Quel pomeriggio, a pranzo, un cameriere dell'hotel in cui alloggiavamo io e Beryl, ci informò che la sera stessa si sarebbe tenuto un party hawaiano, con tanto di buffet, collane di fiori e musica.
- Wow, tesoro! Hai sentito, all festa ci sarà un grande buffet sta sera!- esclamò al limite della gioia, la mia ragazza.
La giornata passò ed arrivò il tanto atteso party: tavoli di pietanze a base di pesce, una pista da ballo gremita di persone intente a ciò che l'orchestra suonava.
All'improvviso attaccò un lento.
- Vuoi ballare, amore mio?- mi sussurrò Beryl all'orecchio.
- Perché no!?- risposi io felice.
Ballammo, poi, avvertii un brontolio nella mia pancia e mi accorsi di avere fame.
Mi avvicinai al tavolo del buffet e notai una ragazza bassina con i capelli castani e gli occhi dello stesso colore.
Assomigliava moltissimo all'attrice che aveva interpretato Hermione Granger, la maghetta cervellona, in Harry Potter.
A quanto pare, mi noto' anche lei perché mi sorrise.
- Ehi, ciao!- mi salutò come se ci conoscessimo da anni e fossimo solo vecchie amiche che non si vedevano da parecchio tempo.
- Ciao- ricambiai il saluto incerta: non sapevo chi fosse e come avrebbe potuto reagire.
- Chi sei?- un quesito secco, diretto...senza troppi giri di parole, insomma
- Alexandra Daddario, piacere. Io, invece, ho l'onore di parlare con...- lasciai la frase in sospeso in cerca di un disperato aiuto dal mio interlocutore
- Emma Watson, lieta di conoscerti- sorrise e fece un goffo inchino
Abbozzai un sorriso. Dopotutto, quell ragazza era divertente!
- Sei l'attrice che ha interpretato Hermione Granger di Harry Potter?- chiesi, per confermare il mio pensiero.
Annuì in risposta affermativa.
- Anch'io sono un'attrice, ho interpretato Annabeth Chase nei film di Percy Jackson- le dissi con un sorriso.
Dopo poco sentii due braccia esili stringermi la vita e un naso sfiorarmi il collo.
La persona dietro di me, mi baciò la parte superiore della schiena.
- Ehi, cucciola- mi dice Beryl sussurrando
- Oh, Emma, ti presento Beryl Jones, la mia fidanzata- la presentai ad Emma, ero felice che si potessero conoscere, ma Beryl non sembrava del mio stesso parere. Aveva una stanza espressione sul viso. Quasi, come se fosse... gelosa?
La musica cambiò in quel preciso istante: poco prima l'orchestra suonava una musica rock 'n roll e, ora, nell'aria risuonava un lento dai toni dolci e delicati.
- Io non ho più voglia di stare qui, Alex vieni fuori con me?- chiese Emma arrossendo.
- O-okay, va b-bene- risposi balbettando e uscii fuori dalla sala da ballo.
Fuori c'era un'aria fresca e mi ritrovai a rabbrividire, sfortunatamente non avevo portato una felpa per coprirmi nel caso avessi avuto freddo, ma Emma venne in mio soccorso dandomi il suo maglioncino bianco che si abbinava perfettamente al mio vestito blu firmato Christian Dior.
All'improvviso Emma mi baciò, io non ricambiai e sperai che nessuno ci avesse visto mentre ciò accadeva.
Purtroppo, la fortuna non fu dalla mia parte e, quando mi girai, vidi un paio di occhi verdi pieni di calde lacrime.
No, non doveva andare così!
- Scusa Emma, è stato uno sbaglio... I-io...- balbettai in preda al panico
- No, hai ragione, ho sbagliato.
Non mi piaci nemmeno tu, Alexandra!
Mi sono fatta prendere da tutto questo... Sono così dispiaciuta!- esclamò Emma, scusandosi a raffica
- Tranquilla, ho un problema più importante da risolvere- risposi frettolosamente per poi correre lontano verso Beryl, che nel frattempo era scappata via, in un vano tentativo di raggiungerla per spiegarle tutto.
Dolci e veloci lacrime cadevano lungo le mie guance arrossate a causa del freddo, - Beryl! Aspetta, amore mio!- urlai, senza ricevere alcuna risposta
Sprofondai sull'erba in un pianto di dolore e delusione per ciò che avevo fatto.
Come avevo potuto essere così sciocca??!
L'ultima cosa al mondo che voleva fare era far soffrire la mia ragazza, che amavo immensamente.
In mezzo a quei pensieri, mi addormentai sull'erba con ancora le lacrime sul mio viso.
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STRANGE PASSENGERS (Alexandra Daddario x OC/fem)
FanfictionIn una notte buia, una ragazza stava camminando per le strade di New York in cerca di un modo per scappare da tutto e da tutti. - Sai, noi siamo come dei passeggeri su una macchina e la macchina è la vita. Non importa se la macchina su cui stiamo vi...