Capitolo Due - Harry

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Gli ultimi giorni sono stati pessimi.

Ogni mattina, Liam deve entrare nella camera di Harry, scostare le lenzuola e svegliarlo di peso, ottenendo mugolii di protesta e odio represso. La testa riccioluta del suo migliore amico rimane convenientemente sotto i cuscini per mezz'ora, prima che suddetti cuscini siano gettati altrove, possibilmente non sul letto, così da permettere al ragazzo di caricarsi Harry sulle spalle.

Dopo avergli immerso la testa nel catino e aver combattuto contro deboli pigolii alla richiesta di mangiare (''Non voglio, Liam, non voglio, hai sentito che ha detto mia madre-''

''Hai appena detto che ti gira la testa, Harry''

''Ti prego, Liam, non farmelo fare''), che è stata esaudita solo perché Liam era a tanto così dal piangere, Harry rimane... In silenzio. Fermo.

E non serve la musica, il piano, la pittura o un libro, né tantomeno l'attrattiva di una partita a scacchi o di una a dama, o ancora a carte, per distrarlo. Se ne sta lì, sui cuscini distesi a terra, a guardare i disegni che ha creato sulle pareti di una delle stanze che attualmente più odia al mondo. Si alza solo per tracciare il conteggio sulla parete, e rimane lì, la fronte appoggiata, a piangere in silenzio. Liam gli circonda le spalle e ascolta i sussulti della sua schiena. Poi, lo allontana per evitare che gratti via a mani nude il disegno delle luci sul muro. Il primo giorno non ha potuto impedire che le sue unghie sanguinassero, gli altri non lascia che ciò accada.

E' la mattina del terzo giorno quando Harry, dopo aver salutato la madre con una maschera di pacata serenità, spegne il sorriso non appena l'ultimo ricciolo della donna è scomparso. Liam sospira. E' sempre così, adesso, ma quella mattina è riuscito a fargli mandare giù una mela e metà brioche calda. La vede come una piccola vittoria.

Poi, Harry prende un vaso di ceramica, piccolo e tozzo, e lo svuota contro la parete.

Il colore nero imbratta gran parte delle camelie che il ragazzo aveva pazientemente disegnato al di sotto, ma mentre a Liam si mozza il fiato Harry è tranquillo e apatico. Afferrando la ciotolina del bianco e un pennello, inizia a dipingere tante piccole ombre mentre la pittura è ancora fresca. Le piccole chiazze di rosso vermiglio e bianco panna, mischiate a un po' di giallo, che aveva sulle dita vengono preso coperte. In tanti piccoli sbaffi di bianco e grigio, Liam lo osserva lavorare facendo finta di leggere un libro che, ormai, è a pagina quarantacinque da quasi un'ora.

''Cos'è, Harry?'' ha il coraggio di chiedere.

''Tutte le persone che avrei potuto incontrare'' mormora l'altro in risposta, senza staccare gli occhi dal suo operato. Liam vorrebbe piangere.

Poi, lo sente. Qualcuno ha teso la corda.

Harry lo nota per primo e scatta per togliersi il nastro, ma Liam alza una mano. Harry non sa a cosa pensare, finché l'amico non spiega: ''Tua madre avrebbe chiamato dal basso per farla tendere a me. Non è lei.''

Gli occhi di Harry si sgranano, il cuore gli sale in gola, battendo all'impazzata, come forse -non può dirlo con certezza- farebbero i tamburi di una fiera di paese. Qualcuno sta salendo? Qualcuno da fuori? Qualcuno che non ha idea del potere che hanno i suoi capelli, o forse è lì esattamente per quello, o magari per- Per salvarlo? Magari vuole portarlo via dalla sua gabbia, l'ha visto dall'alto e finalmente-

''Chiudi i lucernai'' interrompe Liam, ed Harry ritorna alla realtà ''E prendi qualcosa tra le mani. Ci mettiamo ai lati della finestra, è meno probabile ci veda subito. Ed Harry non. Fare mosse. Avventate. Chiaro?''

Ha parlato in un sussurro, ma Harry lo sentirebbe comunque. Mentre le sue orecchie ronzano, fila in cucina e vede Liam sfilare un coltello dal suo sostegno e tornare in sala. Però- Ecco, Harry non se la sente più di tanto di usare una lama su qualcuno, eventualmente. Vuole essere libero di scattare, in caso di pericolo, senza rischiare di uccidere chiunque stia salendo. Per questo motivo, afferra per il manico la padella di ferro che hanno usato per cucinare le uova.

Tangled ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora