Edward

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-Aspetta, di lá c'é qualcun'altro. Ho sentito delle grida prima.- disse lui.

-Vado io. Voi raggiungete le auto e andate, non preoccupatevi per me.- dissi correndo una stanza lì vicino.

Aprii la porta con un calcio violento, ma appena vidi la persona, rimasi sotto shock.

-Edward?!- dissi io a bocca aperta.

Ero sorpresa e meravigliata allo stesso tempo. Non potevo credere di poter vedere ancora una volta quei occhi marroni e il viso dai lineamenti perfetti. Dopo pochi secondi di shock, ripresi il controllo su me stessa e lo slegai.

-Ma tu non..- lo shock era troppo e non riuscivo neanche a finire la frase. Lo presi e lo appoggiai a me cercando di portalo via da lì il più velocemente possibile.

-Dopo ti spiegherò tutto.- disse lui sofferente.

Cercai di correre ma tenere un uomo sulle tue spalle era faticoso per una donna. Appena uscimmo dalla fabbrica lo portai verso la moto che avevo nascosto nel bosco lì vicino e per fortuna era ancora lì, nessuno mi aveva scoperto. Salii sulla moto mettendo Edward dietro di me e partimmo per casa mia.

Appena arrivati a casa, presi Edward e lo portai in casa spalancando la porta e buttandolo sul divano.

-Ma chi é?- chiese Niall.

Io non risposi alla domanda perché in quel momento non era una prioritá, il mio pensiero era solo riferito a curare Edward. Andai nel bagno grande al piano terra prendendo bende e tutto il necessario per curarlo al meglio.

-Non vuoi portarlo in ospedale?- chiese Harry.

-Meglio di no. Potrebbero riconoscerlo.- dissi velocemente prima di andare da Edward.

Edward stava dormendo o era svenuto, in ogni caso non avrebbe sofferto molto. Gli tolsi la maglietta che aveva e presi il disinfettante per disinfettare l'enorme taglio che aveva sul petto. Era profondo e usciva ancora molto sangue così chiesi a Brenda di cucirgli la ferita in modo che si rimarginasse il prima possibile. Aveva altri tagli su tutto il corpo ma per fortuna erano meno profondi e quindi non servivano dei punti di sutura, bastavano solamente le bende. Il viso era nero a causa della volte che l'avevano buttato a terra e aveva un occhio nero. Lo ripulii per bene e poi chiesi ai ragazzi di portarlo in camera mia. Dopodiché mi accasciai sul divano stanca e senza forze e nel giro di pochi minuti mi addormentai.

Mi svegliai nel cuore della notte di soprassalto, non capivo il motivo. Per riaddormentarmi andai in cucina e bere un bicchiere di latte, ma appena mi girai dopo aver preso il bicchiere vidi una figura dietro di me. Presa di sorpresa, feci cadere il bicchiere a terra rompendolo in mezzi pezzi. Appena la figura si fece vedere alla luce della luna, feci un sospiro di sollievo.

-Come mai sei sveglio?- dissi io raccogliendo con la paletta il vetri a terra.

-Non riuscivo a dormire, tu?- disse lui.

-Idem.- dissi buttando i vetri rotti nel cestino. -Che ne dici di uscire a prendere una boccata d'aria?- chiesi.

-Volentieri.- disse lui prendendo una coperta in soggiorno.

Uscimmo dalla casa per andare sul prato vicino alla piscina. Ci sedemmo per terra con la coperta intorno a noi guardando la luna. Erano le 5 di mattina e avevamo ancora parlato perché eravamo ammaliati dalla bellezza della luna.

-Che ci facevi lì? Pensavo ti avessero ucciso tempo fa.- chiesi.

-Beh, in realtá mi hanno solo torturato e non ucciso, come puoi vedere.- disse lui guardandomi e sorridendomi.

-Dio quanto mi sei mancato.- dissi io abbracciandolo.

-Frena bambolina mi fanno male le ferite.- disse lui scherzando.

-Oh sì certo, scusa.- dissi imbarazzata.

-Dai appoggiati.- disse lui toccando le gambe.

Appogiai la testa e guardammo in silenzio la luna.

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