Eccomi. Allora, saranno delle note noiose, noiosissime ma permettetemi di chiarire alcuni punti così da evitare di farvi perdere il filo della storia (che, me ne rendo conto, non è facile da seguire).
Inizio col rispondere alla domanda che mi avete già fatto in tanti e che ho chiarito su Twitter (non tutti mi seguite lì quindi chiarisco anche qui).Perché la ff si intitola Un gettone e tredici minuti?
Per quanto riguarda il gettone direi che è chiaro, i tredici minuti invece sono passati un po’ più inosservati. I tredici minuti derivano dalla fissazione (autobiografica u.u) di Harry per i dettagli. Nel capitolo 2 Harry guarda l’orologio e mezzogiorno è passato da 13 minuti, in quel momento decide che vuole vedere Louis, che vuole guardarlo, capisce insomma di esserne irrimediabilmente attratto. Sale dunque in mensa e mangia al tavolo con sua sorella, Perrie e Eleanor.
Nel capitolo 7 Harry e Louis si abbracciano, sul gommone. Louis regala a Harry il gettone. Mentre camminano, quando sono da poco scesi dal gommone, Harry realizza che finalmente Louis è suo. Stringe la mano intorno al gettone che ha in tasca, guarda l’orologio e il gettone è suo da esattamente 13 minuti.
I due momenti sono importanti perché nel primo Louis ancora non è di Harry mentre nel secondo momento Louis è appena diventato di Harry. Sono in sostanza l’attimo prima e l’attimo dopo dell’evento che cambierà la vita a Harry. Da qui nasce anche il titolo per il sequel che state leggendo.Il fatto che Eleanor sia stata in carcere otto mesi e Harry è stato lontano da Louis otto mesi è una coincidenza?
Questa domanda me l’avete fatta in tre quindi mi scuso se nella narrazione la cosa non è stata chiara. Dunque le due cose non sono assolutamente collegate o.o
Gli otto mesi che El passa in carcere sono nel 2009 (fine 2009, inizio 2010. Precisamente da novembre a luglio). Dopo di che va in un centro di recupero dalla droga e da problemi psicologici. Torna a Doncaster il giorno in cui Stan e Niall sono con Greg e la vedono.
Harry è stato via otto mesi nel 2014 quindi... gli otto mesi sono assolutamente un caso.Non ho capito un cazzo della storia della foto di cui parlano alla fine del capitolo 13 del sequel
Questa non è una domanda ma vi rinfresco comunque la memoria.
DUNQUE. Nell’interrogatorio che Stan affronta in Un gettone e tredici minuti, quello dove cioè lui dice di aver subito violenza da Alex, gli viene mostrata una foto. Nella foto ci sono lui e Alex che parlano.
Nei primi capitoli del Sequel Louis domanda a Harry come facesse a sapere dove abitava Zayn quando Max, fingendosi Louis, gli chiede di consegnare un pacco a casa Malik.
Harry gli confessa di aver conosciuto Zayn molto prima rispetto a quanto si credeva. Dice di averlo conosciuto quando Zayn becca Harry nel luogo di incontro di Stan e Alex. Harry era intento a fare fotografie ai due perché era convinto sarebbe sbucata Gemma di lì a poco. Harry fa le foto con la macchina fotografica e il cellulare. Zayn lo becca, lo porta a casa con sé e gli fa cancellare tutte le foto dalla macchina fotografica. Harry ha dunque ancora la foto sul telefono che, una volta a casa, passa al computer.
Quando Louis viene a sapere tutto questo è convinto che la foto che è stata mostrata a Stan durante l’interrogatorio di cui sopra, sia quella che Harry ha passato al pc, accusando dunque indirettamente Gemma di averla inviata alla polizia.
Nel capitolo 13 del sequel, cioè il capitolo prima di quello che state per leggere, Stan vede la foto sul computer di Harry. Sono passati 5 anni dal giorno in cui gli fu mostrata la foto nell’interrogatoria ma Stan è certo che la foto sul computer di Harry non è la stessa che la polizia gli ha mostrato.
