LAST SPECIAL: She's Only Mine

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December 31st , 2023  Beryl Jones's House, Los Angeles, CA

- Beryl, posso entrare?- chiesi, davanti alla porta di casa Jones.
- No, Alex, vai via!- mi urlò una voce femminile, dal tono evidentemente irritato
- Allora, Miss Bacio Alexandra E Poi Mi Chiudo In Casa, o apri questa dannata porta o te la sfondo io a calci!- esclamò Karen, in una pessima imitazione della voce di Beryl.
- Ah ah, Gillan l'interpretazione della mia voce era pessima, sappilo- commentò divertita una chioma bionda, aprendo la porta.
Beryl non fece tempo a salutarmi che io mi fiondai tra le sue braccia con le lacrime agli occhi.
- Io... Vi lascio sole, devo andare e voi avete tanto di cui parlare- disse Karen in imbarazzo, girandosi e dirigendosi verso il cancelletto della villa.
- Aspetta!- esclamai, e poi la abbracciai forte, mentre lei faceva facce buffe. Ciò mi provocò una risata improvvisa.
- Ok, okay Alex! Se mi stritoli ancora i miei genitori a Natale, in Scozia,  vedranno solo un mucchietto di polvere rossa sulla porta eh! Fai piano, guarda che sono delicata!- ridacchiò la mia amica dai capelli rossi.
- Oh, piantala- le diedi un buffetto sulla guancia e la salutai.
- Ciao, carotina!- la saluto' Beryl ridendo.
- Mi raccomando ragazze, andateci piano eh!- esclamò ridendo Karen, prima di attraversare il cancello e baciare il suo fidanzato Simon.
Arrossii fino alla radice dei capelli e la ragazza di fianco a me mi diede un bacio sulla guancia, sorridendo.
- Vieni- mi invitò dentro Beryl con un grande sorriso.
La casa era bellissima, quasi più bella di come me l'ero immaginata io.
Una scalinata enorme bianca che portava al piano superiore, su cui era appoggiato un tappeto rosso lunghissimo e soffice, probabilmente per attutire lo scricchiolio del legno, di cui era fatta la scalinata.
Essa era indubbiamente la regina della casa.
La cucina era enorme: un grande tavolo di castagno si ergeva al centro della sala, possente che pareva inespugnabile.
Una televisione dallo schermo immenso, non avrei saputo dire i pollici, era appesa alla parete.
Un comodissimo divano di pelle bianca era posto di fronte alla televisione, con un tappetino soffice bianco fatto di pelliccia di animale.
finta, ai suoi piedi.
- Allora, vuoi qualcosa? Che so, un succo di frutta, un bicchiere di vino, della birra o dell'acqua?- chiese gentilmente Beryl
- Oh, un bicchiere di vino va benissimo- le risposi sorridente.
- Bene, aprirò solo per te lo champagne francese che avevo preso in vacanza l'anno scorso!- esclamò, porgendomi un bicchiere da vino.
Assaporai il dolce, ma pungente, sapore dello champagne e sorrisi alla ragazza.
- Allora, prima di ubriacarci vorrei parlare con te quando sei ancora sobria. Tu che cosa provi?- chiese tranquillamente
- Non capisco che cosa intendi- mentii
- Hai capito benissimo, Alex- ribatté seria lei.
- Senti, non possiamo goderci questa serata senza pensare a tutto il resto?
Non possiamo fare finta, solo per stasera, che non sia successo nulla?- chiesi speranzosa.
Non ricevetti alcuna risposta.
Beryl mise le sue mani delicate sulle mie guance e mi baciò dolcemente.
Quando si staccò, il mio corpo e la mia mente erano completamente in subbuglio. Provavo delle emozioni così forti, ma non avrei saputo riconoscerle tutte!
- Sentito niente con il bacio, Alex?- chiese impaziente Beryl.
Una luce di speranza le si era accesa negli occhi, come se sperasse con tutto il cuore in una risposta affermativa da parte mia.
Quella, prontamente, arrivò.
- Sì, ho sentito un sacco di emozioni bellissime e il mio cervello era in pappa. Non riuscivo a ragionare o a pensare a qualcosa di logico... Se non a te, ecco. C-cioe' , non che tu non sia una persona logica eh, però diciamo che il mio cervello non ha ragionato più per il secondo in cui mi hai baciata- spiegai incerta e sentendo le guance andare a fuoco.
Sperai che non si notasse così tanto il rossore kcome lo percepivo io.
Dovetti sbagliarmi, perché Beryl mi baciò la punta del naso e io la trovai una cosa incredibilmente dolce.
Logan, non l'aveva mai fatto, almeno, ma non gliene facevo una colpa.
- Alex, adesso rispondimi sinceramente: ami me o ami Logan?- chiese lei.
- Amo te, ne sono certa... Ahahahaha!- le risposi, per poi scoppiare a ridere un po' brilla. Ero già al terzo bicchiere di champagne.
Lei mi baciò con più passione e, quando si fu staccata, riempì nuovamente i nostri bicchieri del liquido dorato chiamato vino.
Dopo un'ora circa, eravamo entrambe ubriache perse, e mentre stavamo guardando Percy Jackson E Il Ladro Di Fulmini, posò i suoi occhi sui miei.
Spense all'improvviso la televisione e mi fece una domanda bizzarra.
- Cosa pensi di Beryl?- chiese, parlando di sé alla terza persona, ma, probabilmente, essendo ubriaca non se ne accorse a contrario di me.
- Lei è bellissima, meravigliosa, stupenda e poi, bhe' diciamolo, è una grande bomba sexy!- risposi ridendo
- Lei è solo mia, non può essere di nessun altro. È la mia piccola- finii, scoppiando a piangere.
Un pianto, apparentemente privo di senso, ma per noi era il frutto di tanti "ti amo" non detti, di baci rubataci da noi stesse, di abbracci non dati.
Mi asciugò le lacrime, che rigavano le mie guance, con i pollici e passo un dito sulle mie labbra carnose.
Un brivido di eccitazione mi percorse la schiena.
Passarono secondi, che ci sembrarono secoli, anzi millenni e poi Beryl si fiondò sulle mie labbra.
Mi baciò appassionatamente e io la presi in braccio, facendole allacciare le sue gambe al mio bacino e lei mi condusse in camera sua.
La buttai sul letto e, in pochi secondi, la sua maglietta e il suo reggiseno, abilmente sfilato, giacevano in qualche parte a noi sconosciuta della stanza.
Poi fu il suo turno di togliermi gli indumenti, così, dopo un po, rimanemmo entrambe in intimo ad accarezzare sensualmente il corpo dell'altra.
Le misi le mani sui suoi seni e glieli strinsi dolcemente, poi cominciai a palparli, provocando gemiti sommessi da parte della ragazza sopra di me.
Fecimo l'amore ed io mi sentii così bene come non mai.
Entrambe avevamo il fiato corto ed il respiro irregolare, ma i nostri cuori battevano all'unisono e producevano il medesimo ritmo: il ritmo più bello che ci sia, quello dell'amore.

THE END

STRANGE PASSENGERS (Alexandra Daddario x OC/fem)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora