Mi trovavo in una spiaggia deserta, fra due scogliere immense, a guardare il mare come se potesse darmi risposte. Ancora una volta, le risposte erano l'unica cosa che cercavo e che, ovviamente, non possedevo.
È strano, è come se con questi ostacoli specifici, la vita mi dovesse insegnare a non avere subito le risposte che cerco e dovrei imparare l'arte della pazienza. Se fosse così, la vita stava fallendo miseramente perché, in fatto di essere paziente, sono una causa persa fin dall'inizio.
Ad un certo punto, sentii delle risate alle mie spalle: un ragazzo alto e bello e una ragazza dai capelli biondi si stavano baciando.
Osservai di più la ragazza e mi accorsi che assomigliava tremendamente a Beryl. No, aspettate un momento... quella ERA Beryl!
Non riuscivo a capire come avesse potuto baciare un ragazzo, se io ero la sua fidanzata. E, fino a prova contraria, io sono una femmina.
Mi si annebbiò la vista e calde, ma veloci, lacrime cominciarono a scendere lungo il mio viso.
Beryl si accorse di me, ma invece di dirmi qualche parola di conforto, cominciò a ridere di me e ad insultarmi, dicendo che ero brutta e che nessuno mi avrebbe mai amata.
A quel punto, scoppiai davvero a piangere e scappai più veloce che potrei lontano da quella spiaggia. E da quella ragazza.
Si susseguirono scene tagliate, momenti in cui Beryl faceva qualsiasi azione che mi metteva a disagio o mi faceva piangere. E lei ne era perfino compiaciuta!
Mi dissi che non poteva essere vero, che era tutto uno sbaglio, ma non capivo, che in realtà lo sbaglio ero io.
All'improvviso mi svegliai, urlando e sorprendentemente sudata, nonostante fosse una fredda notte di Dicembre. Poi, capii: era stato tutto un'incubo, la spiaggia, Beryl, il ragazzo erano stati solo frutto della mia immaginazione.
Trovai Beryl alla mia sinistra, con un'espressione preoccupata e spaventata sul volto, io misi le mie mani sulle sue guance e le sussurrai:
- Promettimi che rimarrai sempre e solo mia. Non lasciarmi, ti prego- ero spaventata, temevo che mi avrebbe lasciata, temevo di non essere abbastanza per lei. Perché lei si meritava davvero molto di più.
- Non ti lascerò, Alex, non lo farò mai.
Non pensarlo nemmeno, non sai quanto ti amo. Sono pazza di te, piccola- disse lei con un sorriso
- Baciami, amore mio- dissi con gli occhi pieni di lacrime. Lei esegui' senza farselo ripetere e, in pochi secondi, mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Le labbra si arricciavano al contatto con quelle dell'altra, le nostre lingue si cercavano come se fossero state create appositamente per unirsi.
Alla fine, si trovarono e cominciarono a fare una specie di guerra, ma in quella guerra non ci sarebbe mai stato solo un vincitore.
Quando ci staccammo per prendere fiato, avevo ancora il sapore delle sue labbra appiccicato sulle mie, come se fosse stato attaccato con la colla Super Attack e, questa sensazione, non mi dispiaceva affatto. I nostri respiri affannati riempivano la stanza e le nostre mani si sfioravano come per cercarsi e per dirsi "non posso fare a meno di te".
- Sai cosa sarà l'ultima cosa che farò nella vita?- cominciai
- No- rispose tranquillamente la mia ragazza accanto.
- Baciarti. Fino alla fine, fino a quando esaleremo il nostro ultimo respiro, Beryl. È il mio più grande desiderio- spiegai con il cuore a mille
- Sarò felice di accontentarti, allora.
Sarai sempre la mia cucciola- rispose Beryl. Non resistetti più e la baciai di nuovo, posando le mani sui suoi fianchi. Lei mi mise le mani dietro al collo e quello fu, forse, il più meraviglioso bacio di sempre.
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STRANGE PASSENGERS (Alexandra Daddario x OC/fem)
FanfictionIn una notte buia, una ragazza stava camminando per le strade di New York in cerca di un modo per scappare da tutto e da tutti. - Sai, noi siamo come dei passeggeri su una macchina e la macchina è la vita. Non importa se la macchina su cui stiamo vi...