Arianna's pov
"Buongiorno" disse una voce fin troppo familiare
"Buongiorno amore" dissi stiracchiandomi
"Amore?" Disse ridendo, la sua risata da dolce diventò sempre più ironica e divertita fino ad arrivare ad essere crudele
"I-io pensavo..."balbettai
"Cosa?Che fossi innamorato di te?" Disse ridendo ancora
"C-cosa ci fai qui allora?" Balbettai io piangendo
"Per agiungere un altro nome alla mia lunga lista, nome che tralaltro avrò giá dimenticato domani" disse continuando a ghignare crudelmente
Le mie lacrime non avevano itenzione di fermarsi e neanche la sua risata,ogni volta era una lama nel cuore.Come potevo essere stata così stupida?Faceva bene a ridere di me, che illusa, pensare che potesse amarmi.
Mi girai ma lui non c'era più, la camera si era fatta buia, solo un ombra che mi faceva paura infondo alla stanza.
"Matt.." sussurrai
"Matt sei tu?" Chiesi terrorizzata
Prima che potessi rendermene conto i miei piedi si muovevano giá in direzione dell'ombra scura che si trovava difronte all'armadio, le ante erano aperte ma l'armadio vuoto.
"Matt.." sussurrai tra le lacrime prima di scuoterlo per una spalla
Si girò di scatto e arretrai indietro impaurita, urlai nel vederlo, cosparso di sangue, mio padre era cosparso di sangue.Incomincio a correre senza una meta ben precisa,lontano da lui, passò per il salone di quella casa che ormai non vedevo da tempo, corrò su per le scale, sentivo i suoi passi pesanti dietro di me.Arrivai in camera mia e spalancai la finestra fiondandomi sul tetto, come una barriera invisibile si alzò intorno a me, annunciandomi che ero nel mio posto sicuro, nel mio rifugio.Un rumore improvviso richiama la mia attenzione,Jacob continuava a sbattere contro la barriera, ma non riusciva ad entrare,la mia barriera rifiutava di essere varcata persino da lui.Dalla piccola finestrella sbucò fuori anche mio padre, non era più insanguinato,bussava insistentemente contro quella barriera incolore, cercava di abbatterla in ogni modo.Non so neanche da dove ma la figura di una donna vestita di bianco comparì difronte alla mia cupola di vetro, mi sorrise e con movimenti dolci e lenti entrò dentro senza alcun problema.Quella donna era Laura.Corsi verso di lei e l'abbracciai forte.
"Ho bisogno di lui"le dissi tra i singhiozzi
Lei non rispose e si limitò a stringermi.Si allontano da me e mi sorrise dolcemente prendendomi per mano, scendemmo una scala di cui non ero neanche a conoscenza, ma mentre scendevo tutto intorno a noi iniziò a ruotare,mi ritrovai con la scala appoggiata al tronco di un albero, non un albero qualsiasi, il mio albero,riniziai a salire le scale, salii giusto in tempo per vedere la schiena dell'anonimo.