Quindi: chi ha fatto quella foto quel giorno?Giuro che ho finito. Vi lascio al capitolo... spero sia tutto un pochino più chiaro.
Il giorno dopo
“Perché Niall e Stan non ci sono?” domandò Louis uscendo in retro dal vialetto di casa sua e di Harry.
“Sono a parlare con un certo Greg... è un tale in università con loro” rispose Liam distrattamente dal sedile posteriore “Harry dov’è?”
“Sta attaccando la ship dei nostri nomi sul citofono” rispose Louis “Stylinson” puntualizzò poi all’espressione perplessa di Liam.
“Ah”.
“Tu come stai?” domandò Louis.
“Sto”.
“Lo riportiamo a casa, ok? Te lo prometto”.
Liam alzò le spalle “... lo odio. Ma non voglio muoia di overdose...”
“Non morirà di overdose perché se ci prova lo ammazzo prima io”.
“Senti chi parla. Quando Harry era via ti drogavi ancora pure tu”.
Louis lo guardò col sopracciglio alzato: “Fatti i cazzi tuoi”.
Liam sbuffò abbassando il finestrino: “Harry muoviti”.
“Eri davvero ubriaco ieri” disse Louis sbadigliando.
“Lo so”.
“Davvero in condizioni pietose” disse Louis per ribadire il concetto.
“Ho detto che lo so. Grazie” rispose Louis mentre Harry apriva la portiera sorridendo: “Eccomi. Ci ho disegnato anche dei cuori accanto al nome” disse mettendosi la cintura. Sfregò tra loro le mani prima di dichiarare: “Sono pronto, partiamo”.
“Stiamo solo andando a Londra. Non è sto gran viaggio” disse Liam.
“Tu hai pensato così dirai a Zayn?” chiese Harry voltandosi a guardare l’amico mentre Louis partiva.
“Che è un coglione ma che non voglia muoia in una topaia a Chapam Common”.
“Gli dirai che lo perdoni?”
“Gli dirò che gli permetterò di farsi perdonare. Sta a lui dimostrare, di certo non a me”.
Harry e Louis si guardarono. Il più grande prese parola: “Un discorso così non funzionerà”.
“Odio quando mi dici cosa funziona o cosa non funziona con lui. Ci sto insieme da cinque anni. Lo saprò, ok?”
Louis lo guardò nello specchietto retrovisore. La risposta che aveva in mente suonava tipo: lo capisci talmente tanto che ti ha tradito con me. Quello che rispose fu: “... certo”.
Liam guardò fuori dal finestrino mentre Harry domandava: “Ma dite che Zayn è ancora da sto tipo?”
“Probabile” disse Louis “Se si è fatto di quello che penso sarà ancora mezzo rincoglionito. Sarà riverso sul divano”.
Liam si mosse sul sedile posteriore biascicando qualcosa.
“Mh?” domandò Harry guardandolo.
“Ho detto che è uno stupido idiota” chiarì Liam “Lo odio. Dio solo sa quanto lo odio. Perché è tornato a drogarsi?” domandò dando un pugno al sedile.
“Credevo lo conoscessi bene” sorrise Louis senza voltarsi. Harry gli diede un coppino prima di rivolgersi nuovamente a Liam: “Lo fa perché è in crisi, non sa come gestire quello che è successo...”
“Crisi deriva dalla parola Criterio... hanno la stessa radice. Crisi è una bella parola, è un momento di estrema lucidità. Lui non è in crisi è solo un povero stronzo” disse Liam.
Quello che Louis voleva dire suonava tipo: “Minchia. Che palle che dev’essere una relazione con te”, quello che disse fu invece: “Liam, che palle una relazione con te”.
Harry lo guardò spalancando gli occhi.
Louis si morse un labbro: “L’ho detto ad alta voce?” domandò mentre Liam si sporgeva in avanti.
“Sei un figlio di puttana Louis. È il fatto che mi abbia tradito con te che mi manda fuori di testa, lo sai? Mi ha tradito con uno stronzo di merda che crede di essere il padrone del mondo. Sei solo un povero sfigato che non ha mai smesso di fare il bullo”.
