Prologo - Harry

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Premessa:

Ovviamente, Tangled è un film per bambini, quindi la storia che state per leggere è stata leggermente modificata, con aggiunte e cambiamenti, per renderla più 'adatta' alla fascia d'età (niente smut, dolcezze, scusatemi);

sottolineo che ho tentato di trattare la situazione di Harry con la massima delicatezza e discrezione possibile, per chiunque possa essere sensibile al tema dell'abuso domestico. Leggete solo se ve la sentite e non sottovalutate mai i vostri problemi. Per il resto, posso dire per la prima volta, buona lettura xx

per la copertina ringraziate me e fstylinson_    <3333 (che ha letto questa storia per prima e l'ha vista nascere dalla mia ossessione per le canzoni in lingua originale)

p.s. la storia è conclusa e revisionata, quindi aggiornerò una/due volte al giorno (o tre, anche, dipende dal feedback che ricevo) regolarmente fino a concluderla, per un totale di sedici capitoli (prologo + dodici capitoli + epilogo + due extra) ❤️

Benvenuti nella torre, dolcezze 💗

***

Harry ha cinque anni ed è il tramonto quando, per la prima volta in vita sua, capisce che se spinge e fa pressione con le dita contro il bordo dell'unica, grande finestra della stanza (e dell'intera casa, in realtà) può vedere oltre le chiome degli alberi. E, per un caso fortuito, è il tramonto del suo compleanno.

Così, le vede. Tante piccole, minuscole e meravigliose luci puntellano il cielo a metà tra il pesca e il violetto, ammiccando agli enormi occhi verdi spalancati che le stanno ammirando, quasi venerando, mentre spalanca le labbra piene e si chiede che cosa sono, quelle cose meravigliose?

''Madre!'' urla allora, allontanandosi dal davanzale ''Madre, mi hanno fatto un regalo!''

Una donna in semplice veste nera fa capolino da una delle stanze, seguita da un bambinetto alto e stretto dagli occhi dolci e la faccia buona. Quel bambino fa da servitù nella torre e parla poco, molto poco con il signorino quando la padrona non c'è, ma dato che adesso sono tutti nella stessa stanza non può salutare il suo unico quasi amico con un cenno timido. Può solo guardare a terra, anche perché la sua padrona sembra in panico.

''Chi ti ha fatto un regalo, Harry? E' salito qualcuno? Perché hai fatto salire qualcuno? Oh, Harry, il mondo lì fuori-''

''No, madre!'' il bambino scuote la testa, mandando in confusione una nuvola di ricci color cioccolato. Indica fuori, intere galassie negli occhi e un sorriso stupendo, che gli scava due crateri nelle guance. ''Guardate, per me!''

Il servo è più alto del padroncino, e quindi ricorda che anche l'anno scorso, al compleanno del bambino, quelle luci si sono alzate in cielo, come tanti piccoli punti alla ricerca di un esserino che non potranno mai trovare. Ma non ha coraggio di chiedere se è una coincidenza o meno.

In ogni caso, Gothel si rilassa e si passa una mano stanca tra i capelli neri. Ha delle ciocche bianche che rovinano i ricci perfetti, e sembra più vecchia, più esausta, come se persino respirare fosse pesante. ''No, Harry, non sono per te. Nessuno ti farebbe un regalo così grande.''

Il bambino chiude il sorriso di scatto, le galassie si spengono. Abbassa il braccio, ma capisce. Capisce sempre. Incespica sulle parole, ma riesce a mettere insieme: ''Certo, madre. Però- Però potremmo, ecco, potremmo approfittarne, e scendere in giardino o salire sul tetto e- E- Sarebbe bello. Per il mio, sa, il mio compleanno. Non sappiamo se succederà di nuovo. Mangiamo e poi le... vediamo. Le luci.''

Tangled ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora