Trovai Beryl seduta sulla sabbia morbida.
Aveva il viso coperto dalle mani e singhiozzava rumorosamente senza preoccuparsi se altri avrebbero potuto vederla in quello stato.
Si voltò e mi vide.
Lacrime amare rigavano il suo volto incantevole e le pupille gonfie parevano stare quasi per scoppiare.
Rimasi lì, ferma dov'ero, a fare la figura della perfetta idiota qual'ero.
Dentro di me, un esercito di emozioni negative si faceva strada nella testa, sbaragliando ogni minimo pensiero positivo o minimamente felice, senza sforzo.
- N-non ti voglio vedere...vattene- mormorò Beryl con la voce spezzata dai singhiozzi.
Quelle parole furono come se avessero conficcato una spada dentro al mio cuore: riuscivo solo a vedere buio, a pensare a quanto -dannazione!- fossi una stronza senza cuore, una cogliona e una persona orribile. La verità era che non mi ero mai considerata tanto diversamente da come mi sto descrivendo in questo momento. Mi ero sempre vista come un'imbranata e una ragazza inutile.
Sì, inutile è la parola più appropriata.
Insomma, in parole semplici, mi sono sempre considerata una nullità e non ho mai trovato un posto nel mondo.
Questo, prima di incontare la ragazza che stava piangendo sulla spiaggia.
Con lei è cambiato tutto ed è anche cambiata la mia percezione di me stessa: in qualche strano modo, perfino a me sconosciuto, quando ero con lei riuscivo ad essere felice, a fare scomparire tutti i pensieri negativi dalla mia testa e a capire quanto fossi Qualcuno. E non Nessuno.
Beryl, mi aveva fatto scoprire la meravigliosa persona, che io mi ostinavo a non credere d'esistere.
Mi aveva sbattuto in faccia la verità: ero una bella ragazza, talentuosa, brava e meravigliosa e non brutta o inutile come avevo sempre creduto fino a quel momento.
Lei mi aveva fatta sentire, per la prima volta, importante.
E ora io avevo fatto la cazzata più grossa che avrei potuto mai fare nella vita.... E non parlo di aver rotto la macchina di mio padre, facendo un'incidente! E nemmeno di aver spifferato al ragazzo per cui aveva una cotta la mia migliore amica.
No, molto peggio.
Io l'avevo delusa.
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STRANGE PASSENGERS (Alexandra Daddario x OC/fem)
FanfictionIn una notte buia, una ragazza stava camminando per le strade di New York in cerca di un modo per scappare da tutto e da tutti. - Sai, noi siamo come dei passeggeri su una macchina e la macchina è la vita. Non importa se la macchina su cui stiamo vi...