Mi svegliai in una posizione un po' scomoda: avevo un braccio avvolto delicatamente attorno alla schiena di Beryl e il suo capo appoggiato sul mio collo. Il suo respiro regolare mi solleticava il collo in modo piacevole.
Ad un certo punto, la ragazza aprì gli occhi e mi sorrise con uno dei suoi soliti sorrisi che mi avevano fatta innamorare di lei.
- Hey, piccola, hai dormito bene?- chiese ridacchiando per il rossore che si era formato sul mio viso
- Non ridere! Ehi! - la rimproverai in tono divertito
- Mademoiselle cosa vuole mangiare per colazione?- mi chiese ironicamente e fingendo un'inchino
- Sei buffa quando fai così!- dissi ridendo a crepapelle
Smisi di ridere, mi aveva baciato: un bacio desideroso e d'amore.
Capii che voleva di più e io ero pronta a darle tutto ciò che voleva.
La baciai con più foga, le sue mani scivolarono immediatamente sui miei fianchi e li strinsero leggermente, le morsi piano l'orecchio e lei sospirò pesantemente.
Beryl scese a baciarmi il collo, lasciandomi delle piccole macchie violacee alla base di esso e poi mi baciò la valle tra i seni.
A quel punto, la fermai: non ero pronta ad andare oltre.
Lei capii e mi diede un bacio dolce sulle labbra, poi scendemmo a fare colazione al bar sotto casa.
Dopo un buon caffè, una brioche e tante chiacchere, la salutai e andai dal mio personale hairstylist per farmi acconciare i capelli per la première che si sarebbe tenuta tra qualche ora.
Avevamo finito di girare San Andreas e dovevo apparire sul Red Carpet con i miei colleghi Dwayne Johnson e Carla Gugino al teatro di Los Angeles per promuovere il film.
Questo vuol dire almeno tre ore di preparativi, tra applicare il makeup, acconciare i capelli e vestirsi: una tortura. Ma, fa parte del gioco anche questo, purtroppo.
Dopo quattro ore ero già sul Red Carpet di Los Angeles, con i miei colleghi, a farmi fotografare dai giornalisti e a rilasciare interviste, aspettando con ansia la fine della giornata per farmi coccolare dalla mia ragazza.
Arrivai a casa sfinita, dopo tutta la giornata di lavoro. Domani, per fortuna, non dovevo lavorare!
Trovai Beryl sul letto già addormentata e con un sorriso dipinto sulle labbra. Quella scena mi fece tenerezza, che non riuscii a non sorridere anche io.
- Ti amo, tesoro- sussurai, essendo pienamente consapevole che lei non mi aveva sentito.
Le baciai la fronte e mi stesi sul letto sprofondando dopo poco in un sonno profondo ed entrando nel mondo dei sogni.
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STRANGE PASSENGERS (Alexandra Daddario x OC/fem)
FanfictionIn una notte buia, una ragazza stava camminando per le strade di New York in cerca di un modo per scappare da tutto e da tutti. - Sai, noi siamo come dei passeggeri su una macchina e la macchina è la vita. Non importa se la macchina su cui stiamo vi...