Killer

Riflessioni

-Angel.- dissi abbassando il volto.

-È proprio bella ed è cambiata completamente.- disse semplicemente.

-Lo so, ma hai sentito cos'ha detto prima? "Ve la farò pagare." e dopo quello che ha fatto con Dakota, un po' di paura ne ho.- dissi io.

-Anche sono un po' intimorito da cosa potrebbe fare. Comunque, ricordi che domani c'è l'incontro vero?- disse Louis.

-Come dimenticarlo. La mia vendetta sarà compiuta, finalmente.- dissi in modo maligno per poi andare nella classe di letteratura per non seguire la lezione.

Le ore di lezione stranamente passarono velocemente e senza accorgermi, era suonata la campanella di fine lezioni.

Uscii dall'aula di biologia e, incontrandomi con gli altri, andammo al solito posto.

Stavamo varcando la porta e vidi lei.

Angel.

Stava salendo sulla sua Porche nera con un sorriso strafottente in volto.

"Devo scoprire ad ogni costo cosa l'è successo." pensai.

Mi mancava l'Angel fragile e debole, che sorrideva sempre nonostante le prese in giro, il suo sorriso mi dava forza, in qualche modo.

Ora, quel sorriso sincero era scomparso, lasciando posto ad uno strafottente e maligno.

Tutta la scuola non si aspettava un suo cambiamento così radicale e sempre tutti rimasero scioccati in un primo momento, io lo ero ancora.

Mi venivano in mente quando piangeva per colpa mia, quando veniva trattata male per colpa mia.

Se è cambiata, è anche per merito mio e ho sinceramente paura di cosa aspettarmi da lei.

Con i ragazzi andammo a casa mia, per parlare dell'incontro di domani sera con Karl.

Sarebbe stata la fine di tutto.

[...]

Mi svegliai di soprassalto nel mio letto tutto sudato fradicio.

Avevo fatto un incubo, ma questa volta su Angel.

Ricordo che puntava una pistola nera contro la mia fronte e diceva la frase: "Questa è la tua fine."

Sembrava così vero, che mi misi a piangere. Sembra strano, ma lo fscevo ancora quando ero esasterato e terrorizzato, e in questo caso ero molto più che terrorizzato.

Cosa poteva essere questo, un avvertimento? Non saprei. L'unica cosa che pensavo era che la paura verso la mia sorellina cresceva.

Guardai la sveglia posta sul comodino che segnava le 6:58 AM. Mancavano 2 minuti prima che suonasse così, tolsi la melodia che mi avrebbe svegliato e andai in bagno a lavarmi il viso. Dopodiché mi vestii con un pantalone stretto nero, maglia manica corta bianca, chiodo di pelle nera e le mie amate blazer blu scuro.

Uscii di casa per passare a prendere Niall e Louis con la mia Range Rover ovviamente nera e dirigersi nel posto più odiato da tutti.

Io, Niall e Louis uscimmo dalla mia auto per poi andare sul muretto davanti alla scuola dove ci aspettavano Liam e Harry. Ci salutammo e iniziammo a parlare dell'affare di quella sera.

Improvvisamente, un rumore di una sgommata d'auto riecheggiò nel grande parcheggio. L'auto venne posizionata vicino muretto dove io e i miei amici eravamo seduti. Il conducente scese dall'auto e rimasi a bocca aperta.

"Come cavolo si è procurata un'auto del genere?!" pensai immediatamente.

Angel mi guardò dall'alto in basso squadrandomi per poi fare un debole cenno di saluto con il suo sorriso strafottente.

In un certo senso mi mancava, ma non l'avrei mai ammesso.

-Ti manca?- mi chiese Liam.

-Perché dovrebbe mancarmi?- chiesi confuso.

-Qualunque cosa abbia fatto te e cosa abbia fatto lei, siete sempre fratelli.- disse Niall.

-Bella macchina. Come se l'è comprata?- disse Louis

-Non lo so, ma voglio scoprirlo.- dissi.

La campanella suonò, segno che le lezioni stavano per iniziare.

A malavoglia, entrai nell'edificio per cominciare la lezione di educazione fisica, la mia unica materia preferita.

Quel giorno però non ero in forma e non ero nella condizione di praticare sport, così con una scusa banale, andai in infermeria.

Troppi pensieri avevo per la testa e quasi mi stava per scoppiare la testa.

"Perché è ritornata?

Perché mi odia più di prima?

Perché tutto questo succede a me?

Perché è cambiata?" pensai.

Tante altre domande senza una risposta frullavano nella mia testa. Esasperato, mi addormentai, sperando di riuscire a trovare delle risposte alle mie domande.