Pervert || y.m ||

"Ho fatto un disastro.."

Ho unito il capitolo precedente a questo, quindi se volete andare al pezzo dell'aggiornamento cercate questa ._. faccina

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Yoongi sentì un'improvvisa pesantezza abbandonarlo e il colore avvolgerli l'anima, e lentamente, con delicatezza estrema aprì gli occhi mente un calore benevole lo avvolgeva. Riconobbe subito il dolce odore della vaniglia avvolgerlo e pensò a Seokjin, che spargeva ovunque quel fumo profumato con il diffusore, riconobbe anche la morbidezza del suo materasso e la piacevole pesantezza del piumino.

Quando però la sua vista si schiarì, davanti a lui apparve un soggetto che non riuscì a riconoscere, inizialmente. Il ragazzo davanti a lui aveva dei lineamenti angelici, le guance rosee lievemente paffute e la mascella perfettamente visibile, le palpebre chiuse, che tremavano leggermente di tanto in tanto, anche se coperte in alcuni punti da alcune ciocche di capelli biondi caduti per sbaglio. Yoongi lo fissò, ancora mezzo addormentato, con lo sguardo confuso e corrugato, abbassò lo sguardo, giù dal viso e sul petto, coperto da una maglietta che solo in quel istante riconobbe come sua, fu in quel istante che riconobbe il biondo davanti a lui e spalancò gli occhi e la bocca.

"JIMIN?!"

Jimin, davanti a lui, spalancò gli occhi dallo shock e fissò sconvolto il corvino davanti a se, lanciando un urlo a sua volta. Yoongi si tirò subito indietro, cercando di allontanarsi il più possibile, finendo per buttarsi giù dal letto e subito in piedi. Allarmato abbassò gli occhi e si sentì quasi svenire dal sollievo quando riconobbe i suoi vestiti del giorno precedente.

Quindi non avevano fatto nulla, per fortuna.

"YAH! CALMATI!" Strillò anche Jimin, guardandosi sconvolto intorno, ricordandosi solo in quel momento perché era lì. Avvampò quando riconobbe il calore della maglietta del maggiore e senza farci molto caso, afferrò il lembo della manica destra, come a verificare che fosse tuta realtà.

"Cosa ci fai qui?!" Urlò Yoongi, fissando allarmato il biondo, calmandosi solo di poco. Jimin si alzò velocemente dal letto, sentendosi nella posizione sbagliata, e si avvicinò al maggiore. "I-ieri sera ti sei ubriacato e Namjoon mi ha detto di accompagnarti a casa, quando siamo arrivati mi hai chiesto se volevo dormire qui, siccome era tardi e casa è lontana, e quindi sono rimasto."

Yoongi sembrava sconvolto.

"E-e non è successo altro, giusto? Non ho detto niente di stupido o fatto niente di stupido?" Domandò senza badare troppo alla domanda, mentre Jimin, d'altro campo sembrava in assoluto imbarazzo. "N-no, appena sei arrivato a casa sei subito crollato nel letto."

"Non credi di dovermi delle spiegazioni?"

"Pensavo a te."

Jimin scosse velocemente via quel ricordo, ricordandosi bene che il maggiore in quel minore era stato ubriaco e che quelle parole, in realtà, non avrebbero mai dovute essere pronunciate.  Fece per riaprire bocca, ma lo squillare di un telefono interruppe i movimenti di entrambi i ragazzi, i due voltarono gli sguardi verso la sedia, dove erano impilati i vestiti del giorno precedente del biondo.

Titubante egli si avvicinò e estrasse il suo telefono dalla tasca dei pantaloni.

Chiamata in arrivo:
Kim Taehyung
Accetta                Rifiuta

Confuso accetto la chiamata e portò all'orecchio il telefono. "Pron-" a interromperlo fu un pesante singhiozzo e subito una piccola lamentela proveniente dall'altra parte della linea, spaventato Jimin rivolse uno sguardo preoccupato a Yoongi, il quale rispose con un 'cosa' mormorato silenziosamente.