Pov. Y/n
Appena entrati nella sala tutto era bellissimo, sulle tonalità dell'azzurro, visto che il tema del ballo era natura in blu. Anche se non capivo molto come il tema potesse essere nato e dove potevamo vedere una natura blu, la sistemazione della sala era davvero eccellente. Le pareti erano piene di festoni, brillantini e palloncini di sfumature blu e azzurre. Al buffet tutto era a tema, bicchieri, piatti e tovaglioli azzurri, poi c'erano due vasche enormi di punch, e ovviamente uno di questo era, indovinate?... Ai mirtilli, e quindi azzurrino.
Ci sono moltissimi studenti, a malapena riesco a distinguere i miei amici, e la musica è così forte che dobbiamo urlare
"Ale, devo un attimo andare in bagno, voi iniziate a sedervi da qualche parte, vi raggiungo appena finisco" e così mi avvio con tranquillità fuori dalla sala da bello e poi verso i bagni più vicini, sono molto emozionata per sta sera, è la prima serata che mi godo con amici, musica, e festa, da qua do sono qui in Corea.
Appena finito esco tranquillamente e ripercorro i lunghi corridoi della scuola, fino a che non mi sento strattonare, e così vengo trascinata in un corridoio più buio degli altri, e ancora abbastanza lontano dalla sala del ballo.
E così mi trovo il nostra carissimo Minjea davanti, con un sorrisetto inquietante, sento tutto il corpo rabbrividire, le sue mani ancora mi stringevano i polsi, e sentivo dolore, ma senti di più la paura, non sapevo che stava succedendo, ma sono sicura che avevo paura, tantissima paura, le gambe mi tremavano, a stento stavo in piedi. Ero presa dai miei pensieri, fino a che Minjea non mi riporta alla realtà, parlando con quella suo voce schifosamente fastidiosa per le mie povere orecchie.
"Tesoro, odio vederti sorridere. Ogni volta che ti vedo ti bramo, così tanto da voler vederti urlare e piangere sotto il mio controllo, così potrò stringerti e schiacciarti fino al soffocamento" i-io non so che stava succedendo, non ho mai provato così tanto terrore nella mia vita, cosa stava succedendo a Minjea, è sempre stato un coglione ed uno stronzo, ma cosa gli stava succedendo? Non lo avevo mai sentito parlare così...
Le sue mani mi stringono sempre di più e le sue unghie penetrano nella carne delle mie braccia, velocemente una sua mano mi stringe il collo, fa male, mi sento soffocare, l'aria non arriva ai miei polmoni, e le lacrime iniziano ad uscire, salate e con costanza sempre più veloce.
"Si, così, voglio vederti tremare sotto il mio controllo" ma la sua mano si allenta debolmente "ma non sarà oggi il mio momento di risplendere, ho invitato un amichetto" desse, ma prima che riuscissi a mettere a fuoco l'ombra che si stava sempre più avvicinando, Minjea si avvicina e mi sussurra "non pensare che mi sia già arreso... ci vedremo più avanti piccola" con questo si allontana leggermente appoggiando la schiena al muro. Poi capisco chi si stava avvicinando.
"C-cosa ci f-fai qui?" dico con quella poca voce che mi rimaneva e con quelle poche forse che ancora mi scorrevano nel corpo "Luca"
E-era lui, m-ma è impossibile, L-Luca è in Italia, n-non può e-essere qui. Ma mi sbagliavo, era proprio lui, in carne ed ossa. Caddi a terra, le gambe mi cedettero per un secondo, secondo che bastò a catapultarmi a terra.
"Y/n, ci si rivede, brutta puttana che non sei altro" lui si avvicinava, ed il mio cuore batteva in un modo che non avrei mai voluto che battesse, ad ogni suo passo, ogni ricordo terrificante e traumatizzante dell'Italia e di ciò che mi ha fatto, riaffiorava. Presto arrivò da me, molto vicino. Il mio sguardo fisso a terra con la testa abbassata, non volevo incrociare di nuovo quegli occhi assetati e bramosi.
