-Allora?- dissi io soddisfatta togliendomi un po' di sangue che usciaa dal sopracciglio sinistro.
-Sei forte, molto.- disse lui massaggiandosi la guancia.
-Allora Harry, vuoi sfidarmi?- dissi incrociando le braccia al petto.
-Sto bene così grazie.- disse lui.
Tutti ci mettemmo a ridere per la risposta di Harry.
-Io vado a farmi una doccia va.- dissi io salendo al piano superiore.
Stavo andando di sopra quando sentii qualcuno prendermi il polso e buttarmi nella prima stanza che si trovava lì vicino.
-Che ne dici se facciamo insieme la doccia?- disse Harry in modo sexy togliendomi la spallina della canotta dalla spalla.
-Forse è meglio un'altra volta, okay?- dissi io aprendo la porta e precipitandomi in bagno.
Chiusi la porta dietro di me e la chiusi a chiave. Appoggiai la schiena alla porta scendendo lentamente arrivando a terra. Appoggiai la testa sulle ginocchia e una piccola lacrima scese dal mio occhio sinistro. Improvvisamente sentii dei colpi alla porta, probabilmente Harry.
-Angel? Tutto okay? Ho fatto o detto qualcosa di male?- mi chiese Harry preoccupato.
-No no.- dissi io semplicemente.
-Okay, ma dopo ne parliamo.- disse lui andandosene.
Il problema di fare la doccia insieme non era lui, ero io, il mio corpo. Sapevo che la scorsa notte l'avevamo passata insieme, ma era buio, non vedeva il mio corpo e pensando a questo, mi vennero alla mente i brutti ricordi.
#INIZIO FLASHBACK#
Le lacrime scendeva sulle mie guancie come fiumi. Nathan l'aveva appena uccisa, ha ucciso la mia migliore amica. La mia ancora, l'unica persona che mi voleva realmente bene. Nathan tornò nella stanza dove ero stata portata e mi allontanai di colpo andando a sbattere contro un muro. Lui si avvicinò sbattendo un pugno al muro e chiusi gli occhi istintivamente.
-Ora giochiamo un po' bambolina.- disse lui prendendo con forza il mio polso e portandomi in una stanza.
Continuavo a piangere a dirotto, ma lui se ne fregava. Era come se non ci fossi in quel momento. Mi buttò dentro la stanza quasi lanciandomi sul letto e chiuse la porta a chiave. Mi allontanai da lui avvicinandomi alla testiera del letto. Ero in trappola perché subito dopo mi prese i polsi mettendomi le manette agganciate alla testiera di ferro. Continuavo a piagere e lui rideva. Godeva nel vedermi debole e indifesa sotto di lui. Mi tolse i vestiti e iniziò a picchiarmi. Lividi ovunque, sangue sulle lenzuola.
-Perché proprio io?- dissi io tra le lacrime.
-Perché sei speciale.- disse lui prendendomi il mento prima di darmi uno schiaffo in pieno viso.
#FINE FLASHBACK#
Scattai in piedi di colpo e mi spogliai andando dentro la doccia cercando di togliere tutti que ricordi, cosa che non sará. Pensai a tutto quel tempo passato in America: prima volevo andare lì per iniziare una nuova e bella vita, ma se dovessi tornare indietro nel tempo, non avrei mai e poi mai fatto quel viaggio tanto desiderato.
Dopo essere stata nella doccia per almeno 1 ora, uscii dal bagno senza farmi vedere da nessuno e andai in camera mia. Presi dell'intimo semplice nero e me lo misi. Ormai le ferite dell'incendio si erano rimarginate in cicatrici, cosa di cui non ero molto sorpresa a causa di quelle vecchie. Misi una tuta e andai in salotto dove non trovai nessuno, ma vidi solo un biglietto sul bancone della cucina.
"Siamo usciti a comprare dei nuovi vestiti, scusa se non ti abbiamo aspettato. Z x"
Accartocciai il foglietto e lo buttai nella spazzatura. Presi una ciotola con dentro dei biscotti e andai in soggiorno a guardare un film, aspettando l'arrivo degli altri.
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Killer
FanfictionA volte, le persone cambiano e se succede qualcosa che ti segna a vita, è finita, non potrai mai ritornare la persona che eri prima. Questo succede ad Angel, prima dolce e ingenua ragazza; dopo, serial killer professionista. Gioia, amore, lacrime e...