“Smettila Liam” provò Harry con scarsi risultati perché Liam proseguì.
“E nemmeno mi rispondi, ed è inutile che alzi gli occhi al cielo. Sei un figlio di puttana, te lo ripeto e non ho paura di te. Puoi anche picchiarmi. Non me ne frega un cazzo perché lo sai che ho ragione. Quando il tuo fidanzato non c’era io ho permesso a Zayn di starti accanto e...”
“Tu hai permesso ad un uomo adulto, maggiorenne di prendere una decisione? Non penso. Lui lo ha fatto, mi è stato accanto e lo avrebbe fatto anche senza il tuo permesso. È questo il tuo problema Liam, ti ha tradito per questo, perché sei un coglione che crede di dettare legge. Sei tu l’intruso, non io. Io sono nella vita di Zayn da molto prima di te. Tu vieni dopo di me e dopo la droga, qualcuno questo te l’ha mai detto?”
“Lo vedi che sei una merda?” disse Liam mentre Harry sbuffava e si tappava le orecchie “Lo vedi? Tu nella vita di Harry sei sempre stato al primo posto ma non sei mai stato abbastanza infatti ha tentato il suicidio e ti ha lasciato otto mesi perché tu non lo rendevi felice e non lo renderai mai felice”.
Harry si girò a guardare Liam: “Ma che cazzo dici?”.
Louis accostò l’auto.
“Lou, guida... Louis, guida per favore”.
“Scendi dall’auto Liam” disse Louis guardando nello specchietto che non arrivassero auto. Si fermò in uno spiazzo a meno di tre chilometri da casa.
Liam si sistemo meglio la maglietta mentre Louis scendeva dall’auto.
Aprì a sua volta la portiera mentre Harry urlava ad entrambi di stare calmi.
Louis si tirò su le maniche mentre Liam gli si avvicinava.
“Allora, parliamo e guardiamoci in faccia poi se vuoi, dato che come dici non hai paura, possiamo fare a botte. Ripeti quello che hai detto del rapporto tra me e Harry”.
“Ho detto che al tuo fianco non è mai stato felice. Ha tentato il suicidio e se n’è andato” ripeté Liam “E ti ripeto anche che non ho paura di te” proseguì mentre qualcosa gli mozzava l’aria nei polmoni, mentre un dolore acuto gli si espandeva dalla bocca dello stomaco fino ai polmoni. Si piegò sul pugno di Louis ancora fermo sulla sua pancia. Cadde in ginocchio quando Louis ritrasse il braccio, sentì la ghiaia sfregare contro i jeans e poi di nuovo dolore stavolta al viso mentre Harry gridava il nome di Louis.
Liam cadde stavolta di schiena mentre vedeva Harry mettersi tra lui e Louis. Aspettò che il dolore allo zigomo passasse prima di concentrarsi di nuovo sui suoni che sentiva.
“Louis ma sei impazzito?” stava domandando Harry.
“No” rispose Louis “Sto finalmente facendo sentire a questo coglione che peso hanno le parole, vero Liam? Harry non è mai stato felice con me? Vero? Lo pensi davvero? Ecco questo è il dolore che meriti di sentire per le stronzate che dici. Il dolore che senti invece al cuore, quello è il risultato delle parole che hai detto a Zayn in questi anni, sono tutte le cose gli hai vietato. Tutto il male che senti è causa tua. Le parole che gli hai detto hanno un peso” disse Louis mentre Liam si rialzava e tossiva.
Louis proseguì: “Perché non mi puoi guardare in faccia e dire che Harry non è mai stato felice, non lo puoi fare...”
“E tu non puoi dirmi” disse Liam asciugando il sangue che gli colava sulla guancia “Che nella vita di Zayn vengo dopo te e la droga”.
