Angelo Nero

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Tante altre domande senza una risposta frullavano nella mia testa. Esasperato, mi addormentai, sperando di riuscire a trovare delle risposte alle mie domande.

[...]

Le sei ore di scuola passarono troppo velocemente per i miei gusti e ora io e i ragazzi dovevamo andare a casa per ripassare il piano che avevamo in mente.

[...]

Erano le 8,37 PM e tra meno di un quarto d'ora avremmo incontrato Karl e la sua banda.

Il mio desiderio era di vendicare la morte dei miei genitori e di Austin e sua moglie.

Ci saremmo dovuti incontrare nel vecchio capanno dei miei genitori, quello a cui avevano dato fuoco e quello dove erano morti.

Io, Harry e Louis eravamo in un'auto; Brenda, Hannah, Niall e Liam erano in un'altra.

Brenda e Hannah erano diventate le nostri socie in affari e ci aiutavano in tutto.

Le due ragazze, dopo aver scoperto la vera vita dei loro rispettivi fidanzati, volevano unirsi a noi e due belle ragazze fanno sempre comodo, per eventuali scopi.

Nel giro di 10 minuti eravamo al piazzale d'incontro e Karl e la sua banda era già lì.

Uscimmo dalle Range Rover nere e ci diressimo verso il centro con i soldi e la droga.

-Allora, Signor Malik, ha portato quello che le avevo richiesto?- disse Karl guardandomi con sfida.

-Certo e lei?- chiesi guardandolo nella stessa maniera.

-Mi sembra ovvio.- disse.

Tra noi cadde un silenzio di tomba e un leggero rumore, fece ricominciare a parlare Karl.

-Sappiamo che sei qui Angelo Nero. Esci fuori.- urlò Karl.

Rimasi scioccato alle sue parole.

Angelo Nero era il killer più spietato che esisteva

Uccideva con uno scopo preciso e nessuno sapeva il suo vero nome né il suo volto.

Uccideva boss della mafia, chi violentava povere ragazze, chi spacciava e chi uccideva.

Anche se in un certo senso aiutava la polizia, era ricercato in America e sapere che lui era qui, in Inghilterra, non mi rassicurava, affatto.

-Dai, voglio conoscerti.- urlò di nuovo Karl.

Una figura vestita di nero si avvicinava a noi alla mia destra.

-Sono qui per compiere il mio lavoro.- disse usando trasmettitore per far cambiare voce.

-E chi dovresti uccidere? Malik e la sua banda?- disse lui sorridendo malignamente.

-No, non potrei mai ucciderli. Ma voglio uccidere proprio te.- disse.

I suoi occhi si spalancarono e vidi in lui shock e paura.

-I-io? P-perché?- disse tremante.

-Hai ucciso qualcuno a cui tenevo.- disse avvicinandosi.

Un uomo di Karl lo colpì alla gamba facendolo cadere a terra.

Fu portato davanti a Karl steso a terra.

-Volete sapere chi è Angelo Nero?- urlò verso di noi.

Noi annuimmo debolmente e con un gesto veloce tolse la maschera dal suo viso.

-Oh, non me lo sarei aspettato da te.- disse rivolgendosi a lui. -Sei solo una piccola ragazzina, non credo proprio che sia tu, piccola Malik.-

Sentendo le sue parole mi pietrificai.

-Angel?!- urlai.

Karl la mise in ginocchio davanti a noi e aveva ancora la testa china verso il cemento.

-Perché non dovrei essere io?- chiese con sfida alzando lentamente la testa.

-Oh, sei una ragazza, è ovvio che non sei tu. Visto che insisti tanto, fammi vedere cosa sai fare.- disse lui ridendo.

Un uomo sulla trentina la stava per alzarla in piedi, ma Angel con un gesto veloce gli diede un pugno nello stomaco facendolo piegare in due. Dopodiché gli diede un pugno sul naso rompendoglielo e altri pugni sui fianchi.

Un ragazzo abbastanza robusto, si avventò su di lei, ma Angel con uno scatto gli diede un calcio sul ginocchio girandoglielo e dopo essere caduto a terra gli tira un pugno sul fianco e gli prende la pistola.

Due colpi partirono dall'arma impugnata da Angel e arrivarono dritti dritti al centro delle fronti dei due uomini.

Con fare minaccioso, Angel si avvicinava sempre più a Karl e in lui shock e preoccupazione aumentavano ad ogni passo.

Lei gli diede un pugno in pieno viso spaccandogli il labbro e cadendo a terra.

Si mise a cavalcioni su di in modo da non muoversi.

-Allora, ora mi credi?- chiese lei.

Lui annuì debolmente.

-P-perché mi v-vuoi uc-uccidere?- chiese balbettando terrorizzato.

-Ci sono tanti motivi per cui potrei ucciderti, ma forse non te ne ricordi uno solo. Hai ucciso i miei genitori. Questa è la tua fine.- disse Angel puntandogli la pistola in centro fronte.

"Questa è la tua fine." Le stesse parole che aveva usato nel mio sogno, ma usate verso Karl.

Feci un sospiro di sollievo, ma non durò molto visto che uno sparo partì dalla pistola impugnata da Angel arrivando in fronte a Karl.

Lei si alzò dal corpo senza vita del mio nemico, venendo nella mia direzione.

Non ero completamente terrorizzato, ma avevo paura, lo ammetto.

-So che non pensavi minimamente che fossi io, ma ti ricordo che molte cose cambieranno.- disse lei guardandomi negli occhi.

Girai la testa e vidi tutti con gli occhi spalancati e come me, anche Harry era impaurito e non terrorizzato.

Angel se ne andò da me, ma improvvisamente si fermò girandosi di nuovo nella nostra direzione.

-E tra l'altro, tu non saresti riuscito ad ucciderlo, troppo fifone per togliere la vita a qualcuno.-

-Come sai che volevo ucciderlo? E sì, l'avrei fatto.- dissi io coraggiosamente.

-Ma non farmi ridere. Hai una Beretta 92 da 9 mm nella tasca destra dei pantaloni e da come ti trema la mano tenuta verso la destra, anche se avresti potuto sparare, non lo avresti mai ucciso. Forse ferito, ma non ucciso. Ci vediamo domani a scuola.- disse lei prima di andarsene dal piazzale lasciandomi di stucco.

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