13.Capitolo
Le labbra di Sarada non facevano altro che ammaliarlo. Costantemente.
Ogni volta che la guardava era come se una scossa elettrica gli percorresse l'intero corpo. Grandi scariche di adrenalina lo portarono ad approfondire quel bacio, tastando con la lingua il sapore dolce della ragazza.
Con le mani le afferrò con poca delicatezza il bacino, facendolo scontrare contro il suo. Ennesima scarica, diretta dritta verso il suo amico dentro i pantaloni. Non riusciva a capacitarsi come in tutti quegli anni non si fosse mai accorto di lei. Come diavolo aveva fatto a starle lontano? A non toccarla? A non baciarla? A non renderla sua?
Con il suo irrefrenabile istinto, la strinse maggiormente, sollevandola mentre le baciava il collo diafano.
Boruto era possessivo e non amava condividere.
Proprio per questo motivo quel pomeriggio, avendola vista con quell'idiota di Mitsuki in quel bar, l'aveva fatto incazzare di brutto.
Si era stancato di quegli stupidi giochetti. A chi resisteva di più. A chi doveva mostrarsi più forte.
Avrebbero smesso di giocare, ed avrebbero fatto finalmente sul serio.
Niente e nessuno gli avrebbe più messo i bastoni fra le ruote.
Per nessuna ragione al mondo.
Sarada gli cinse i fianchi larghi con le gambe snelle. Voleva fare l'amore.
Ed anche lui.
Non smisero neanche un secondo di baciarsi, mentre lentamente a piccoli passi, finirono entrambi catapultati sul letto.
Boruto sopra di lei già mezzo nudo prese a baciarle le clavicole. I seni ancora coperti da quella stupida maglietta, ed il ventre piatto.
Poteva sentirla impazzire ad ogni suo tocco.
<< Bo-Boruto... >> Ansimò la ragazza
Il biondo si bloccò a guardarla.
Era stupenda con quei capelli alla rinfusa, gli occhi lucidi e il viso contornato da un leggero rossore.
<< Posso prenderti? >>
La domanda gli uscì spontanea.
Normalmente non l'avrebbe mai posta, ma in quel caso, a casa poteva rientrare Sakura da un momento all'altro e lui non avrebbe voluto creare i suoi soliti casini. E neanche scontrarsi con lei, per dir la verità. Solo il pensiero gli metteva i brividi.
Sarada annuì in risposta liberandosi in fretta dai suoi leggins neri.
Boruto non se lo fece ripetere due volte.
Le si catapultò addosso facendola liberare dalla sua mutandina.
Che indumento inutile in quel caso no?
Fra di loro non ci doveva essere nient'altro a separarli.
La sua maglietta ed i boxer fecero la stessa fine. In un angolo a terra.
Erano completamente nudi, uno sopra l'altra.
Potevano sentire entrambi i loro cuori martellargli i petti.
Boruto entrò in lei guardandola intensamente.
Un piccolo urletto echeggiò per quella piccola stanzetta.
Sospirò estasiato cominciando a muoversi dentro di lei lentamente.
Sentirla così così stretta e bagnata fu un'intensa goduria per il biondo.
Preso dall'eccitazione aumentò mano a mano le spinte mentre lei gli cingeva e graffiava le spalle con forza. Sarada si aggrappava a lui come in cerca di un appiglio.
Stava godendo, e in base ai suoi gemiti, riusciva a capire che adorava ciò che le stava facendo.
Sorrise beffardo leccandogli sensualmente le labbra.
<< Stronza, te la dovrei far pagare per come mi hai mollato l'altro giorno...>>
Sarada rise fra i sospiri.
Le afferrò malamente i polsi bloccando quei movimenti che la stavano facendo letteralmente impazzire.
<< Sai da quel giorno non riesco a togliermi dalla testa il pensiero... >> Le sfiatò sulle labbra.
Lei lo guardò accigliata cercando di muoversi coi fianchi, cercando di far ricominciare quel dolce movimento.
Boruto sorrise riprendendo a spingere dentro di lei. Soddisfatto di come lo cercasse.
<< Di te che me lo succhi mentre mi guardi con questi occhi da cerbiatta. >> Ansimò stringendo i denti.
Sentiva di star arrivando al limite.
Ma rallentò i movimenti, non voleva dar fine a quella bellissima sensazione.
<< S-se vuoi posso farlo... >>
Boruto sgranò lo sguardo bloccandosi di colpo.
Non se lo aspettava.
Decisamente no.
E la tentazione era tanta.
Uscì da lei per poi annuire.
Finalmente quel suo sporco pensiero sarebbe diventato realtà.
Invertirono le posizioni.
Boruto si poggiò sulla testiera del letto mettendosi seduto.
Mentre Sarada si abbassava leggermente verso il suo membro duro.
Vedere il viso innocente di Sarada così vicino al suo cazzo, lo inebriò totalmente.
Sarada lo guardava in attesa di conferma.
<< Succhiamelo. >>
La mora non se lo fece ripetere due volte.
Si chinò iniziando a leccarlo per tutta la sua lunghezza.
Iniziò dalla base arrivando fino alla cappella turgida.
Boruto lo sentì pulsare.
Non ne poteva più.
La afferrò malamente dalla testa spingendola ad inglobarlo tutto con la bocca.
Che sensazione magnifica.
Le tirava i capelli per riuscire a muoverla esattamente come desiderava lui.
E lei beh, si vedeva anche a guardala, che le piacesse quello che stava facendo.
Gemeva e al contempo lo guardava con le lacrime agli occhi per i suoi movimenti irruenti.
<< A-ah cazzo sei perfetta! >> Ansimò Boruto alzando gli occhi al cielo completamente trasportato dall'atto.
Sì, lo pensava davvero.
Poi la guardò nuovamente.
Con le guance arrossate. Le lacrime che le bagnavano il volto. Quella bocca piena ed i capelli scombinati.
Venne dentro la sua bocca spingendoglielo quasi fino alla gola.
Il biondo soffocò un gemito con l'ultima spinta.
Lei si risollevò ingoiando tutto il suo sperma guardandolo lussuriosamente
Si fissarono, per interminabili secondi.
<< Sei stata bravissima. >> Sussurrò tirandosela poi sul petto.
<< Sì? Alla pari dei tuoi pensieri? >> Chiese incuriosita.
<< Anche meglio... >>
La strinse maggiormente baciandole quei capelli che fino a poco tempo prima stava per strappare. Quella ragazza l'aveva fatto impazzire.
Totalmente.
***
Dopo quel pomeriggio di chiarimenti e coccole, avevano cominciato a frequentarsi ufficialmente. Si
sentivano, si messaggiavano, si vedevano e facevano l'amore spesso. Ormai a scuola lo sapevano tutti della loro relazione.
Il rientro fra quelle quattro mura per Boruto, dopo la sospensione era stata inizialmente una doccia ad acqua fredda. Lo evitavano tutti, o meglio, la maggior parte.
L'avevano sicuramente additato per aggressivo.
L'unico a salutarlo e che gli scambiava due parole era Shikadai e beh anche Sarada, ovviamente.
In ricreazione avevano preso a sedersi insieme in cortile, capitava ci fosse anche Chocho.
Non credeva che quella cicciona potesse essere così simpatica. Aveva finalmente capito e motivato il rapporto che la legasse con Shikadai e Inojin.
La routine era cambiata, e lui finalmente, si sentiva più sereno.
Il sorriso e l'allegria di Sarada gli coloravano le giornate. Non credeva che si potessero provare tutti questi sentimenti per una determinata persona. Lui non aveva mai creduto a tutte quelle smancerie. Era
stato con Sumire,sì, le voleva molto bene, ma era una cosa diversa.
Troppo diversa.
Erano troppo diversi.
Lei era scomparsa, non gli aveva mandato nessun messaggio, né gli aveva lanciato sguardi a scuola.
L'indifferenza assoluta. Strano, si era ritrovato a pensare. Pensava che la sua reazione nel vederla con
Sarada, sarebbe stata catastrofica. Ed invece, fortunatamente, non si era messa in mezzo. Tutto
sembrava andare per il verso giusto. A parte i suoi voti.
Avrebbe sicuramente perso l'anno. Ma non gli importava. Sarada aveva preso ad aiutarlo in diverse
materie letterarie, ma finivano sempre col baciarsi e fare l'amore.
Probabilmente anche lei stava subendo qualche abbassamento di voti.
Che cosa strana. Se gli avessero detto fino a qualche mese prima, che lui e Sarada sarebbero stati
insieme, sarebbe scoppiato in una fragorosa risata, incredulo.
Eppure erano lì, insieme, e tutto quello che li stava coinvolgendo sembrava incredibile. Boruto non avrebbe mai permesso a nessuno di separarli.
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Fall In Deep
ChickLitCosa fare quando l'unica cosa che ti lega al ragazzo che ti piace è tutto fuorché piacevole? Cosa fare quando la ragazza che odi con tutto te stesso ti attrae? Cosa fare quando uno stupido gioco si mette in mezzo? *** - Sei proprio uno stronzo! - Ur...