“Posso eccome Liam” disse Louis scansando Harry “... posso perché tu hai sempre amato Zayn nel modo sbagliato. Tu lo soffocavi, tu gli hai detto per anni cosa non doveva pensare, gli hai detto di non pensare a me e alla droga... hai messo me e la droga sullo stesso piano. Tu hai alimentato entrambe le sue dipendenze vietandole. Te l’ho detto anche a Natale e ancora fai il coglione, ancora fai finta di non capire. È colpa tua. E ancora ti domandi come mai Zayn ti ha tradito e si droga? Per colpa tua. Perché per te ha accantonato sia me che la droga e quando io e la droga siamo tornati nella sua vita tu, invece di ricordargli che è molto meglio essere amati che drogarsi e fare sesso a caso, tu te ne sei andato. Lo hai lasciato senza nemmeno affrontarlo. Tu lo sai che è colpa tua”.
“Non è colpa mia, non è vero. Lui non mi ha mai amato, ha sempre amato te” disse Liam piangendo mentre Harry scuoteva la testa e rientrava in auto.
“Non è innamorato di me, ok? Non lo è”.
“Invece sì”.
“Invece no, cazzo. Parla con lui cristo santo invece di fare il coglione che gli darà l’opportunità di farsi perdonare. Ma che cazzo è? Ma non lo conosci davvero se credi di risolvere un problema con lui mettendola su questo piano”.
“Che cazzo dovrei fare allora?” domandò Liam “Sentiamo”.
“Lo prendi con la forza, lo chiudi in una cazzo di stanza e lo fai parlare. Ti fai dire quale cazzo è il suo problema, gli fai dire tutto quello che vuole e poi smonti una ad una tutte le sue stronzate... ti dirà che non è vero che si droga, che può smettere quando cazzo vuole e tu gli dici che non è vero, che sta mentendo. Ti dirà che tu te ne sei andato, come tutti e tu potrà dirgli che non è vero, che si sbaglia. Lui deve avere qualcuno che non se ne va Liam, che gli dice che nonostante tutto resterà. Io me andrò Liam. Io sarò l’ennesima persona che se ne andrà perché non abbiamo più 16 anni. Io ho una vita e lui un’altra. Sei tu quello che resterà e non glielo hai mai detto. È questo che devi dirgli. Che io non ci sarò ma tu sì. Che la droga non serve”.
Liam dilatò i polmoni cercando i prendere fiato. Sentì di nuovo il dolore espandersi. Socchiuse gli occhi.
Louis proseguì: “E non mi spiace per niente averti picchiato, perché se pensavi di presentarti con quella faccia da cazzo di fronte a Zayn hai capito male. Dici che Harry non era felice con me perché ha tentato il suicidio. Beh, Zayn sta facendo lo stesso. La droga è un suicidio che dura nel tempo... è un suicidio ancora peggiore. Drogarsi è un suicidio che mira ad uccidere anche chi tiene a te. Lui si sta uccidendo e lui ti sta condannando a vederlo morire ogni giorno un po’. Nella sua mente malata è così che ti dimostra che ci tiene. Altrimenti l’altro ieri notte poteva evitare di uscire e farsi vedere fatto da fare schifo. È uscito invece mentre tu dicevi di amarlo, si è messo davanti a te e ti ha mostrato che sta morendo. Vuole punire me e te per la stessa ragione. Io me ne sto andando per stare con Harry e tu te ne sei andato perché ti ha tradito. Ci sta punendo... tu devi dirgli che non funziona... che lo ami punto. Che lo aiuti tu perché tu non te ne vai. Devi fare questo o giuro che ti ammazzo di botte davvero. Lo ami?”
Liam guardò per terra e si morse un labbro: “Purtroppo sì”.
“Allora sali su quella cazzo di macchina, cambia espressione e cerca di pensare ad un discorso convincente. Se Zayn non torna con noi è colpa tua. Chiaro?”
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L'attimo prima di dopo
FanfictionSequel di: Un gettone e tredici minuti Larry-Ziam -- "Quando Harry scese dal treno e respirò per la prima volta in otto mesi l'aria di Doncaster, l'aria di casa, tutto tornò ad essere dolorosamente vero. Si guardò intorno mentre il secondo binario...