Non so che titolo dare :[

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Fin da sempre Kim Taehyung si era reputato al quanto un disastro.

La sua famiglia era una delle più incasinate che avesse mai conosciuto, suo padre aveva lasciato la famiglia in cerca di "qualcosa di meglio" quando lui aveva solo sette anni, con sua madre e sua sorella minore. Fino ad allora a reggerli economicamente era stato il lavoro di suo padre, quindi, i primi mesi in particolare, la famiglia si ritrovò in grande difficoltà. Sua madre faceva più turni di diversi lavori e non c'era quasi mai a casa, facendo si che fosse principalmente Taehyung a prendersi cura di sua sorella. Attraversarono anche una fase in cui le cose precipitarono talmente tanto che fu presa in considerazione l'opzione di mandare i due bambini ai servizi sociali.

Poi, per pura fortuna, un giorno, tornando a casa da un'altro dei suoi turni al mini market, si era scontrata con bambino piccolo, di forse undici anni, che stava andando in bici. Entrambi si erano scusati l'un con l'altro (o almeno così l'aveva raccontata sua madre) per poi salutarsi e continuare le proprie strade. Non c'era voluto molto che la signora Kim aveva sentito molteplici clacson, poi un urlo e subito dopo il suono di una frenata, immediatamente si era voltata e il primo dettaglio a risaltare sui suoi occhi era stato il bambino di prima, steso a terra con sangue che gli colava giù da un braccio e l'espressione visava attorcigliata in se stessa.

La signora Kim aveva subito, per prima cosa chiamato l'ambulanza e subito dopo era corsa dal ragazzo. Con gli anni passati ad occuparsi dei suoi figli da sola, senza essere in grado di pagare l'ospedale, aveva iniziato a capire meglio quando le ferite fossero veramente gravi e quando invece bastava un bacio sul punto rosso e sicuramente, questa volta il bacio non sarebbe bastato.

Quando arrivò l'ambulanza ella aveva già perquisito le tasche del bambino, nella vana speranza di trovare un numero o qualsiasi cosa che potesse portare ad un adulto responsabile. Per sua fortuna sull'orlo dell'interno della tasca dei jeans c'era scritto un numero di telefono, appena il tempo di trascriverlo sul cellulare che arrivò l'ambulanza seguita dalla polizia.

Non sapendo cosa fare, si offrì per accompagnare il ragazzo all'ospedale.

Durante il tragitto l'infermiere gli disse che la botta alla testa non era stata troppo forte e che era semplicemente svenuto a causa dello shock, mentre il braccio destro era totalmente rotto e la caviglia sinistra fratturata. Disperata allora la signora Kim aveva chiamato il numero di telefono, in risposta, sull'altra linea c'era stato un uomo. La donna ci aveva messo poco a spiegare cosa era successo e dove fossero diretti.

E alla fine, poco dopo aver raggiunto l'ospedale, anche i presunti genitori del bambino erano arrivati, la madre piangente e il padre con sguardo disperato. Subito i due avevano raggiunto la signora Kim, domandandole cosa avesse visto e ringraziandola a milioni fin quando non decise di andarsene definitamente.

Passarono un paio di giorni quando poi un giorno, all'improvviso, il telefono di casa squillò.

Era un proposta di lavoro, a quanto pare il capo di un hotel aveva bisogno di personale e era venuto a conoscenza della sua esperienza lavorativa, arrivando a chiederle se fosse disposta a lavorare per lui.

Da allora le cose erano migliorate, l'hotel era cresciuto assieme allo stipendio della signora Kim che finalmente riuscì a risollevare la famiglia.

Taehyung a volte riascoltava nella mente la storia come se fosse una favola della buonanotte e si ricordava da solo, che non doveva mai dare nulla per scontato e che anche le persone più fidate possono pugnalarti alle spalle.

Quando conobbe Jungkook, però, qualcosa scattò in lui, come se tutti gli ideali impostati nella sua mente fino ad allora non fossero altro che scemenze e lui stesse ancora credendo in babbo natale. Il corvino era bellissimo, etereo, dai suoi capelli nero carbone agli occhi che avevano costantemente una piccola lucina a brillare all'interno di essi, facendoli assomigliare a cieli stellati nelle notti più scure. Le sue labbra sottili e di un colore roseo fin troppo invitante, mentre la pelle, talmente liscia, lo aveva sempre ricordato del miele: denso e splendente.

La prima volta che lo vide fu come una rinascita, un'improvvisa illuminazione. Era stato il primo giorno di scuola, poco prima dell'entrata nel cortile scolastico, Taehyung aveva scorso un ragazzo corvino, in compagnia di Min Yoongi e Kim Namjoon, che sorrideva allegramente, con uno sguardo che assomigliava fin troppo all'espressione di un coniglio.

Taehyung lo aveva osservato percorrere tutta la strada fino all'entrata nella costruzione scolastica, con la bocca lievemente socchiusa e gli occhi sgranati in modo curioso, mentre il suo cuore, senza un rispettabile motivo, aveva iniziato a battere a ritmo frenetico.

E fu così, che il suo interesse per il corvino, si trasformò in poco tempo in un affetto che da un lato avrebbe portato tanta di quella felicità, ma dall'altro, avrebbe incasinato così tanto, entrambi le vite dei due.

Pervert || y.m ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora