Capitolo 13.

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La mattina dopo

"Mamma tra venti minuti arrivano Liam, Niall e Stan... ok? Stiamo in camera mia".
"Ma è tutto a posto?" domandò Anne intenta a mescolare il caffèlatte.
Harry sorrise mentre al suo fianco compariva anche Louis "A postissimo" disse.
"Sono le 7 e 20 del 26 dicembre e siete già svegli e vestiti" disse Anne pensierosa "Mi giurate che non c'entra con Eleanor Calder tutto questo? Se così fosse devi dirmelo Harry, lo sai..."
"Non c'entra nulla. Te lo giuro. È per Zayn che è in un momento un po' difficile" spiegò Harry guardando Louis annuire "Siamo di là, ok?"
"mmh, ok..."

"Buongiorno signora Styles" esordì Niall soffocando uno sbadiglio "... qui è suo... cioè, suo figlio è qui?"
"In camera" disse Anne facendosi da parte. Niall entrò in casa per primo facendo un piccolo inchino totalmente ingiustificato. Stan entrò appena un secondo dopo sorreggendo Liam per un braccio.
"Buonasera" disse Liam prima di scoppiare a piangere "Ho detto buonasera ma è giorno" singhiozzò mentre Niall tornava indietro per trascinarlo fino in camera.
"Ho tutto sotto controllo signora" disse il biondo sorridendo incoraggiante "Tutto assolutamente sotto controllo".
"HARRY" urlò Liam nel mezzo del corridoio "HARRYYYYYYYYYYY"
"Ma che cazzo urli ritardato?" sibilò Niall mentre Harry spalancava la porta della stanza a bocca aperta.
"Abbiamo un problema" disse Stan spingendo Liam in camera.
Harry li fece entrare e sorrise a sua madre in fondo al corridoio con le braccia incrociate al petto e lo sguardo perplesso.
Si richiuse la porta alle spalle.
Louis era sdraiato sul letto con le mani dietro la testa e le gambe accavallate. Niall e Stan aveva depositato un Liam in lacrime sul tappeto e poi si erano seduti a terra prendendosi la testa tra le mani.
"Posso sapere cos'è successo?" domandò Louis guardando il soffitto.
"Ve l'ho scritto cos'è successo" disse Niall "Siamo arrivati a Londra, ci abbiamo messo qualcosa come tre ore, siamo andati all'indirizzo del tipo dal quale è andato Zayn. Abbiamo citofonato..."
"Avete citofonato?" chiese Louis ironico girandosi su un fianco "Si? E cosa c'era scritto sul citofono? Spacciatore?"
"Era l'unico citofono, coglione".
"Sì e solo i bambini possono credere che uno dei maggiori spacciatori di Chapam Common al suono del citofono si precipiti ad aprire".
"E quindi che dovevamo fare, sentiamo".
"Bussare e dire che vi mandavo io. O semplicemente che venivate da Doncaster. Invece è stato davvero un ottimo piano il vostro. Avete citofonato e poi...?"
"E poi te l'ho scritto cos'è successo, ok? Non mi sembra così divertente" rispose Niall acido mentre Louis si contorceva dalle risate.
"ZAAAAAYN" urlò Liam ancora disteso a pancia in giù sul tappeto.
"Sssshh" disse Harry precipitandosi accanto a lui "Liam per l'amor di dio, mio padre sta dormendo e mia madre è già sospettosa. Ti prego..."
Louis ancora rideva mentre Harry domandava: "Ma come è successo?"
Niall guardò Louis e alzò gli occhi al cielo: "Dopo aver citofonato nessuno ci ha aperto, siamo rimasti lì un po' perché a noi serviva lui ci dicesse se magari Zayn gli aveva dato qualche indizio... gli aveva detto dove sarebbe andato a vivere o cose così. Solo che non è successo... così abbiamo deciso di andare via ma..." Niall si fermò perchè le risate di Louis coprivano la sua voce.
"Harry" rise Louis "Ti prego senti questo pezzo".
"... ma Liam è tornato indietro e ha detto di essere il fidanzato di Zayn, ha detto che lo amava e ha iniziato ad urlare: se sei lì dentro sappi che ti amo e che posso perdonarti ma dobbiamo chiarire un po' di cose" proseguì Niall mentre Harry spalancava gli occhi.
Louis si rotolò sul letto battendo un pugno sul materasso: "... non ce la faccio" disse ridendo "... è la mia storia preferita di sempre".
"Smettila Louis" disse Harry accarezzando la schiena a Liam "... ancora però non ho capito perché è ubriaco da far schifo".
"Perché qualcuno da dentro gli ha urlato che non gliene fregava un cazzo" spiegò Niall.
"Beh aveva pure ragione, a loro effettivamente che cazzo frega di Liam e Zayn?" domandò Harry.
"No... ehm... dopo qualcuno ha effettivamente aperto la porta" disse Stan prima di prendere fiato "... è per questo che siamo tornati. Ci ha aperto Zayn".
Louis scattò in piedi: "Come?"
"Ah adesso non ti fa più ridere?" domandò Niall mettendosi in piedi a sua volta "Adesso la storia ti interessa".
"Questo non me lo avevi detto".
"Perché stavamo tornando per dirvelo. Zayn ha insultato Liam e Liam è corso via. Lo abbiamo chiamato al telefono ma non ha mai risposto. Quando avevamo praticamente perso le speranze ci ha chiamato lui e ci ha detto di essere in un bar. Quando siamo arrivati era ubriaco marcio".
"E Zayn?" domandò Louis "Com'era...?"
Niall scosse la testa: "... fatto. Totalmente". Stan annuì mentre Harry ancora accarezzava la schiena di Liam che nel frattempo rantolava cose senza senso.
"Quindi ora cosa facciamo?" domandò Stan.
"Andiamo tutti insieme di nuovo o ci vado solo io, Zayn non deve e non può stare con quelli. Mi domando però perché sia tornato lì... il tipo mi ha scritto che se n’era andato e che sembrava strano... adesso perché Zayn è di nuovo lì?" disse Louis gesticolando nervoso.
"USCITE SUBITO TUTTI" urlò Niall.
Harry, Louis, Stan e persino Liam lo guardarono sconvolti.
"Come?" domandò Harry.
"HO DETTO FUORI. Stan, porta Liam in bagno e lasciami con questi due poveri coglioni".
"Ma che ti prende?" domandò Louis mettendogli una mano sulla spalla.
"Harry fai uscire Stan e Liam da qui dentro o mi metto ad urlare" disse nuovo Niall allontanandosi da Louis.
Harry si mise in piedi perplesso. Cercò di aiutare Liam ad alzarsi con scarsi risultati.
"Senti se usciamo noi tre?" domandò Louis.
Niall annuì solenne: "Va bene. Voi due state qui, ok Stan?"
"Ok" rispose Stan "Posso usare il computer Harry? Devo leggere una mail".
Mentre Niall spingeva fuori Louis, Harry riuscì ad annuire prima di essere trascinato verso il bagno.

L'attimo prima di dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora