July 21th, 2022 Airport, Greece.
Delle dita piccole stavano picchiettando sulla mia spalla sinistra, ma subito pensai che fosse solo frutto della mia immaginazione o che stessi ancora sognando, ma poi, dato che le dita non si decidevano a smettere, fui costretta ad aprire i miei occhi, rivelando due pupille blu come il cielo.
- Hey, s-stai bene mama?- chiese una vocina dolce, tipica dei bambini.
- Sì, sto bene, tesoro. Siamo arrivati?- le domandai
- È ploplio pel quetto che ti v-volevo svegliale!- esclamò indispettita, con le mani appoggiate su i suoi esili fianchi, la bambina.
Dopo due ore di traghetto, arrivammo a Rodi, che sarebbe stata la nostra casa per circa cinque o sei giorni: dopo avremmo fatto tappa a Creta.
Arrivammo alla reception e il receptionist ci disse, in un inglese con una buona dose di accento greco, che la nostra stanza era l'attico e che era, perciò, al sesto piano, cioè l'ultimo.
Aprii la porta della Suite Excelsior e mi sembrò di trovarmi catapultata in uno di quei film dove ci sono re e regine.
Un parquet di legno chiaro si estendeva sotto i nostri piedi a perdita d'occhio; il letto, posto accanto all'enorme finestra con vista piscina, era avvolto da candide lenzuola bianche; alle pareti erano appesi quadri raffiguranti il tramonto sul mare e altri paesaggi marini mozzafiato.
Rimasi a bocca aperta, ferma sull'uscio della porta, ad ammirare tutta quella meraviglia che mai mi ero potuta immaginare, nonostante fossi un'attrice. Non mi ero immaginata così tanto lusso nemmeno nei miei sogni più sfrenati.
Misi sul suo letto Elizabeth, nella camera proprio accanto alla nostra, e lei si addormentò all'istante.
Fecimo lo stesso io e Logan, presi dalla stanchezza di tutto quel esauriente e lungo viaggio da New York alla Grecia.
Io, in pochi minuti e avvolta dal braccio possente del mio amore, caddi in un sonno profondo.20:00 Lerman and Daddario's Suite, Excelsior Greek Hotel, Rhodes, Greece.
Aprii gli occhi e mi trovai un gran sorriso e due occhi color del mare davanti alla faccia.
- Lizzie è già sveglia?- chiesi, o meglio biascicai, a Logan.
Lui annuì, in risposta affermativa.
Poco dopo, infatti, trovai Elizabeth sul suo letto a giocherellare con il suo elastico che teneva al polso, assolutamente incurante che esso avrebbe potuto rompersi in poco tempo.
Diedi un bacio sulla testa alla mia piccolina e mi diressi verso il bagno per farmi una doccia.
Entrai ed immediatamente rabbrividii al contatto dei miei piedi con la lastra di marmo bianco. Chiusi le ante ed aprii l'acqua, impostandola verso la temperatura più calda.
Non ero mai stata un'amante della classica "doccia ghiacciata" che sì fa in estate, io prediligevo sempre l'acqua tiepida in estate e calda, ma non bollente, d'inverno.
Lasciai che le gocce scendessero sul mio corpo, che mi rinfrescassero le idee e che mi levassero lo stato di semi assopimento in cui ero ancora immersa, per causa della precendente - e profonda- dormita appena fatta.
Uscita dalla doccia, con un'asciugamano avvolto sul corpo, mi asciugai i capelli e li pettinai con ogni tipo di spazzola esistente al mondo. Volevo essere perfetta al ristorante che mi attendeva quella sera.
Mi diressi nella, a dir poco spaziosa, cabina armadio e scelsi un vestito estivo rosso ciliegia, con la gonna a ruota e la scollatura americana firmato Versace.
Successivamente, misi un paio delle mie fidate décolleté rosse Jimmy Choo e tornai in bagno per prepararmi alla "fase trucco".
Applicai un correttore su tutto il viso, una linea leggera di eye-liner nero, un mascara nero, un ombretto dai toni chiari e un rossetto rosso fiamma sulle labbra.
Uscii dal bagno e notai che Logan era già pronto, con la sua camicia bianca, i suoi pantaloni di lino neri e le sue scarpe eleganti nere.
Ora, era il turno di Elizabeth: le infilai il suo vestitino giallo a fiori rossi di Gucci e le misi i suoi sandali, anch'essi rossi, firmati Dolce e Gabbana.
Scesimo a cena e subito ci portarono un buon piatto di spaghetti ai frutti di mare e, poi, moltissime pietanze tradizionali greche.
Inutile dire che, arrivai in camera con la pancia gonfia per il troppo cibo mangiato.
Quella sera, dopo esserci ripresi dall'abbuffata, feci una passeggiata con Logan ed Elizabeth e, quando fummo a bordo piscina, affondammo i piedi nell'acqua.
- Mama?- mi richiamò Elizabeth con un sorriso, riscuotendomi dai miei pensieri.
- Sì?- risposi a mia volta.
- Mi vuoi benne?- chiese con gli occhi che emanavano una luce speciale, diversa dal solito, ma bellissima. Unica.
- Tu e papà siete la cosa migliore che mi sia mai successa- risposi sorridendo, per poi abbracciarla e baciare Logan con amore.
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STRANGE PASSENGERS (Alexandra Daddario x OC/fem)
FanfictionIn una notte buia, una ragazza stava camminando per le strade di New York in cerca di un modo per scappare da tutto e da tutti. - Sai, noi siamo come dei passeggeri su una macchina e la macchina è la vita. Non importa se la macchina su cui stiamo vi...