Mi afferrò il mento e con forza mi strattonò facendomi alzare il viso, poi parlò.
"Tu... tu hai trasformato la mia vita in un inferno... come osi lasciarmi così... allontanarmi così... ti sembro un giocattolo?" disse con gli occhi quasi rossi dalla rabbia
"L-Luca, io ti ho allontanato, perché tu hai trasformato la mia vita nell'incubo più brutto che il Diavolo, re degli inferi, abbia ma potuto fare in milioni di anni" dico piangendo e cercando di allontanarmi e divincolarmi dalla sua presa, ma invano, Luca mi alzò di peso e mi sbatté al muro opposto a dove si era messo Minjea, che assisteva alla scena in silenzio, come se non fosse lì,
La mia schiena lasciata libera dal design del mio abito, scontrò il muro freddo, un dolore atroce mi colpì tutto il busto a causa dell'impatto con il muro.
"Y/n, da quando mi hai allontanato, in Italia, ho giurato su dio e su tutti i santi, che mi sarei vendicato in qualche modo, e quale modo migliore nel rovinarti la vita, proprio come hai fatto tu con la mia" e così tirò fuori dai pantaloni un taglierino, e fulmineamente lo passò davanti ai miei occhi, sfiorandomi la pelle, ma ero troppo spaventata per pensare a ciò e non sapevo nemmeno se mi avesse tagliato o meno, "Y/n spero che la tua vita si fotta" e con intento di lacerami il volto alzò il braccio...
"A-aiuto"
Pov. Chan
Y/n era ormai da molto che non tornava, mi stavo preoccupando, e anche alessia e gli altri iniziavano a notare la sua mancanza.
"Ok ragazzi, io ho davvero ansia, è da troppo che Y/n è via, devo andare a cercarla" disse Alessia, appena che tutto il gruppo si fosse riunito, "Ok ok, hai ragione, verremo anche io, Felix e Changbin per eventuali bisogni" affermo.
Prima di allontanarmi dagli altri mi assicuro che tutti siano lì e poi li lasciai liberi a divertirsi.
"Ok credo che dovremmo dividerci" dice Felix, così ci dividemmo, e tutti si incamminarono verso un corridoio, mi preoccupava un pò lasciare andare Alessia così, da sola, visto che avevo giurato a Seungmin di evitare si facesse male, prima di allontanarmi dalla sala da ballo, ma Alessia è una ragazza forte, riuscirà a difendersi, forse anche meglio di me.
Durante la ricerca, una chiamata di gruppo da Alessia chiama noi tre, sempre in ricerca, tutti rispondemmo subito e all'unisono, sentii Alessia scioccata, la sua voce tremolava e singhiozzava. "Ragazzi, a-aiuto, Y/n.... Y/n" diceva ma nessuno capiva cosa succedeva o dove era. "Alessia calmati, dove sei" chiese Changbin, "davanti al magazzino degli attrezzi".
Buttai giù e corsi velocemente tra i corridoi bui e monotoni della scuola, e poi la raggiunsi, Felix e Changbin arrivarono poco prima di me, Alessia tremava e pingeva, indicò con la sua mano vacillante verso il corridoio dietro l'angolo, andando più avanti si sentivano delle voci, era Y/n con una voce maschile, che nessuno conosceva, a parte Alessia.
Eravamo esattamente all'angolo, dove nessuno poteva vederci, ma noi potevamo facilmente vedere la situazione, Alessia stava malissimo, e prima che noi tre potessimo vedere cosa succedeva, dalla bocca di Alessia uscì un nome, che odiavo, anche se conoscevo appena, disse "L-lui, lui è Luca"...
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Connected to you [Bangchan x Reader]
FanfictionE se Y/n, la solita ragazzina fragile e bullizata da tutta la scuola, dopo una lunga vita composta da solo ostacoli incontrasse il nuovo ragazzo dolce e gentile solo con i suoi amici, e sempre distaccato con le persone che non conosce, Bangchan, e i...
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