Rivelazioni

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Killer

*

#ANGEL'S POV

Ero uscita da quel magazzino lasciando di stucco Zayn.

Ho esagerato? Decisamente, ma io dico quello che penso e questo era solo la verità.

La cosa che ci univa era solamente il sangue.

Ritornai a casa e mi addormentai con un solo pensiero in testa: "Che cosa farò con lui?"

Il giorno dopo mi svegliai a causa della sveglia posta sul comodino che suonava insistemente. La spensi per poi andare in bagno e sciacquarmi il viso sul l'acqua gelida. Dopodiché mi vestii con una maglia bianca attillata con il mio giubbotto di pelle, dei leggins aderenti e dei tacchi alti 10 cm. Mi truccai con un filo di eyeliner e mascara mettendo un rossetto rosso scuro. Presi la mia borsa firmata Prada e uscii dalla villa per dirigermi a scuola.

Appena arrivata, uscii dall'auto e mi diressi al mio armadietto, ma appena l'aprii per prendere i libri necessari venne chiuso con violenza e appena mi girai non potei che sorridere beffardamente.

-Harry è mio ok bambinetta?- disse la bionda ossigenata davanti a me.

-Oh, mia cara il naso va meglio? Perché te lo rompersi di nuovo volentieri.- dissi facendo un sorriso beffardo.

-Se ti avvicini a lui, io..-

-Tu cosa? Mi dai uno schiaffo? Oh, a me non farebbe niente.- dissi interrompendola.

-Io ti osservo.- disse Dakota puntandomi due dita.

-Oh, mia cara non mi fai paura.- dissi prendendo i libri dall'armadietto e dirigendomi nell'aula di matematica.

Appena entrata, vidi in ultima fila Liam e la sua ragazza, Hannah, e Brenda che agitava la mano da destra a sinistra cercando la mia attenzione.

Andai da lei, sedendomi vicina alla mora shatushata. In ultima fila, eravamo Brenda, io, Liam e Hannah.

Io lo guardavo con sguardo assassino e lui faceva altrettanto. La prof Portain entrò nell'aula iniziando la noiosa lezione di algebra.

Passò almeno mezz'ora dall'inizio della lezione e visto che non avevo nessuna voglia, stavo scarabbocchiando su un mio quaderno. Vidi un bigliettino sul mio banco e lo aprii.

"Ciao Angel,
Mi dispiace per come mi sono comportato ieri, ma sono cambiate molte cose e anche io.
L"

Guardai il mio compagno di banco con gli occhi e la bocca spalancati. Non potevo credere che mi avesse chiesto scusa.

-Una cosa: stai bene?- sussurrai al suo orecchio stupita.

- . Va bene se ci vediamo dopo scuola per parlare?- disse puntando i suoi occhi nocciola nei miei dello stesso colore.

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