"Aspetta" urlai
Lui sussultò e si buttò giù in un salto senza nemmeno girarsi, corsi sopra e guardai dal suo lato, non c'era più.Scoppiai nuovamente a piangere,avevo così tante domande e cosí poche risposte.Urlai, avevo il respiro affannato ed ero in un bagno di sudore, il mio petto andava su e giu velocemente e le lacrime scendevano da sole.Mi alzai con le poche forze che aveo in corpo e nonostante fosse notte fonda mi fiondai in bagno sotto alla doccia,l'acqua fredda mi scorreva lungo il corpo allievando i ricordi di questo angoscioso sogno.Quando fui più sveglia e leggermente più calma cambiai il verso della manopola permettendo al mio corpo di rilassarsi sotto al getto che pian piano si scaldava, i nervi e i muscoli del mio collo si distesero.Uscii dalla doccia e mi avvolsi nell'accapatoio avvolgendo poi un asciugamano intorno ai capelli.Uscii dal bagno ed accesi ogni luce possibile per la casa, mi faceva sentire meno sola.Misi della musica, partí Thinking Out Loud di Ed, lasciai che la musica si disperdesse per la casa silenziosa mentre mi vestivo,iniziai a canticchiare e a muovermi a tempo di quella melodia dolce cercando di ignorare peró le parole piene d'amore di un ragazzo follemente innamorato, parole che nessuno dedicherebbe mai a me.Indossai una felpa pesante, dei leggins e le vans.Presi le cuffie dal comodino e le collegai al telefono, preparai lo zaino per scuola nonostante fosse solo le quattro di mattina."I don't love you baby, I don't need you baby" diceva il ritornello di The Man che era ora in riproduzione, potevo dire io una cosa del genere?Potevo affermare con quella sicurezza di non amarlo?Di non avere bisogno di lui?No,ed è questo ciò che detesto,detesto il modo in cui con quel sorriso spavaldo è entrato nella mia vita, per il modo in cui come se nulla fosse ha distrutto la mia barriera, ha messo un po' di confusione nella mia testa,nel mio cuore, in me e poi se ne è andato, così,come se la cosa non lo turbasse, come se non si rendesse conto che con tutta la sua arroganza si è fatto strada verso il mio cuore e se l'è rigirato tra le mani come un giocattolo,come se non gli importasse che sono dannatamente innamorata di lui.E lui ha detto di amarmi, ma se lo avesse fatto non si sarebbe rinchiuso in quello sgabuzziono con Mahogany,se l'avesse fatto non l'avrei visto uscire da casa di quella ragazza quel giorno,se lo avesse fatto non l'avrei visto con una ragazza diversa spalmata addosso ogni giorno.No, lui non mi ama,non l'ha mai fatto e sono sicura che mai lo fará.Uscì di casa e salì lungo la scaletta pericolante, misi il telefono ,che in questo momento stava riproducendo Runaway,nella tasca della felpa.Anche io volevo correre via,andare via da questo posto, da questa vita.Spesso pensavo a come sarebbe stato bello vivere in un libro, dove nonostante tutte le complicazione il lietofine è d'obbligo, nella vita reale nessuno te lo assicura, non c'è per forza il lieto fine, e ora come ora dubito che io ne avrò mai uno.È ironico vero?Io che ho sempre vissuto nei libri, che ho tanto amato quel finale bello e felcie, non ne avrei mai avuto uno;più che ironico era triste in realtá.Arrivai in cima,guardai sotto al pacchetto, ogni volta si faceva più leggero, le sigarette diminuivano e le mie speranze di ricevere una risposta anche.Ma oggi non era vuoto, il buio mi impediva di vedere bene, ma di sicuro non erano parole quelle impresse su quel foglio,era un disegno.Con la torcia del telefono lo illuminai, mi stupii nel vederlo.
C'era il disegno di un ragazzo, cercava di trattenere la sua ombra,la sua ombra era una specie di demone, guardava con in mano un coltello o qualcosa di simile una piccola bambina.Quel poco che conoscevo di lui mi bastò per capire il significato di quel disegno, cercava di proteggere la ragazza che ama da se stesso, si considera una cattiva persona, un demone.
Presi il disegno e lo piegai, mettendolo in tasca.Presi il blocco e scrissi solo tre parole in grande.
*NON SEI CATTIVO*
Lo lasciai lì su e sfilai una sigaretta dal pacchetto, con l'accendino bruciai la fine e iniziai ad aspirare, tossii leggermente,era tanto che non lo facevo e mi ero scordata quanto potesse essere liberatorio.
Chiusi gli occhi assaporandomi il sapore e l'odore del fumo, qualche lacrima mi rigò il viso ma ormai ci stavo facendo l'abitudine.
Spazio autrice
Ciao a tutti,
Grazie mille per tutto il supporto che mi date,davvero grazie per tutto,siete fantastici.Spero che la storia vi stia piacendo e come sempre spero di leggere vostri commenti a riguardo.
Ciao e grazie ancora a tutti♡
STAI LEGGENDO
Pretty Brown Eyes -Matthew Espinosa-
Fanfiction"detesto il modo in cui con quel sorriso spavaldo è entrato nella mia vita,come se nulla fosse ha distrutto la mia barriera, ha messo un po' di confusione nella mia testa,nel mio cuore,e poi se ne è andato, così,come se la cosa non lo turbasse, come...