripreso quello che stava facendo. Aveva aggiunto lo zucchero e aveva domandato: "Vuoi dei biscotti?"
Louis aveva detto di no e aveva ripetuto la domanda: "Non vuoi?"
"Vuoi il latte o il limone nel tè?" aveva quindi chiesto Zayn ben deciso ad ignorare le richieste di Louis.
"Rispondimi".
"Ho messo solo un cucchiaino di zucchero, te lo lascio qui nel caso volessi aggiungerne".
Louis si era leccato le labbra e aveva fatto un sospiro: "Te lo chiedo di nuovo".
"No" aveva detto Zayn "... non chiedermelo di nuovo".
"Tu rispondimi e io smetto di chiedertelo".
"Louis, perché lo fai?"
"Faccio cosa?"
"Perché stai in tutti i modi cercando di rovinare tutto? Perché? Adesso la questione è risolvibile, fidati. Non aggiungere problemi ai problemi".
Louis sorrise muovendo la mano come a scacciare una mosca, come a voler scansare quello che Zayn aveva appena detto: "Tu dimmi che non vuoi e io smetto di chiedertelo".
Zayn lo guardò: "Non voglio. Io non voglio farlo con te" disse scandendo bene le parole.
"Perfetto" sorrise Louis avvicinandosi al tavolo "Allora ti ringrazio per il tè... e se vuoi andare vai pure, se no parliamo".
"Parliamo se vuoi, sì..."
"Ok" disse Louis "Ci sediamo sul divano?"
Zayn annuì e mentre di avvicinava al salotto, mentre si sedeva, mentre si allargava il colletto della maglietta per avere più aria, realizzò che il giochetto di Louis era diventato quasi più subdolo.
"Ti odio" disse infatti mentre Louis gli si sedeva accanto con la tazza di tè in mano.
"Mi odi?" disse Louis guardandolo stupito "Perché?"
"Perché penso alla tua domanda e vorrei solo picchiarti".
"Picchiami" sorrise Louis poggiando la tazza sul tavolino davanti al divano "È comunque un modo per mettermi le mani addosso".
"Ti odio" ripeté Zayn "Davvero non ti sopporto".
"Tu odi la situazione e sai che ho ragione. Io amo Harry e tu ami Liam, questo è un dato di fatto ma... la vedi la differenza come la vedo io. La senti la differenza di quando hai accanto me e di quando invece hai accanto chiunque altro, vero? Lo senti che io ti capisco sempre un po' più degli altri, lo sai che..." disse Louis prima che il bacio più desiderato che avesse mai ricevuto gli si posasse sulle labbra.
Sorrise appena mentre sapeva che finalmente niente li avrebbe interrotti, non questa volta. Alla fine era come drogarsi: qualcosa di illegale reso desiderabile dal fatto che tutti te lo vietano. Qualcosa che ti impedisce di pensare per un po', qualcosa che ti provoca piacere e che ti presenta i problemi solo dopo, solo dopo che qualcuno ti ha scoperto.
Il punto che mancava alla fine di una storia, il punto che mancava ad un 2009 che sembrava essere ritornato.
Zayn si levò la maglia e pensò a Liam, pensò che finalmente non era lì ad impedirgli qualcosa, pensò che finalmente non era lì a rimproverarlo, a dirgli: Zayn non si fa.
Tornò a baciare Louis e pensò che comunque amava Liam, che lo amava davvero e che quello che non era un tradimento. Congiungersi a Louis era qualcosa di quasi divinamente previsto, come i loro corpi fossero fatti apposta, come i loro corpi non desiderassero altro, da sempre.
Stare appiccicato a Louis era quasi come ricongiungersi ad una parte di sé. Ritrovarsi, ritornare a volersi bene. Louis si slacciò i pantaloni mentre Zayn lo schiacciava sul divano con il proprio peso. Louis pensò ad Harry mentre la mano di Zayn scivolava sul suo petto e scendeva fino al bordo dei boxer. Pensò a lui mentre reclinava indietro la testa e purtroppo non riusciva a sentirsi in colpa.

L'attimo prima di dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora