2.Capitolo

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Era da poco cominciata e già ne aveva le palle piene della scuola.

Nelle prime tre ore aveva già preso due impreparato.

Lettere e Inglese.

Che materie orribili!

Ma restava uno dei migliori nelle materie matematiche...

Ma questo era un segreto, ovviamente.

Non avrebbe mai lasciato farsi chiamare 'Secchione' dagli altri del gruppo.

Era cinque anni che mandava avanti quell'assurda messa in scena dei recuperi miracolosi a fine anno.

Non sapeva neanche come facessero a cascarci!

Per fortuna era l'ultimo anno scolastico per Boruto.

Per cui non si sarebbe più dovuto sforzare a inventare cazzate.

Poi si sarebbe messo a cercare un lavoro, non gli andava di fare anche l'università.

Tanto ai suoi non fregava più niente delle sue scelte.

Suo padre, un frocio disgustoso, che probabilmente aveva da qualche anno una seconda vita amorosa con quella merda di Sasuke Uchiha.

Sua madre, un'inetta e depressa del cazzo, che non riusciva ad andare avanti dopo tutto il male che quell'essere immondo le aveva fatto.

Non vedeva l'ora di essere indipendente e scomparire via da tutti.

Tranne da Himawari, lei non l'avrebbe mai abbandonata.

Mai e poi mai.

Sua sorella restava il suo faro, era colei che illuminava tutto in quel baratro nero.

<< Boruto! Da quando vai in pausa senza neanche più aspettarci? >>

La voce squillante di Sumire lo fece girare.

Dovette tagliare tutti i suoi pensieri

Dietro di lei tutta la comitiva.

Era l'ora dell'intervallo.

E lui aveva già preso posto nel tavolo scelto cinque anni prima dal suo gruppo.

<< Che cambia? Tanto ci ritroviamo sempre qua! >> Rispose secco rigirandosi a mangiare.

<< Boruto, ha ragione. Non ha un senso logico vederci tutti fuori in cortile per poi venire qui >> Disse Shikadai prendendo posto al suo fianco.

<< Si tratta del nostro rito d'amicizia! >> Continuò la ragazza sbuffando seguita da Namida e Wasari che le davano ragione.

<< C'è cazzo ragazzi! R-I-T-O-D'-A-M-I-C-I-Z-I-A. >> Le prese in giro Inojin facendo una voce da effeminato.

Risero tutti

L'intelligente Shikadai tra le risate sbuffò, guardando sottecchi l'Uzumaki, che ricambiò lo sguardo.

A volte quelle ragazze erano proprio stupide e ripetitive.

Ma d'altronde, la maggior parte delle ragazze era così.

In quel tavolo ogni giorno si ritrovavano a ridere e scherzare, lasciando indietro preoccupazioni e pensieri negativi.

Boruto adorava la sua comitiva.

L'unica pecca è che a volte doveva mentirgli, per non essere deriso.

Solo Shikamaru poteva capirlo, visto che entrambi facevano la stessa ed identica cosa.

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